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La nevralgia del trigemino


La nevralgia del trigemino è un forte dolore che interessa le aree del volto attraversate dal nervo trigemino, solitamente causato dalla compressione di quest’ultimo.

Che cos’è la nevralgia del trigemino?

La nevralgia del trigemino è un dolore molto acuto al volto che colpisce l’area innervata dal nervo trigemino o quinto nervo cranico: fronte, occhi, guance, mascella e mandibola. 

Spesso l'intensità e l’imprevedibilità del dolore è tale da pregiudicare le attività quotidiane della persona che ne è affetta, alterandone la qualità della vita e causando altri disturbi come isolamento, depressione e perdita di peso.

Quali sono le cause della nevralgia del trigemino?

Le cause esatte che provocano la nevralgia del trigemino non sono state individuate, ma si ritiene che questa sia perlopiù scatenata dalla compressione del nervo trigemino o dall’effetto di una malattia pregressa che lo interessa.

Il nervo trigemino è uno dei più estesi all’interno del cranio ed è presente su entrambi i lati del viso. Trasmette gli stimoli sensitivi che partono dal volto, dai denti e dalla bocca fino al cervello e riceve da quest’ultimo impulsi motori, necessari per attivare i muscoli coinvolti nel processo di masticazione.

La sua compressione, in genere, è causata da un vaso sanguigno (arteria o vena) che preme sul nervo in un punto sensibile. Non è stata ancora chiarita la ragione per cui questa pressione sia causa di dolore in alcuni soggetti e non in altri. Si ipotizza che lo schiacciamento del nervo provochi il logoramento del suo strato protettivo esterno (denominato guaina mielinica).

Altri fattori che possono causare la compressione e l’alterazione del nervo trigemino sono:

  • tumori
  • malformazioni arterovenose, cioè un intreccio anomalo di arterie e vene
  • aneurismi
  • cisti
  • sclerosi multipla, patologia cronica a lungo termine che colpisce il sistema nervoso
  • complicanze post erpetiche (conseguenti a un’infezione da Herpes Zoster).

La nevralgia del trigemino, spesso soprannominata "nevralgia da colpo di freddo", trova però una spiegazione anche nel meccanismo infiammatorio che il freddo intenso può innescare.

Il nervo trigemino è infatti particolarmente sensibile agli sbalzi termici. Sia il freddo intenso che il caldo improvviso possono provocare i dolori tipici di questa condizione neurologica. 

Quali sono i sintomi del trigemino infiammato?

Il sintomo principale della nevralgia al trigemino è un dolore lancinante, simile a una scossa elettrica, che si manifesta in modo improvviso con episodi che possono durare da pochi secondi a qualche minuto.

Nella maggioranza dei casi, la nevralgia trigeminale interessa una parte o un lato del viso, generalmente il versante inferiore. Raramente insorge su entrambi i lati del volto, e di solito non li colpisce contemporaneamente.

Nelle persone che ne soffrono, il dolore al trigemino può comparire con una certa regolarità, per giorni, settimane o anche mesi, arrivando, nei casi più severi, a presentarsi più volte in uno stesso giorno.

Un attacco può essere innescato dallo sfioramento di alcuni trigger points (situati su naso, bocca, lingua), in seguito a movimenti semplici come quelli di mangiare, parlare, sorridere, lavarsi i denti, radersi la barba o truccarsi, o dall’azione del vento sul volto. A volte possono presentarsi anche acufeni e dolore all'orecchio.

Tra un episodio acuto e l'altro alcuni pazienti sviluppano un dolore persistente o una sensazione di bruciore.
La sintomatologia può migliorare o scomparire per alcuni mesi o anni, ma con il passare del tempo questi periodi di remissione tendono ad accorciarsi.

Come capire se si soffre di nevralgia del trigemino? 

Dal momento che il dolore provocato da questa patologia spesso viene avvertito in corrispondenza dei denti, delle gengive o della mascella, molti pazienti si rivolgono a un dentista per indagare l’origine del disturbo e verificare che non vi siano in atto infezioni dentali.

Nel caso in cui non emerga la causa del dolore, si raccomanda di consultare il medico di base, che procederà a un’attenta anamnesi e avvierà un iter diagnostico che potrebbe richiedere l’esecuzione di una risonanza magnetica.

Come si cura la nevralgia del trigemino?

Il trattamento della nevralgia del trigemino prevede nella maggior parte dei casi una terapia farmacologica e, nelle forme più invasive, un intervento chirurgico. Sono inoltre disponibili delle procedure di rizotomia e terapie alternative.

Cura farmacologica

I farmaci che solitamente sono impiegati sono gli anticonvulsivanti (in particolare la carbamazepina), che hanno l’effetto di stabilizzare le membrane nervose. Trattandosi di spasmi brevi ma frequenti, i comuni analgesici (come il paracetamolo) non risultano efficaci.

È fondamentale che gli anticonvulsivanti siano assunti sotto controllo medico in quanto possono provocare effetti collaterali indesiderati. Possono essere utilizzati anche miorilassanti per limitare gli spasmi e antidepressivi

Va inoltre specificato che gli anticonvulsivanti con il tempo potrebbero perdere la loro efficacia, poiché agiscono solo sulla cura del dolore e non sulla sua origine.

Trattamento chirurgico 

Se il dolore persiste nonostante l’assunzione di farmaci, si può valutare un’operazione chirurgica:

  • decompressione vascolare, un intervento che agisce sulla compressione del nervo da parte di un’arteria andando a separare vaso e nervo attraverso una piccola spugna. Questa procedura chirurgica è piuttosto invasiva e può comportare effetti collaterali come perdita dell’udito, alterazioni della vista, perdita di sensibilità facciale e in casi molto rari ictus, meningite, idrocefalo o perfino la morte). Tuttavia offre le più alte probabilità di successo e di risoluzione del dolore 
  • asportazione della massa tumorale, qualora la causa della compressione del trigemino sia un tumore
  • radiochirurgia stereotassica, un’operazione con cui si va progressivamente a causare una lesione del trigemino e si blocca la trasmissione dei segnali dolorosi al cervello. Il risultato della procedura è graduale e può richiedere fino a due mesi per completarsi. Se necessario, la radiochirurgia può essere ripetuta. Possibili effetti collaterali includono perdita del gusto, dell’udito e disturbi della vista.

In generale, queste procedure possono causare intorpidimento facciale, temporaneo o permanente. Sebbene inizialmente efficaci, il dolore può ripresentarsi nel tempo, richiedendo ulteriori interventi che, ripetuti, aumentano però il rischio di un dolore più intenso e difficile da gestire.

Rizotomia

Nelle persone in cui la cura farmacologica non risulti efficace e il ricorso alla chirurgia sia reputato troppo pericoloso, può essere presa in considerazione la rizotomia, che permette di distruggere le fibre nervose al fine di interrompere lo stimolo doloroso. Sono disponibili diverse procedure, che vengono eseguite in anestesia o sedazione:

  • iniezioni di glicerolo intorno al ganglio di Gasser, la zona in cui i tre rami del nervo trigemino si uniscono
  • radiofrequenza, una tecnica con cui, attraverso l’utilizzo di un ago, vengono danneggiate le fibre nervose applicando del calore sul ganglio di Gasser
  • compressione con un palloncino: all’estremità di una cannula inserita nel volto del paziente viene posizionato e gonfiato un palloncino in modo che vada a schiacciare il nervo trigemino interrompendo il dolore, e viene poi rimosso

Terapie alternative

Alcune persone affette da nevralgia del trigemino decidono di affidarsi a tecniche terapeutiche alternative, generalmente combinate con le cure farmacologiche. Rientrano tra queste procedure l'agopuntura, l’elettrostimolazione dei nervi, tecniche di rilassamento e la meditazione.

Cosa succede se non si cura il trigemino?

Non curare la nevralgia del trigemino può avere conseguenze significative sulla qualità della vita del paziente. Il dolore intenso e ricorrente può portare a disturbi del sonno, ansia, depressione e isolamento sociale. Inoltre, la paura di scatenare un nuovo attacco può limitare notevolmente le attività quotidiane, come mangiare, parlare o lavarsi i denti.

Nel lungo periodo, se la nevralgia non viene adeguatamente trattata, il dolore può diventare cronico e resistente ai farmaci, richiedendo interventi terapeutici più complessi che, come già indicato, possono comportare rischi ed effetti collaterali significativi.