La metastasi è il fenomeno attraverso il quale le cellule tumorali si diffondono e si moltiplicano in altre aree dell’organismo diverse dalla sede originaria della neoplasia
Che cosa sono le metastasi?
Si parla di metastasi per descrivere il fenomeno per il quale le cellule neoplastiche migrano dalla loro sede di origine per spostarsi in altre aree dell’organismo.
Lo spostamento di queste cellule può avvenire o attraverso i vasi linfatici o tramite il flusso sanguigno. Le destinazioni possono essere i tessuti o gli altri organi che si trovano in una sede diversa da quella del tumore primario.
Le forme tumorali che evolvono in metastasi, nella maggior parte dei casi, conservano alcune delle caratteristiche principali del tumore primario. Quando, ad esempio, un cancro al seno sviluppa metastasi nei polmoni, le cellule tumorali che qui si moltiplicano saranno quelle della neoplasia mammaria.
Solitamente, quando si sviluppano metastasi, significa che il tumore è già ad uno stadio avanzato della sua evoluzione. Secondo i dati della Fondazione Airc per la ricerca sul cancro, nove morti per cancro su dieci sono causate dalla metastasi.
L’Istituto superiore di sanità ricorda che, nonostante le cellule tumorali siano in grado di formare metastasi potenzialmente in ogni area dell’organismo, esistono delle sedi in cui è più probabile che ciò accada. Ad esempio, i tumori al seno e quelli alla prostata tendono a formare metastasi nel tessuto osseo.
Tra le sedi preferenziali di metastasi ci sono anche i polmoni e il fegato, in quanto organi filtranti attraverso i quali il sangue circola frequentemente.
Come si fa a capire se ci sono metastasi?
Le manifestazioni sintomatologiche legate alle metastasi dipendono dalla sede in cui esse si sviluppano.
Ad esempio, nel caso di tumori epatici i sintomi più frequenti sono inappetenza, nausea e ittero, ossia la colorazione giallastra di cute, sclera (parte bianca dell’occhio) e altri tessuti.
Nei tumori ossei, invece, le metastasi possono essere causa di fratture, i tumori ai polmoni determinano dispnea, tosse, dolore toracico o emottisi. O, ancora, le neoplasie al cervello hanno tra i loro sintomi più frequenti mal di testa, disturbi della vista, vertigini, convulsioni e, in generale, disturbi di tipo neurologico.
Oltre ai sintomi, anche la diagnostica per immagini o le analisi di laboratorio possono confermare la presenza di metastasi.
Per quanto riguarda gli esami strumentali per immagini, possono essere richieste risonanze magnetiche, radiografie, ecografie, Tac o scintigrafie ossee.
Può essere prelevato anche un campione di tessuto per eseguire un’analisi bioptica in laboratorio o esami del sangue per il dosaggio di eventuali marcatori tumorali, che poi andranno approfonditi con ulteriori accertamenti.
Quali tumori creano metastasi?
Sono le forme maligne dei tumori quelle che tipicamente danno metastasi, a differenza delle neoplasie benigne.
Oltre a questo aspetto, però, la capacità di sviluppare metastasi dipende da diversi aspetti tra i quali:
- l’organo coinvolto dalla neoplasia
- modalità con cui si diffondono le cellule cancerogene
- capacità del tumore di colonizzare organi e tessuti
Quanto tempo ci mette un tumore ad andare in metastasi?
Come abbiamo detto, un tumore comincia a sviluppare metastasi ad uno stadio avanzato della malattia. Ciò può avvenire a distanza di diversi anni dal manifestarsi del tumore primario, per via della capacità delle cellule cancerogene di rompere la barriera costituita dai tessuti della sede originaria della neoplasia. Una volta superato questo primo blocco, il secondo ostacolo è rappresentato dai linfonodi, che hanno il compito di bloccare qualsiasi entità estranea e pericolosa per l’organismo. Superato anche questo filtro, le cellule cancerogene sono potenzialmente in grado di diffondersi ovunque, attraverso il circolo linfatico che può raggiungere regioni del corpo anche molto distanti dalla sede del tumore primario.
In alcuni casi, può succedere che le cellule cancerogene passino anche nel flusso sanguigno dopo aver attraversato le pareti dei vasi. E nell’eventualità che sopravvivano all’attacco delle cellule immunitarie, sono in grado di raggiungere anche altre aree, riprodursi e formare nuove metastasi.
C’è, infine, un’altra modalità attraverso la quale un tumore può metastatizzare, ossia per sgocciolamento, in particolare nelle aree cave dell’organismo quali:
- cavità addominale
- visceri
Come vengono trattate le metastasi?
Le strategie terapeutiche per il trattamento delle metastasi dipendono da vari fattori quali:
- tipo di tumore
- sede delle metastasi
- condizioni generali del paziente
Gli obiettivi comuni delle terapie, in ogni caso, sono di tenere sotto controllo il tumore, alleviando i sintomi accusati dal paziente.
Di seguito ecco alcune delle principali opzioni scelte solitamente dagli specialisti:
- chemioterapia classica
- terapia ormonale
- immunoterapia
- terapia a bersaglio molecolare (terapie mirate su specifiche molecole quali enzimi, recettori o fattori di crescita)
- radioterapia, utilizzata per bloccare lo sviluppo del tumore prima che si diffonda in aree critiche dell’organismo quali ossa, polmoni o cervello o a tenere sotto controllo i sintomi in pazienti già ad uno stadio avanzato della malattia
C’è, infine, la possibilità di ricorrere all’opzione chirurgica quando, però, le metastasi sono circoscritte o causa di dolore, ad esempio quando comprimono altri organi.