Che cos’è la fame nervosa?
Il termine fame nervosa, fame emotiva o, in inglese, emotional eating, sta a indicare il comportamento per cui si riversa nel cibo una sensazione negativa che non si riesce a gestire.
Quando si avverte il desiderio compulsivo di mangiare per una ragione diversa dalla fame, si ha la tendenza a rifugiarsi nel cibo ipercalorico, ricco di zuccheri e grassi, il cosiddetto “comfort food” (biscotti, cioccolato, gelato, pizza, formaggio).
Perché mangiamo senza avere fame?
La causa della cosiddetta fame nervosa è di tipo chimico: l'incremento del livello di zuccheri nel sangue provoca, infatti, una sensazione istantanea di benessere. Si tratta tuttavia di una sensazione di breve durata; con la discesa del livello di zucchero, l'umore cala e si comincia a percepire con un certa intensità il desiderio di altri zuccheri. Si innesca così una spirale di dipendenza, che è all'origine della maggior parte dei problemi di questa natura.
La fame compulsiva non è quindi un bisogno fisiologico: le sue cause vanno ricercate a livello psicologico.
Mangiamo pur non avendo fame per placare con il cibo le emozioni negative che proviamo, per compensare una mancanza di affetto, serenità, sicurezza (leggi anche: Mindful eating: 6 consigli per mangiare meglio).
Come fare per far passare la fame nervosa?
La fase nervosa è un problema che deve essere affrontato dal punta di vista psicologico.
Ecco i passaggi che ci possono aiutare a comprendere meglio il problema:
- Capire in quali circostanze e con che frequenza si scatena la sensazione di fame nervosa. Bisogna chiedersi: “qual è stata l'ultima volta che ho sentito il bisogno di mangiare senza controllo?”. Prendere nota di questi momenti è molto importante per iniziare ad analizzare il problema
- Comprendere i meccanismi mentali connessi alle abbuffate. Per fare questo può essere utile prendere un calendario, un'agenda, un taccuino e segnare, oltre ai giorni in cui ci accade di mangiare fuori controllo, anche che cosa è successo quel giorno. In questo modo, nel giro di poche settimane, si avrà una visione d'insieme della frequenza e dei fattori che hanno scatenato gli episodi di fame emotiva
- Scegliere uno dei fattori scatenanti che si sono individuati e porsi la seguente domanda: “perché mi rifugio nel cibo quando si presenta questa situazione?”. Rispondere a questa domanda è fondamentale per risalire alla radice del problema: identificando il motivo che spinge ad abbuffarsi, si potrà capire quale comportamento è opportuno assumere la prossima volta che quella circostanza si verificherà
Possiamo provare a risolvere da soli il problema, mettendo in atto le strategie sopra elencate o facendoci aiutare da un amico o da un parente. A volte però la forza di volontà e l'affetto di chi ci sta accanto può non bastare; quando il problema diventa ricorrente, o perfino ciclico, è molto importante rivolgersi a un professionista che può aiutare a gestire correttamente gli stati emotivi e a ritrovare un equilibrio.