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Anosmia, quando l'olfatto non funziona

A cura di
Francesca
Caterini

Il senso dell’olfatto, che permette la percezione degli odori, può andare incontro a perdita parziale o totale. Per quali ragioni? E quali possibilità di intervento ci sono?

Quando l’olfatto non funziona

Quando si verifica la perdita del senso olfattivo si parla di anosmia. Questa perdita può essere di tipo parziale o completa, quest'ultima si verifica però in casi più rari.

È piuttosto difficile che la perdita dell’olfatto sia il sintomo di una patologia grave.

La durata dell'anosmia che - come abbiamo già anticipato - può essere temporanea (il più delle volte) e definitiva (in alcune occasioni) è correlata alla causa scatenante.

La perdita di olfatto, in ogni caso, è un sintomo che richiede approfondimento diagnostico e un’adeguata terapia. Dal momento che pazienti affetti da questa condizione possono perdere interesse nei confronti del cibo, andando incontro a malnutrizione, dimagrimento o anche depressione, nel lungo termine.

Va specificato inoltre come la perdita di olfatto sia anche legata all’età, e può verificarsi in modo anche impercettibile a partire dai 60 anni di età.

Che cos’è la parosmia?

Si definisce invece parosmia un’alterazione dell’olfatto. I pazienti che soffrono di parosmia non riescono a sentire gli odori in modo corretto.

È una problematica di per sé non pericolosa per il paziente. Allo stesso tempo la qualità della vita, di chi ne è affetto, può esserne condizionata, poiché i disturbi dell’olfatto possono influenzare anche il senso del gusto.

Questa alterazione olfattiva può essere determinata da diverse cause: lesioni di origine traumatica, virale oppure infiammatoria a carico delle mucose. Anche infiammazioni quali riniti o sinusiti sono annoverabili tra le cause.

Quali sono i sintomi del malfunzionamento dell’olfatto?

Nei casi di anosmia, la percezione degli odori è parzialmente o completamente compromessa. Si tratta di una condizione potenzialmente pericolosa, dal momento che il paziente può ritrovarsi nella eventualità di non percepire odori pericolosi come una perdita di gas, ad esempio, o l’odore di bruciato.

Sempre nei casi di anosmia, i sintomi possono essere:

  • perdita parziale o completa dell’odorato
  • iposmia, ovvero un senso dell’olfatto diminuito
  • parosmia, una percezione alterata degli odori
  • fantosmia, quando si ha una percezione degli odori che nei fatti non ci sono.

Quali sono le cause per cui l’olfatto non funziona?

Le cause per le quali si presentano disturbi per l’olfatto possono essere molteplici. Tra le più importanti si indicano:

  • cause meccaniche come il fumo di sigaretta, che impedisce all’aria inspirata di raggiungere e stimolare l’area olfattiva
  • ostruzione nasale determinata da rinite acuta, rinite allergica o vasomotoria
  • deviazione del setto nasale congenita o acquisita, adenoidi
  • fratture delle ossa del naso
  • polipi delle cavità nasali o sinusali
  • sinusiti acute o croniche
  • traumi cranici
  • tumori del rinofaringe o della fossa cranica anteriore
  • cause metaboliche che alterano la funzionalità della mucosa olfattiva o del nervo olfattivo
  • deficit di vitamina B12, di vitamina A, o di zinco
  • diabete mellito
  • disturbi ormonali come l’acromegalia o l’ipotiroidismo
  • infezioni virali come l’Herpes Simplex
  • patologie epatiche
  • malattie neurologiche come la sclerosi multipla, il morbo di Parkinson o morbo di Alzheimer.

Cosa fare per recuperare l’olfatto?

La terapia volta al recupero dell’olfatto viene stabilita in base alla causa scatenante. È sufficiente, ad esempio, una pulizia approfondita delle cavità nasali per mezzo di una soluzione salina, nei casi in cui l’olfatto non funziona a causa di una sinusite o di una allergia.

Quando la causa è riconducibile ad una infezione, la pulizia delle cavità nasali non è sufficiente, e risulta necessario rivolgersi al proprio medico, o all’otorinolaringoiatra, per la prescrizione di farmaci cortisonici o di antibiotici. Risolta l’infezione, le funzioni olfattive sono ripristinate.

Nei casi in cui la causa è riconducibile ad una ostruzione delle cavità nasali, sarà necessario per l’otorinolaringoiatra intervenire con una endoscopia nasale a fibre ottiche. Con questa tecnica è possibile comprendere se le ostruzioni sono di natura infiammatoria, sono conseguenze di irregolarità dell’anatomia, o sono polipi nasali.

Quando la causa è di natura tumorale, va svolta l’asportazione della massa, cui segue una radioterapia. In questa evenienza è piuttosto improbabile che si verifichi un recupero dell’olfatto.

Rieducazione al riconoscimento degli odori

Quando si è intervenuti sulla causa che ha determinato il malfunzionamento o l’alterazione dell’odore, non è da escludere la possibilità di ricorrere ad un vero e proprio training, una riabilitazione olfattoria.

Obiettivo di questa riabilitazione è lo stimolo dell’epitelio nasale per mezzo di sostanze dal profumo particolarmente intenso, e allo stesso tempo familiare, così da determinare un incentivo al recupero della funziona olfattiva.