Cosa sono le lesioni cartilaginee
Le lesioni cartilaginee, dette anche lesioni condrali, sono lesioni che colpiscono le cartilagini delle articolazioni sinoviali e delle sinartrosi (articolazioni fibrose).
Le cause possono essere legate ad uso eccessivo, un sovraccarico, un trauma, malattie specifiche o, molto semplicemente all’età del paziente.
A seconda delle casistiche, la lesione si può estendere anche alla porzione di osso che poggia sulla cartilagine; in questi casi si parla di lesione osteocondrale.
I sintomi relativi dipendono dall’articolazione coinvolta, ma hanno generalmente tutti a che fare con la funzionalità ridotta o assente della cartilagine.
Le cartilagini sono infatti un elemento di fondamentale importanza per il funzionamento di molte articolazioni del nostro corpo. La loro funzione è quella di garantire una certa mobilità alle strutture ossee delle articolazioni fibrose, prima fra tutte la colonna vertebrale, di evitare la frizione tra i due capi ossei durante il movimento dell’articolazione e di attutire eventuali urti in caso di impatto dovuto a movimento.
Quali sono le cause di una lesione alle cartilagini
Come già anticipato, le lesioni cartilaginee possono avere una serie piuttosto ampia di fattori scatenanti.
In particolare si possono distinguere alcune macro categorie eziologiche:
- traumi: tra queste rientrano cadute, impatti e movimento improprio dell’articolazione, che possono incorrere sia per motivi sportivi, sia per motivi professionali, e sia durante la vita di tutti i giorni
- sovraccarico e uso eccessivo: anche in questo caso la lesione può essere legata a stile di vita, professione o attività fisica non regolata o prolungata oltremodo
- età anagrafica: come tutte le strutture del nostro organismo, anche le cartilagini tendono a deteriorarsi con l’avanzare dell’età dell’individuo
- malattie specifiche del tessuto di cui sono composte
Tra le malattie che possono causare lesioni alle cartilagini vanno ricordate:
- osteoartrite, detta comunemente artrosi
- malattie metaboliche per cui il tessuto cartilagineo non viene adeguatamente nutrito e si assottiglia
- malformazioni scheletriche che comportino un sovraccarico delle strutture cartilaginee
- obesità, che provoca danni soprattutto alle cartilagini delle ginocchia e delle anche, sovraccaricandole
- policondrite recidivante, una malattia rara del tessuto connettivo che ne assottiglia la consistenza
- artrite reumatoide
- malattia di Kienböck, una patologia specifica del polso
- condromalacia rotulea, una condizione che colpisce la cartilagine sotto la rotula
Quali sono i sintomi di una lesione della cartilagine
La sintomatologia relativa alle lesioni cartilaginee ha prevalentemente a che fare con l’attrito che la ridotta funzionalità della cartilagine non riesce più ad attutire. Tipicamente quindi i sintomi sono il risultato dello sfregamento delle superfici articolari delle ossa dell’articolazione coinvolta e variano leggermente a seconda dell’area in cui la cartilagine si è lesionata.
Tra essi, in generale, possiamo annoverare:
- dolore e gonfiore all’articolazione se movimentata, alle volte anche per pochi minuti, o se caricata di peso
- arrossamento della cute esterna all’articolazione
- rumore di sfregamento ad ogni movimento
- ridotta mobilità conseguente al dolore
A seconda di dove è localizzata la lesione, si possono dare alcuni sintomi accessori, che risultano come conseguenza della lesione o della compensazione che il paziente mette in altro usando maggiormente altre articolazioni, per evitare il dolore a quella danneggiata.
Tipicamente:
- parestesia, ipoestesia o sciatalgia se le cartilagini danneggiate sono quelle vertebrali, per lo schiacciamento dei nervi spinali
- dolore all’articolazione controlaterale, nel caso delle gambe soprattutto, per il maggiore peso che il paziente carica sulla gamba sana
- mal di schiena
- mal di testa (raro)
Va notato che la rottura delle cartilagini di naso e padiglione auricolare è quasi totalmente asintomatica.
Diagnosi e cura delle lesioni cartilaginee
La diagnosi può essere molto semplice, come nel caso di rotture delle cartilagini auricolari o nasali, o più complessa se in altri distretti.
In ogni caso il processo diagnostico prevede le tre fasi classiche. Nella prima detta anamnesi, il medico raccoglie la sintomatologia e annota le circostanze in cui essa è comparsa, l’intensità dei vari sintomi e i fattori di rischio.
La seconda fase è quella dell’esame obiettivo, in cui il medico visita il paziente ed effettua alcuni semplici test sulla parte dolorante.
Successivamente per stabilire con certezza la diagnosi sono necessari esami di diagnostica ad immagini. In particolare vengono usati:
Stabilita la diagnosi le opzioni terapeutiche dipendono dalla gravità, dalla posizione e dalle condizioni del paziente.
Gli approcci sono comunque di due tipi: conservativo e chirurgico.
Il trattamento conservativo prevede riposo, farmaci antinfiammatori, fisioterapia ed eventuali iniezioni di acido ialuronico. Viene usato per i casi meno gravi.
L’intervento chirurgico serve invece per la ricostruzione della cartilagine lesionata nei casi più seri.