Il fuoco di Sant’Antonio, in termini scientifici Herpes Zoster, è una patologia della cute causata dal virus della varicella che determina rash cutaneo e prurito. L'articolo ne spiega cause, sintomi e risoluzione.
Cos’è il fuoco di Sant’Antonio
Il fuoco di Sant’Antonio, scientificamente chiamato Herpes Zoster (HZ), è una patologia a carico della cute e delle terminazioni nervose.
Si tratta di una malattia virale che colpisce le persone che hanno già avuto la varicella: il virus della varicella, dopo la prima infezione, rimane infatti silente nel corpo, annidandosi nei gangli nervosi. In determinate condizioni, può però riattivarsi e migrare lungo il nervo, causando un'eruzione cutanea dolorosa e altri sintomi.
In Italia si ritiene che circa il 90% della popolazione abbia avuto almeno una volta nella vita la varicella (solitamente durante l'infanzia); di questi, il 10%, con il trascorrere degli anni, andrà incontro a una recidiva sotto forma di Herpes Zoster, dovuta alla riattivazione del virus.
Nella maggior parte dei casi le persone contraggono il fuoco di Sant'Antonio una sola volta nella vita, salvo alcune eccezioni per le persone più soggette.
Fattori di rischio
- età: il rischio di sviluppare questa patologia aumenta con l'età. La maggior parte dei casi si verifica in persone con più di 50 anni
- Sistema immunitario indebolito, a causa di malattie, farmaci o trattamenti
- Stress: lo stress può scatenare la riattivazione del virus della varicella
Non corrono invece il rischio di contrarre questa malattia coloro che non hanno mai avuto la varicella.
Come si prende il fuoco di Sant'Antonio?
Il fuoco di Sant'Antonio è causato da un virus. Si tratta del virus varicella-Zoster (VVZ), che nel corso della vita può essere contratto quando si è molto giovani. Il contatto con questo virus causa lo sviluppo della varicella, che a sua volta è caratterizzata da prurito, a volte anche molto intenso, e da una cospicua quantità di vescicole sulla pelle.
Superata la varicella, il virus rimane comunque all'interno dell'organismo, anche se inattivo, controllato dal sistema immunitario. In queste occasioni si parla di infezione latente.
In età adulta però, per via di intensi trattamenti farmacologici o a seguito di un improvviso e inaspettato abbassamento delle difese immunitarie, il virus può riattivarsi, manifestandosi sotto forma di rash cutaneo. È questo il caso in cui si parla di fuoco di Sant’Antonio.
Quali sono i sintomi iniziali del fuoco di Sant'Antonio?
Come si fa a capire se si ha il fuoco di Sant'Antonio? Nella maggior parte dei casi il paziente colpito lamenta inizialmente un dolore molto intenso su una specifica parte del corpo.
Successivamente il dolore si espande su un solo lato, presentando dei focolai di prurito in diverse zone dell’estensione.
Nel giro di 4 o 5 giorni appaiono delle chiazze, poi un eritema e infine delle vescicole, che possono confluire in bolle o disporsi a grappolo.
Oltre al prurito, il paziente può lamentare:
Possibili complicanze
Anche il viso può essere colpito dal virus, soprattutto intorno alla bocca, in prossimità degli occhi e dell’orecchio. Nel caso di Herpes Zoster oftalmico, la compromissione del nervo trigemino (che innerva l'occhio) può portare a complicazioni che richiedono un intervento tempestivo per evitare danni alla vista, inclusa la cecità.
Anche l’interessamento dell’orecchio merita una terapia altrettanto celere, poiché può provocare dolore, ronzio e vertigini, la paralisi parziale del viso e la perdita dell’udito.
Nei casi più gravi, se la patologia non viene trattata tempestivamente, il paziente può sviluppare una nevralgia post erpetica con conseguenze potenzialmente gravi e debilitanti, soprattutto nei soggetti anziani, che possono includere dolore cronico e formicolio nell’area della cute in cui sono presenti i nervi infettati dal virus.
Il dolore intenso può richiedere a volte una terapia del dolore.
Tra le altre complicazioni si includono polmonite e disturbi a carico del sistema nervoso centrale.
Come si trasmette il fuoco di Sant'Antonio?
Le persone che sviluppano l'Herpes Zoster sono contagiose e possono trasmettere il virus a chi non lo ha mai contratto in passato, cioè a chi non ha mai avuto la varicella o non ha fatto il vaccino.
L'infezione avviene attraverso il contatto diretto con le vescicole aperte che contengono il virus. Chi viene esposto al virus per la prima volta, non sviluppa però l'Herpes Zoster, ma la varicella.
Poiché questa patologia è contagiosa, le persone colpite dovrebbero prendere alcune precauzioni fino a completa guarigione delle lesioni:
- non condividere asciugamani o vestiti con altri
- Evitare il contatto con persone che non hanno avuto la varicella o che non sono state vaccinate
- Rimanere a casa e non recarsi in luoghi pubblici
- Evitare attività che potrebbero diffondere il virus, come baciare o abbracciare altre persone
È importante sapere che il Fuoco di Sant'Antonio non è però contagioso in tutte le fasi della malattia.
Il virus può essere trasmesso solo durante la fase acuta, che comprende il periodo che precede la comparsa dell'eruzione cutanea e il periodo successivo alla formazione di croste sulle ulcere.
Come si diagnostica?
I sintomi del Fuoco di Sant'Antonio sono solitamente così specifici che un medico può spesso diagnosticare la malattia durante un semplice esame obiettivo.
Tuttavia, in presenza di sintomi sospetti, è possibile effettuare anche alcuni esami di laboratorio per avere conferma della diagnosi. Può essere eseguito il dosaggio degli anticorpi IgM specifici per il virus varicella-zoster (VZV) o, in alternativa, si spuò ricorrere alla PCR (reazione a catena della polimerasi), che consente di rilevare la presenza del DNA virale attraverso il dosaggio delle particelle virali.
Come si cura il fuoco di Sant'Antonio?
In generale, l'Herpes Zoster guarisce da solo anche senza trattamento, ma in situazioni più severe è possibile adottare cure locali o generali (altrimenti dette sistemiche), che riducono i sintomi ed evitano l’insorgenza di eventuali complicazioni. La cura dovrebbe iniziare entro le 72 ore dal manifestarsi dei primi sintomi, altrimenti potrebbe risultare inefficace.
Vengono spesso somministrasti farmaci antivirali. Tra i più utilizzati vi sono il valaciclovir e il famciclovir, particolarmente efficaci se somministrati per via orale (e se il paziente non soffre di immunodepressione).
Per coloro che presentano un sistema immunitario particolarmente compromesso, può essere somministrato l’aciclovir per via endovenosa.
Gestione dei sintomi correlati
Nel caso dell’insorgere di febbre, possono essere consigliati farmaci antipiretici. Per il dolore possono essere invece assunti degli analgesici, mentre per lenire il bruciore e il prurito connessi al rash cutaneo si può ricorrere agli antinfiammatori.
Non solo farmaci, anche l'alimentazione può dare un prezioso contributo alla guarigione, proprio come in tutti i casi di infiammazione. Per questo motivo, è fortemente consigliata una dieta ricca di frutta e verdura, che apporta nutrienti preziosi per il sistema immunitario.
Un buon rimedio per ridurre il prurito sulle zone interessate è fare bagni freschi o impacchi con dell’acqua fresca. In questo modo si evita anche il rischio di incorrere in sovrainfezioni dovute a batteri.
Quanto tempo ci vuole a guarire dal fuoco di Sant'Antonio?
Nella maggior parte dei casi, la guarigione dal Fuoco di Sant'Antonio avviene entro 2-4 settimane, senza complicazioni. Tuttavia, in alcuni casi il dolore può persistere, soprattutto quando il rash cutaneo colpisce l'occhio o si verificano altre complicazioni neurologiche.
Esiste un vaccino per l’Herpes Zoster?
La vaccinazione per l’Herpes Zoster esiste. Si tratta di una singola dose, somministrata per via sottocutanea in corrispondenza del muscolo deltoide del braccio.
La vaccinazione è gratuita a tutti i pazienti che abbiano superato i 65 anni d'età e raccomandata alle persone più a rischio, come chi soffre di diabete o ha avuto un caso pregresso di varicella.
Dopo la somministrazione del vaccino potrebbero manifestarsi lievi effetti collaterali come gonfiore, eritema o prurito.