Questo virus respiratorio è responsabile di molte infezioni, soprattutto nei bambini più piccoli. Scopri i suoi sintomi e quali accorgimenti avere per proteggersi.
Cos’è il metapneumovirus?
Il metapneumovirus umano (hMPV) è un virus respiratorio appartenente alla famiglia delle Paramyxoviridae, sottofamiglia Pneumovirinae. Si tratta di un virus a RNA, scoperto nei primi anni 2000, responsabile di numerose infezioni delle vie aeree sia superiori che inferiori.
Il metapneumovirus colpisce persone di tutte le età, ma a esserne particolarmente vulnerabili sono i bambini piccoli prima dei 5 anni [1], i neonati, gli anziani e coloro che soffrono di patologie croniche. In alcuni casi l’infezione può infatti peggiorare condizioni preesistenti come asma o broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO), provocando pericolose riacutizzazioni [2].
Come si trasmette?
Il metapneumovirus si trasmette principalmente attraverso il contatto diretto con goccioline respiratorie emesse nell’aria da individui infetti. Queste piccole particelle possono diffondersi tramite starnuti, colpi di tosse o anche durante una conversazione ravvicinata [1].
Oltre alla trasmissione diretta, il contagio può avvenire anche attraverso il contatto con superfici contaminate, come giocattoli, maniglie delle porte, oggetti comuni o materiali su cui si sono depositate le secrezioni infette [1].
Per questo motivo il virus si diffonde con facilità in ambienti affollati e chiusi, come scuole, asili nido e strutture sanitarie, rappresentando un rischio particolare per i bambini e i neonati, che tendono a toccare frequentemente superfici e a portare le mani al viso.
Il metapneumovirus è presente in tutto il mondo, con una maggiore diffusione nei mesi più freddi, seguendo un andamento simile a quello delle influenze stagionali, ma leggermente meno ampio (con un periodo di picco tra inizio inverno e metà primavera) [2].
La sua diffusione è ampia e, secondo alcune stime, entro i 5 anni di età la maggior parte dei bambini ha già contratto il virus almeno una volta [1].
Come si presentano i sintomi dell'infezione da metapneumovirus?
I sintomi associati all’infezione da metapneumovirus possono variare considerevolmente sia per tipologia che per gravità, a seconda dell’età e delle condizioni generali del paziente.
Nei bambini e nei neonati, il virus tende a causare principalmente infezioni delle vie respiratorie inferiori, spesso accompagnate da manifestazioni respiratorie acute.
I sintomi più comuni includono:
- Tachipnea (respirazione accelerata) e tosse: sono i sintomi principali secondo un lavoro del 2023 [2]
- Febbre alta, spesso persistente
- Mialgia (dolori muscolari diffusi)
- Rinorrea (naso che cola)
- Dispnea (difficoltà respiratoria)
- Respiro sibilante, tipico delle ostruzioni bronchiali
Negli adulti sani, invece, l’infezione si manifesta generalmente con sintomi più lievi, simili a quelli di un comune raffreddore o di una sindrome influenzale, come tosse, mal di gola, congestione nasale e lieve stanchezza. Tuttavia, anche in questa fascia di popolazione, il virus non deve essere sottovalutato, soprattutto per il rischio di trasmissione a soggetti più deboli.
Quanto dura la malattia?
Nei soggetti sani i sintomi tendono ad avere un decorso relativamente breve, con una durata che si aggira tra 7 e 10 giorni.
Nei pazienti più vulnerabili, o nei casi più gravi, la sintomatologia può protrarsi più a lungo e assumere un decorso più complesso. In questi casi, la durata dei sintomi può superare le due settimane. Il recupero può prevedere il ricovero ospedaliero e richiedere cure specifiche, isolamento e monitoraggio medico della funzionalità respiratoria.
Quali quadri patologici possono insorgere in seguito ad infezione da metapneumovirus?
Il metapneumovirus può causare una vasta gamma di infezioni a carico delle vie respiratorie superiori e inferiori. Le principali condizioni associate includono:
- Bronchiolite: infiammazione dei bronchioli, comune nei bambini e nei neonati che si manifesta con difficoltà respiratorie, respiro sibilante e tachipnea.
- Polmonite: l’infezione può estendersi ai polmoni
- Otite media: l’infezione può interessare anche l’orecchio medio, provocando dolore, febbre e accumulo di liquidi nella cavità timpanica, soprattutto nei bambini.
Come si cura l'infezione da metapneumovirus?
Attualmente non esistono terapie antivirali specifiche. La gestione della malattia si basa sul trattamento dei sintomi, con l’obiettivo di alleviare il disagio del paziente e prevenire eventuali complicanze.
Nei casi lievi vengono generalmente consigliati rimedi sintomatici come un riposo adeguato e un'idratazione costante per mantenere le vie respiratorie idratate e favorire l’eliminazione del muco. Possono essere prescritti decongestionanti nasali e antipiretici, come il paracetamolo, per ridurre la febbre e alleviare il malessere generale.
Quando è richiesto il ricovero ospedaliero, è possibile ricorrere a terapie di supporto, tra cui:
- Somministrazione di ossigeno nei casi di ipossiemia (riduzione dell’ossigeno nel sangue).
- Ventilazione assistita per supportare la respirazione nei pazienti con insufficienza respiratoria.
- Reidratazione endovenosa per prevenire o correggere la disidratazione nei pazienti debilitati.
In casi estremamente gravi è stata considerata una terapia antivirale con ribavirina ed eventualmente immunoglobuline policlonali endovenose, entrambi trattamenti ospedalieri [2].
Il metapneumovirus può portare alla morte?
Sebbene nella maggior parte dei casi l’infezione da metapneumovirus si risolva senza gravi conseguenze, nei soggetti più critici può evolvere in complicanze potenzialmente fatali.
I neonati sono particolarmente a rischio di sviluppare bronchiolite o polmonite severa, condizioni che, se non trattate tempestivamente, possono portare a insufficienza respiratoria e, nei casi estremi, al decesso.
Anche gli anziani e le persone con patologie croniche possono essere maggiormente esposti alle forme più gravi dell’infezione. In questi pazienti, la capacità del sistema immunitario di far fronte all’infezione è ridotta, e ciò può comportare una rapida degenerazione delle condizioni cliniche.
Quali strumenti abbiamo attualmente a disposizione per la profilassi dell'infezione da VRS nei neonati e lattanti?
Al momento, la profilassi specifica contro l’HMPV non è disponibile, ma sono stati sviluppati strumenti efficaci per prevenire l’infezione da altri patogeni respiratori gravi come il virus respiratorio sinciziale, o i virus influenzali.
Per i neonati e lattanti ad alto rischio di infezioni da VRS, si ricorre principalmente a anticorpi monoclonali come il Palivizumab, che viene somministrato come profilassi durante la stagione epidemica del VRS (solitamente nei mesi invernali).
Il Palivizumab fornisce protezione temporanea grazie all’azione degli anticorpi specifici contro il virus. La somministrazione è di tipo intramuscolare e viene effettuata in più dosi durante la stagione a rischio.
Mentre per i virus influenzali esistono vaccini efficaci che vengono aggiornati annualmente per garantire una buona protezione stagionale.
L’assenza di un vaccino rende estremamente importante l’adozione di misure preventive, come il lavaggio accurato delle mani, l’isolamento dei soggetti infetti e l’attenzione all’igiene delle superfici. Si consiglia inoltre di evitare i luoghi affollati durante le stagioni epidemiche, per proteggere i soggetti più fragili.
Bibliografia
1. Schuster JE, Williams JV. Human Metapneumovirus. Microbiol Spectr. 2014 Oct;2(5). doi: 10.1128/microbiolspec.AID-0020-2014. PMID: 26104361.
2. Khan A, Khanna V, Majumdar K. Demographics, Clinical Presentation and Outcome of Metapneumovirus Infection in Adults: A Case Series Analysis at Scarborough General Hospital, United Kingdom. Cureus. 2024 Nov 8;16(11):e73292. doi: 10.7759/cureus.73292. PMID: 39524165; PMCID: PMC11548111.