Cerca nel sito
Chiudi

Il gozzo. Sintomi, cause e terapia


Il gozzo è l’aumento di dimensioni della tiroide, la ghiandola che si trova alla base del collo e che è responsabile di molteplici funzionalità del corpo.

Che cosa è il gozzo?

Il termine gozzo, o gozzo tiroideo o ancora struma, indica l’aumento di volume della tiroide e l’aumento del suo peso.

La tiroide è la ghiandola che si trova alla base del collo e che è responsabile di molteplici funzionalità del corpo. Controlla infatti il metabolismo basale, il consumo di lipidi e glicidi, l’attività cardiaca e il metabolismo dello scheletro. Nel feto e nei neonati si occupa dello sviluppo corretto del sistema nervoso.

Questa condizione è nella maggior parte dei casi associata ad una carenza iodica; lo iodio è infatti essenziale per la produzione dei due ormoni tiroidei tiroxina (FT4) e triiodotironina (FT3). Il gozzo può essere:

  • endemico: quando ne è affetto oltre il 10% della popolazione di una determinata località geografica
  • sporadico: quando chi soffre di struma è meno del 10% della popolazione.

Tipologie

Ci possono essere due tipi di gozzo:

  • diffuso, se tutta la tiroide presenta volume aumentato con superficie liscia
  • multinodulare, con superficie irregolare, per via di noduli solidi oppure pieni di liquido.

Si aggiunge come il gozzo può essere ulteriormente suddiviso in normofunzionante (gozzo non tossico) o tossico, ovvero iperfunzionante. La popolazione femminile è generalmente più colpita rispetto a quella maschile e l’andamento di questa condizione è familiare.

Quali sono i sintomi del gozzo?

È bene precisare che non tutte le forme di questa condizione determinano disturbi, almeno nelle fasi iniziali. Motivo per il quale una diagnosi precoce è difficile. Il sintomo principale, in ogni caso, è un ingrossamento della ghiandola tiroidea situata alla base del collo. Il gonfiore risulta ben visibile allo specchio, poiché il gozzo si sposta in su e in giù durante la deglutizione.

Quando la produzione di T4 e di T3 è insufficiente si ha un aumento dell’ormone tireostimolante TSH. In risposta a una eccessiva secrezione di TSH, il corpo tenta di compensare stimolando una maggiore produzione di ormoni tiroidei, causando così un incremento nelle dimensioni della tiroide.

Altre manifestazioni legate al gozzo possono essere:

  • sintomi compressivi, come una sensazione di stretta alla gola
  • cambiamenti nella voce
  • tosse
  • raucedine.

Possibili complicazioni

Il gozzo, solitamente ben tollerato, può generare complicazioni di natura meccanica a causa della compressione degli organi vicini alla tiroide ingrossata. Il sintomo principale, un rigonfiamento del collo, può portare a:

I gozzi retrosternali e intratoracici possono causare disturbi più gravi, e richiedono a volte interventi chirurgici di rimozione. La presenza di questi sintomi può essere accompagnata da segni specifici della malattia sottostante responsabile del gozzo. Sebbene, come detto, il gozzo sia in genere ben tollerato, è essenziale monitorare attentamente eventuali complicazioni meccaniche e trattare la causa sottostante.

Perché si forma il gozzo?

Poiché la causa principale del gozzo è legata alla carenza di iodio, le ragioni alla base di questa condizione possono essere ricercate nel regime alimentare della persona. La comparsa del gozzo, di conseguenza, può essere dovuta ad una dieta povera di latte e pesce, alimenti in cui è presente lo iodio e il cui consumo garantisce che la tiroide funzioni correttamente.

Altre due cause del gozzo sono sia la scarsa attività della tiroide, ipotiroidismo, che l’ipertiroidismo (malattia di Graves), ossia la condizione a causa della quale la tiroide è eccessivamente attiva. Le funzionalità della tiroide, poi, possono essere alterate dai cambiamenti ormonali che avvengono nel corso della gravidanza o dopo la menopausa.

Altre possibili cause che si celano dietro lo sviluppo del gozzo sono:

  • noduli all’interno della tiroide
  • infiammazioni della tiroide (tiroiditi)
  • tumori della tiroide.

Fattori di rischio

Ci sono anche dei fattori di rischio che rendono più probabile l’insorgere del gozzo. Uno lo abbiamo già anticipato ed è legato al genere: la popolazione femminile è più colpita di quella maschile. L’altro è anagrafico: sono più comunemente colpite le persone con oltre 40 anni di età.
Altri possibili fattori di rischio sono:

  • tiocianato, ossia la sostanza chimica che si trova all’interno del tabacco e che può alterare la capacità dell’organismo di assimilare e utilizzare lo iodio
  • immunosoppressori
  • litio, che viene utilizzato solitamente per il trattamento del disturbo bipolare o delle sindromi depressive
  • esposizione alle radiazioni.

Processo diagnostico

Il rigonfiamento della ghiandola tiroidea richiede accertamenti diagnostici necessari per determinare le cause di tale condizione. In primo luogo, sarà il medico tramite esame obiettivo a fare una prima valutazione. Dopodiché, potrà prescrivere ulteriori esami di approfondimento come:

  • esami del sangue per la tiroide, che servono a dosare la concentrazione di ormoni tiroidei e gli eventuali anticorpi specifici prodotti
  • ecografia, utile a valutare le dimensioni della tiroide e identificare l’eventuale presenza di noduli all’interno della ghiandola
  • scintigrafia, un esame grazie al quale è possibile visionare la struttura e la funzione della tiroide attraverso piccole quantità di iodio o tecnezio
  • agoaspirato per studiare le cellule del gozzo. Attraverso un piccolo ago e con la guida delle immagini di un’ecografia, viene prelevato del tessuto che successivamente sarà sottoposto a esame istologico.

Cosa fare per eliminare il gozzo?

La strategia terapeutica per il trattamento del gozzo viene stabilita in base alle cause che lo hanno determinato. Solitamente, un gozzo di piccole dimensioni che non comporta particolari manifestazioni sintomatologiche non necessita cure.

In questi casi, qualora non siano presenti nemmeno disfagia e/o dispnea, è sufficiente effettuare un monitoraggio ecografico a cadenza annuale.

Se, al contrario, il gozzo provoca difficoltà respiratorie o nella deglutizione, l’opzione chirurgica, che consiste nella rimozione totale o parziale della ghiandola tiroidea, potrebbe rendersi necessaria.

Quando il gozzo è la conseguenza di ipotiroidismo, si procede con la somministrazione del T4 sintetico, l’ormone tiroideo. In caso di ipertiroidismo, invece, vengono prescritti farmaci anti-tiroide, beta-bloccanti e iodio radioattivo.