L’espressione dolori articolari indica una condizione di dolore che interessa le articolazioni, e che spesso è accompagnata da altri sintomi concomitanti localizzati nelle vicinanze dell’articolazione colpita, o in altri distretti del corpo umano.
Con articolazione si intende una zona del corpo in cui diverse strutture, mantengono due o più ossa a contatto ravvicinato. Le strutture di sostegno sono anche quelle che rendono l’articolazione mobile, non essendo esse rigide come la porzione di scheletro che avvolgono.
Tra queste strutture ci sono tendini, muscoli e legamenti. I primi sono evidentemente anche responsabili del movimento delle articolazioni.
Tra le principali articolazioni del corpo umano abbiamo:
- spalla (cuffia del rotatore)
- gomito
- polso
- dita
- anca
- ginocchio
- caviglia
L’insorgenza di dolore alle articolazioni può avere essa stessa la natura di sintomo di condizioni patologiche, degenerative o di neoplasie (cioè tumori).
Inoltre possono manifestarsi dolori articolari ad un’articolazione singola oppure dolori articolari diffusi.
Quali sono le cause dei dolori articolari diffusi?
Le cause scatenanti dei dolori articolari sono estremamente varie sia per la loro natura, sia per la gravità, che si ripercuote poi anche sul tipo di dolore e sulle prospettive di prognosi dello stesso.
Possiamo dividerle in quattro macro categorie:
- cause traumatiche
- cause infettive
- cause patologico-degenerative
- cause neoplastiche
Cause traumatiche
Per cause traumatiche si intendono tutti quegli eventi che portano ad una sollecitazione eccessiva dell’articolazione, ad un suo abuso o ad una rottura. Si possono quindi inserire in questa categoria le infiammazioni per sovraccarico, le fratture, le lesioni per incidente o per usura. La frequenza maggiore di queste si ha in caso di incidenti stradali, cadute o infortuni sportivi.
Cause infettive
Alcune malattie infettive hanno come sintomatologia correlata una possibile insorgenza di dolori articolari. Tra queste ricordiamo:
Cause patologico-degenerative
Questa è la categoria più ampia di potenziali cause di dolori articolari. In essa si inseriscono sia malattie genetiche, sia infiammazioni degenerative legate all’età, sia malattie autoimmuni.
Vanno ricordate:
Cause neoplastiche
Con cause neoplastiche si indicano i tumori. La presenza di un tumore osseo in prossimità dell’articolazione potrebbe causarne un indolenzimento della stessa. Tuttavia non è necessario che il tumore sia osseo o che sia nelle vicinanze dell’articolazione. Le neoplasie presentano una varietà di sintomi spesso non direttamente collegabili alla zona in cui il tumore si è sviluppato.
Esiste infine una casistica di dolori articolari che è legata all’uso di farmaci per la cura di infezioni o tumori. In questo caso si parla di cause iatrogene o farmacologiche.
Va fatta un’importante precisazione: l’elenco di cause possibili non è esaustivo, e in caso di dubbio è sempre meglio consultare il proprio medico di base o uno specialista.
Sintomatologia accessoria
A seconda di quella che è la causa principale o sottostante che provoca il dolore articolare, possono esserci anche numerosi e vari sintomi accessori.
I più evidenti e diffusi in quasi tutti i casi sono:
- arrossamento della pelle intorno al punto dolente
- turgore o rigonfiamento nella zona
- rigidità dell’articolazione
- aumento della temperatura cutanea in prossimità dell’articolazione dolente
Oltre a questi, se ne aggiungono molti altri che possono essere più o meno gravi.
Riportiamo alcuni esempi di sintomi particolarmente significativi, che potrebbero indicare un’origine seria del dolore articolare:
Cosa fare se si hanno dolori articolari; diagnosi e terapia
Data l’estrema varietà di possibili cause risulta comprensibile come stabilire una corretta diagnosi in caso di dolori articolari possa essere un’operazione lunga e complessa.
In questi casi si parla di effettuare la cosiddetta diagnosi differenziale, che consiste nell’eliminare progressivamente tutte le possibili cause, fino a rimanere con quella effettiva.
Per poter fare questo il processo diagnostico si deve per forza articolare nelle tre fasi canoniche.
La prima è l’anamnesi o raccolta dei dati anamnestici. Il medico a colloquio con il paziente annota tutti i sintomi da questi lamentati, evidenziandone l’insorgenza, l’intensità e le possibili cause traumatiche. In fase di anamnesi è importante poi stabilire se ci siano possibili familiarità con patologie o condizioni che causano i dolori, se, cioè alcuni parenti stretti abbiano avuto o abbiano malattie rilevanti per il processo diagnostico.
Successivamente il medico procede con l’esame obiettivo in cui verifica alcuni parametri vitali di base del paziente per poi fare dei test più specifici relativi alla mobilità e all’insorgenza di dolore presso l’articolazione coinvolta.
Infine in base al caso individuale e all’esperienza dello specialista, verranno prescritti alcuni esami specifici di diagnostica per immagini, quali:
Qualora lo ritenga necessario e si sospetti un’eziologia infettiva o neoplastica possono essere necessari anche esami del sangue e delle urine.
A seconda della causa identificata dalla diagnosi, poi verrà decisa la terapia, che potrà essere conservativa, con riposo, fisioterapia e uso di farmaci antinfiammatori non steroidei o antibiotici, o, in casi particolari, chirurgica.