La gotta è una malattia caratterizzata da un’elevata concentrazione di acido urico nel sangue. Vediamo quali sono i sintomi, le cause e i trattamenti.
Che cos’è la gotta?
La gotta è una malattia del metabolismo, caratterizzata da un’elevata concentrazione di acido urico nel sangue. Più precisamente, l'acido urico può accumularsi in forma di cristalli nei tessuti e nelle articolazioni, provocando i sintomi tipici della malattia, ovvero:
- dolori improvvisi
- gonfiore
- arrossamento nelle aree di accumulo
- artriti, se l’acido urico si concentra nelle articolazioni.
La zona più colpita dalla malattia è il piede, e segnatamente l'alluce. Gli attacchi di gotta possono avvenire durante momenti di particolare stress o in concomitanza con altre patologie. Si possono presentare a distanza di mesi o anni l’uno dall’altro o possono essere ripetuti e comportare, di conseguenza, anche danni irreversibili a carico delle articolazioni interessate. Quest’ultima eventualità è comune nei pazienti che non curano la malattia.
Le manifestazioni acute della gotta vengono solitamente trattate con terapie a base di cortisonici o antinfiammatori, ma anche seguendo un regime alimentare completo e bilanciato. Nei casi più severi di gotta, in cui gli attacchi sono ripetuti, potrebbero essere prescritti anche farmaci ad hoc per diminuire i livelli ematici di acido urico.
La gotta colpisce più comunemente la popolazione maschile, ma la sua frequenza cresce in maniera significativa anche tra la popolazione femminile in menopausa. Oltre alle terapie farmacologiche, anche uno stile di vita sano può contrastare e prevenire la gotta. A tal proposito, è importante ridurre il consumo di carne e limitare quello di bevande particolarmente zuccherate o alcoliche.
Quali sono i sintomi?
Il principale sintomo della gotta è il dolore intenso a livello articolare, seguito da gonfiore e infiammazione. La zona che più di frequente è interessata dalla malattia è l'articolazione dell'alluce (circa il 75% dei casi), ma possono essere colpiti anche:
- ginocchia
- gomiti
- polsi
- dita
- caviglie.
Le articolazioni, quindi, risultano arrossate, gonfie e calde, e possono essere così sensibili da essere molto dolenti anche al minimo contatto. Gli attacchi di gotta sono solitamente più intensi nelle prime 12-24 ore.
La presenza di articolazioni particolarmente infiammate associata a febbre può essere il segnale di aver sviluppato un’infezione. In questi casi, è necessario rivolgersi tempestivamente al medico per scongiurare complicazioni più severe e danni permanenti alle articolazioni.
Si parla di gotta cronica quando gli attacchi si ripetono più volte nell’arco dell’anno. In questo caso, i pazienti cronici devono seguire una terapia a base di farmaci specifici. I pazienti di lungo corso possono sviluppare una particolare forma della patologia, detta tofacea. Questa è caratterizzata, come suggerisce il termine, dalla presezna di tofi, ovvero noduli bianchi, piccoli e duri che si formano sottopelle e sono dolorosi al tatto. Si possono sviluppare principalmente intorno alle articolazioni, ai lobi delle orecchie e nei reni, dal momento che i cristalli di acido urico, accumulandosi nel tratto urinario, possono provocare calcoli renali.
Perché viene la gotta? Cause e fattori di rischio
La gotta, come accennato, è dovuta all’accumulo di acido urico in forma di cristalli nelle articolazioni. Questo accumulo è a sua volta causato dall’aumento della concentrazione ematica di acido urico, noto anche come iperuricemia.
Normalmente, il nostro organismo produce acido urico come prodotto di scarto del metabolismo, in seguito alla degradazione delle cosiddette purine, contenute in cibi come fegato, frattaglie e frutti di mare. Anche il consumo di bevande alcoliche o zuccherate con il fruttosio può aumentarne i livelli.
L’acido urico dovrebbe essere smaltito attraverso le urine, ma quando la sua concentrazione ematica è troppo elevata, i reni faticano a eliminarlo. Di conseguenza, finisce con l’accumularsi a livello dei tessuti e delle articolazioni. Qui si formano i cristalli responsabili delle principali manifestazioni sintomatologiche della malattia.
Fattori di rischio
Alcuni fattori di rischio possono predisporre a sviluppare la gotta. Una dieta scorretta è senza dubbio uno dei fattori principali. In particolare, un regime alimentare ricco di:
- carne
- pesce
- bevande zuccherate
- alcol.
Anche alcune condizioni o patologie predispongono alla patologia, come:
La concentrazione di acido urico può aumentare anche a causa dell’assunzione di alcuni farmaci utilizzati per il trattamento dell’ipertensione. Lo stesso discorso può valere per i farmaci antirigetto prescritti, ad esempio, in seguito a un trapianto di organo. Un ruolo chiave nell’aumentare le probabilità di ammalarsi di gotta lo gioca anche la familiarità con questa patologia, ossia la presenza in famiglia di persone che hanno sofferto o soffrono di gotta. Sono associati al rischio di ammalarsi e sviluppare attacchi di gotta anche i traumi o gli interventi chirurgici.
Infine, come accennato, la gotta si verifica più comunemente tra la popolazione maschile e tra quella femminile dopo la menopausa. Nelle donne in menopausa, infatti, i livelli di acido urico nel sangue tendono ad aumentare e ad avvicinarsi a quelli degli uomini. Questo è il motivo per cui gli uomini, rispetto alle donne, sviluppano la gotta in età più giovane, solitamente nella fascia compresa tra i 30 e i 50 anni.
Quali alimenti provocano la gotta?
Come accennato, alcuni alimenti, più di altri, possono contribuire allo sviluppo della gotta. Si tratta, segnatamente, di alimenti ricchi di purine, in grado di aumentare i livelli di acido urico, come:
- carni rosse: manzo, agnello e maiale.
- frattaglie: fegato, reni, cervello e rognone
- frutti di mare: come aragoste, gamberi, cozze e altri molluschi
- alcune varietà di pesce: sardine, aringhe, merluzzo e pesce azzurro
- alcol: in particolare la birra e i liquori distillati
- bevande zuccherate: soprattutto quelle dolcificate con fruttosio
- alimenti e bevande ricchi di fruttosio: come succhi di frutta e soft drinks.
È utile, dunque, prediligere cibi a basso contenuto di purine, come:
- verdure
- latte e prodotti lattiero-caseari con pochi grassi
- cereali integrali
- legumi
- uova
- alcuni tipi di frutta
Seguire una dieta equilibrata, bere molta acqua, e mantenere un peso corporeo sano sono parte della gestione della gotta. In caso di dubbio o per piani dietetici specifici, è sempre consigliato consultare un medico o un dietologo.
Quanto tempo dura la gotta?
I sintomi della gotta possono durare da alcuni giorno fino a un massimo di diverse settimane. In caso di nuovi attacchi, questi hanno una durata maggiore rispetto al primo e tendono a colpire più articolazioni, il cui movimento risulta progressivamente più limitato.
Come si fa a sapere se si ha la gotta? Diagnosi
La gotta può essere individuata attraverso un esame obiettivo, la valutazione dei sintomi principali, a cui si aggiungono alcune analisi ed esami strumentali. In prima istanza, ai fini di una diagnosi accurata, vengono solitamente prescritti alcuni esami del sangue, tra cui:
- uricemia, per misurare la concentrazione ematica di acido urico
- creatininemia, ovvero i livelli di creatinina nel sangue per valutare la funzionalità dei reni.
Le analisi ematiche, tuttavia, da sole non bastano, in quanto alti livelli di acido urico nel sangue non comportano necessariamente attacchi acuti di gotta. Per questa ragione, il medico può richiedere esami radiografici delle articolazioni per verificare l’eventuale presenza di cristalli di acido urico.
Altri esami che possono essere prescritti sono:
- ecografia articolare
- analisi del liquido articolare.
Come si cura la gotta?
Il trattamento della gotta prevede, innanzitutto, la prescrizione di farmaci antinfiammatori non steroidei, i cosiddetti FANS. Dopodiché, per alleviare i dolori dovuti agli attacchi possono essere assunti antidolorifici, sempre su indicazione e prescrizione medica.
Anche i farmaci a base di corticosteroidi aiutano a ridurre l’infiammazione e, di conseguenza, la sintomatologia dolorosa. Farmaci specifici per ridurre la concentrazione ematica di acido urico sono indicati per gli stadi più avanzati della malattia. Quando cioè sono già presenti danni articolari o sono stati coinvolti i reni.
Questi farmaci si dividono in due gruppi:
- quelli che bloccano direttamente la produzione di acido urico
- quelli che, invece, nel favoriscono l’eliminazione attraverso le urine.
Prevenzione
Per coloro che hanno sperimentato episodi frequenti e intensi di gotta, l'adozione di un trattamento farmacologico preventivo su base quotidiana può diventare essenziale. La somministrazione giornaliera di colchicina o l'uso quotidiano di antinfiammatori non steroidei (FANS) può servire come misura preventiva contro le ricadute, agendo per evitare che i cristalli scatenino l'infiammazione responsabile degli attacchi.
Nonostante ciò, sia la colchicina che i FANS possono produrre effetti secondari e non sono efficaci nel contrastare l'accumulazione eccessiva di acido urico attorno e dentro le articolazioni. Oltre alla terapia farmacologica, l'adozione di alcune precauzioni può essere di supporto nel ridurre il rischio di ulteriori attacchi, ad esempio:
- limitare il consumo di alcol
- bere dai 2 ai 4 litri d’acqua al giorno
- ridurre l'ingestione di alimenti che contengono elevate quantità di purine
- ridurre, se necessario, il peso corporeo
- modificare l’assunzione di farmaci che possono aumentare i livelli di acido urico nel sangue.