I pidocchi sono responsabili nell'uomo di un'infestazione detta pediculosi. Questa si diffonde facilmente per contatto. Vediamo come riconoscerli ed eliminarli.
Cos’è la pediculosi?
La pediculosi è un’infestazione causata da piccoli parassiti, i pidocchi, che si nutrono di sangue umano e si localizzano principalmente sul cuoio capelluto. È una condizione piutosto comune, soprattutto tra i bambini in età scolare, ma può interessare persone di qualsiasi età e contesto sociale. I pidocchi non volano né saltano: il contagio avviene per contatto diretto testa a testa o tramite la condivisione di oggetti personali come cappelli, pettini o cuscini.
Anche se non rappresenta un pericolo per la salute, la pediculosi può causare fastidi importanti come prurito intenso, irritazioni e, nei casi più gravi, infezioni da grattamento. Si agisce con trattamenti mirati e vanno seguite buone pratiche igieniche per evitare la diffusione. Affrontare la pediculosi con informazioni corrette e senza stigma aiuta a gestirla in modo sereno ed efficace, soprattutto nei contesti familiari e scolastici.
Tipi di pidocchi
Esistono tre tipi principali di pidocchi che infestano gli esseri umani:
- pediculus humanus capitis (pidocchi del capo): sono i più comuni tra i bambini di età scolare. Si trasmettono facilmente con il contatto tra capelli
- pediculus humanus corpori (pidocchi del corpo): vivono e depongono le loro uova negli abiti. Si spostano sul corpo solo per nutrirsi del sangue dell'ospite. Sono meno comuni nei paesi sviluppati
- pthirus pubis (pidocchi pubici): infestano le aree con più peluria del corpo, e in particolare l'area genitale. Tuttavia possono trovarsi anche in altre zone del corpo con peli, come ascelle, ciglia e sopracciglia.
La specie più comunemente coinvolta nelle infestazioni umane è quella dei pidocchi del capo. Questi, come accennato, vivono e si riproducono sulla testa dell’uomo, dove prelevano sangue dalla cute iniettando, allo stesso tempo, una sostanza urticante.
Come avviene l'infestazione nell'uomo?
I pidocchi si riproducono molto velocemente. Dopo l’accoppiamento, entro le 24 - 48 ore successive, le femmine depositano le loro uova, dette lendini, sul cuoio capelluto, in numero di circa 10 al giorno. Complessivamente arrivano a depositare 300 uova durante il ciclo vitale.
Le uova aderiscono con tenacia alla base del capello grazie a una sostanza secreta dalla femmina. Le lendini si schiudono nell’arco di circa 1 settimana, dando alla luce le larve, anche chiamate ninfe. Queste diventano a loro volta pidocchi adulti, nel giro di 7-10 giorni e le loro dimensioni si assestano intorno ai 2-3 millimetri. Le uova riescono ad aderire con tale efficacia al cuoio capelluto da rimanere attaccate quando il soggetto passa le dita tra i capelli.
Come si prendono i pidocchi?
La trasmissione dei pidocchi avviene principalmente tramite contatto diretto testa a testa con una persona già infestata. La propagazione avviene per lo più a scuola, nei luoghi di gioco e di attività sportive. Di conseguenza, nella maggior parte dei casi interessa i bambini.
Anche se meno comunemente, i pidocchi possono anche diffondersi attraverso la condivisione di oggetti personali come spazzole, pettini, cappelli, fermagli per capelli, asciugamani e cuscini. Nonostante ciò, questi parassiti sono privi di capacità di saltare o volare, quindi hanno bisogno di un contatto diretto per passare da una persona all'altra.
La pediculosi non è correlata all'igiene personale o ambientale, e infatti questi parassiti possono infestare anche i capelli puliti. L’infestazione, inoltre, non determina alcuna situazione di rischio o pericolo di aggravamento, per chi ne soffre, se non un disagio sociale. Non si verifica, per fare un esempio, perdita di capelli.
È piuttosto considerata un fastidioso problema sociale e di salute pubblica, data la sua capacità di diffondersi rapidamente all'interno di comunità come le scuole o le famiglie. Attualmente la diffusione dei pidocchi è attestata, senza particolari differenze, sia nei Paesi ricchi sia nei Paesi in via di sviluppo.
Come si fa a vedere se hai i pidocchi? Sintomi e segni
I primi sintomi della presenza di pidocchi sono prurito intenso o solletico, su testa, nuca e dietro le orecchie. In presenza di pidocchi del pube, anche la zona genitale potrebbe essere interessata da prurito intimo. In particolare, il prurito è il segno più comune, ed è dovuto alla reazione allergica alla saliva del parassita, che viene rilasciata quando si nutre del sangue del cuoio capelluto. Si può avvertire, inoltre, la sensazione di qualcosa che si muove tra capelli.
In caso di pediculosi, è possibile notare la presenza di lendini sui capelli. Queste appaiono come piccoli punti bianchi o giallastri. Sono molto piccole, ma diverse da forfora o residui di prodotti per capelli. Aderiscono strettamente alle fibre dei capelli vicino al cuoio capelluto e non si rimuovono facilmente.
Sebbene più difficili da individuare, soprattutto tra i capelli scuri, a causa della loro dimensione ridotta e della velocità con cui si muovono, è possibile vedere pidocchi adulti tra i capelli o sul cuoio capelluto. Questi assomigliano a un seme di sesamo e sono di colore grigio-marrone.
Com’è il prurito provocato dai pidocchi?
Il prurito da pidocchi è uno dei sintomi più comuni, ma non sempre si manifesta immediatamente; è conseguenza di una reazione allergica alla saliva che il parassita rilascia. Questo stimolo può richiedere alcuni giorni per svilupparsi, soprattutto nei bambini che non hanno mai avuto pidocchi prima.
Il prurito è di solito presente nella zona della nuca, dietro le orecchie e vicino alla fronte. Può essere costante o intermittente, a seconda della sensibilità individuale. Può diventare molto intenso e provocare irritazioni, escoriazioni e infezioni batteriche da grattamento. Ma è possibile avere un’infestazione anche in assenza di prurito, soprattutto nelle fasi iniziali. Quindi in presenza di un caso segnalato nell’ambiente scolastico o familiare è opportuno controllare comunque il cuoio capelluto anche in assenza di sintomi.
Come eliminare subito i pidocchi?
Il trattamento della pediculosi può avvenire attraverso un buon numero di prodotti con azione chimica. Gli insetticidi, che contengono permetrina oppure piretro, in genere risolvono il problema con una applicazione, uccidendo uova e adulti. Si parla, per lo più, di shampoo o agenti in polvere aspergibile, quando non gel.
È possibile ricorrere, inoltre, a olii essenziali, olii minerali e soluzioni a base di siliconi. Questi prodotti producono invece una azione fisica ai danni delle lendini e degli insetti adulti: operano infatti una azione di soffocamento.
Tutti questi sono prodotti relativamente semplici da utilizzare. Risulta comunque importante seguire con scrupolo le indicazioni riportate sul foglietto illustrativo, se si vuole ottenere un trattamento risolutivo ed efficace. Accanto a questi prodotti, poi, viene consigliato l’uso di un pettine a denti fitti, uso che richiede molta attenzione e accortezza.
Grazie al pettine a denti fitti sarà infatti possibile operare una rimozione meccanica di larve e adulti. La rimozione e il controllo di eventuali insetti rimasti sul cuoio capelluto, o più in generale sulla zona interessata, dovrebbe accadere tutti i giorni, fino al secondo trattamento, che di solito avviene dopo circa 1 settimana.
Ulteriori controlli dovrebbero essere svolti dopo 2 settimane, per ridurre al minimo l’eventualità di una recrudescenza dell’azione di questi parassiti.
Il nucleo familiare dei bambini infestati dai pidocchi, oltre ai conviventi e ai compagni di scuola, deve essere sottoposto a trattamento anti-pidocchi. Questo, nei casi in cui ci siano stati contatti nelle 48 ore precedenti al primo trattamento.
I pidocchi si eliminano senza trattamento?
No, i pidocchi non vanno via da soli. Una volta che infestano il cuoio capelluto, tendono a riprodursi rapidamente: le femmine possono deporre fino a 10 uova al giorno. Senza un intervento mirato, l’infestazione può peggiorare e diffondersi facilmente ad altri membri della famiglia o della comunità scolastica.
Oltre ai trattamenti indicati, è poi utile lavare a temperature elevate lenzuola, federe, sciarpe e pettini, oppure riporli in sacchetti chiusi per almeno 48 ore, per evitare reinfestazioni. Il controllo del cuoio capelluto deve proseguire nei giorni successivi al trattamento per accertarsi dell’efficacia.
È possibile prevenire la pediculosi?
Come prima indicazione, dal momento che i pidocchi possono attaccarsi al capello e sopravvivono fino a 2 o 3 giorni nell’ambiente, è opportuno limitare le possibilità di contagio anche solo avendo capelli tagliati corti. Questo perché non ci sono prodotti in grado di prevenire l’azione infestante dei pidocchi.
Si possono adottare alcuni comportamenti riducono significativamente il rischio di infestazione:
- controlli periodici: ispezionare regolarmente il cuoio capelluto, soprattutto nei bambini
- uso di prodotti preventivi: in commercio esistono spray o lozioni a base di oli essenziali (come tea tree oil, lavanda o neem) che agiscono come repellenti. Questi vanno considerati come un supporto, non una protezione assoluta
- evitare la condivisione di oggetti personali: non scambiare pettini, cappelli, fermagli, cuffie o sciarpe riduce le possibilità di trasmissione del parassita
- capelli raccolti: soprattutto per i bambini con capelli lunghi, tenerli legati durante la scuola o le attività collettive può limitare il contatto diretto tra capigliature.
Nel caso in cui fosse stata scoperta una infestazione nel luogo di ritrovo (asilo, scuola, luogo dove viene praticato lo sport), possono essere utili queste azioni:
- evitare di toccare le teste, data l’azione di diffusione del parassita
- non condividere alcuno dei propri oggetti personali quali pettini, spazzole, poiché i pidocchi potrebbero diffondersi anche indirettamente
- disinfettare i propri effetti personali, e in caso anche le superfici, ricordando che i pidocchi vivi, dopo 48 ore, non resistono fuori del loro habitat. A volte è sufficiente mettere a mollo in acqua calda gli oggetti che potrebbero essere stati esposti ai pidocchi, dal momento che questi parassiti non resistono a temperature superiori ai 120°C.
Se si presentano casi di pediculosi in famiglia, o a scuola, può essere necessario controllare sempre con attenzione il bambino. Una luce potente, insieme a un pettine a denti fini, come accennato, permettono di intercettare e di eliminare con tempestività le uova dei pidocchi.