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Spermiocoltura: tutto quello che c'è da sapere

A cura di
Fabio
Leva

La spermiocoltura è la raccolta dello sperma con successiva coltura batterica per l'individuazione di eventuali infezioni a carico dell'apparato urogenitale maschile

Che cos’è la spermiocoltura 

La spermiocoltura è la raccolta e successiva coltura del liquido seminale. 

Viene effettuata per verificare eventuali infezioni batteriche dell’apparato urogenitale in pazienti che lamentano alcuni sintomi riconducibili appunto alle zone interessate dalla produzione ed escrezione dello sperma. 

Il medico può prescrivere questo tipo di analisi a pazienti che: 

  • abbiano un generale senso di malessere con bruciore persistente o acuto durante la minzione o l’eiaculazione ai vari organi dell’apparato genitale esterno, quindi pene, testicoli e scroto
  • presentino un varicocele grave, cioè un rigonfiamento anomalo a anche doloroso dei vasi venosi dei testicoli
  • risultino non fertili
  • abbiano avuto casi di emospermia, cioè di sangue nello sperma
  • mostrino i segni di una prostatite batterica
  • abbiano perdite di liquido dall’uretra che precedentemente non avevano

Come si effettua l'esame

La raccolta del campione di sperma si effettua secondo un protocollo piuttosto rigido che serve per evitare contaminazioni da agenti esterni. 

Le principali norme da seguire sono le seguenti:

  • il contenitore deve essere sterile e dotato di coperchio ermetico da collocare per la chiusura immediatamente dopo la raccolta del campione
  • il contenitore non va toccato in nessun modo al suo interno, né con le mani, né indirettamente con altro; lo stesso vale per la parte interna del coperchio
  • il paziente deve astenersi dai rapporti sessuali per 3-4 giorni prima dell'esame
  • il prelievo deve essere preceduto da un'accurata pulizia dei genitali esterni e delle mani, senza l'uso di disinfettanti
  • se il paziente sta seguendo terapie antibiotiche, quest'ultime devono essere sospese da almeno una settimana
  • la raccolta deve essere eseguita subito prima di recarsi al punto prelievo per la consegna e il campione non deve essere esposto alla luce solare diretta o a eccessivi shock termici

Dopo la fase di raccolta, c’è quella di coltura vera e propria. Il personale addetto provvede a dividere il campioni in alcuni terreni di coltura, ognuno con le condizioni specifiche per la proliferazione dei ceppi batterici potenzialmente responsabili di infezioni. 

I batteri comuni, se presenti, cresceranno sul terreno di coltura e potranno essere individuati. Su di essi sarà possibile testare diversi antibiotici per stabilirne sensibilità e resistenze (antibiogramma). 

Se la raccolta non è stata eseguita correttamente, se il campione è stato esposto ad agenti esterni dannosi, se sono stati assunti antibiotici nella settimana precedente all’esame oppure se è presente un germe che non è in grado di crescere sui normali terreni di coltura (es. Chlamydia), il risultato potrebbe essere falsamente negativo. 

Che infezioni si vedono con spermiocoltura

In caso di spermiocoltura positiva significa normalmente che è presente un’infezione. Una falsa positività può essere dovuta a una contaminazione, tipicamente dovuta a una raccolta eseguita in modo non sterile.

Le infezioni a carico dell’apparato genitale maschile che si possono riscontrare con la spermiocoltura sono infezioni che colpiscono la prostata, le vescicole seminali, l’epididimo (una struttura tubolare collocata dietro ogni testicolo) e l’uretra, cioè il canale dal quale fuoriescono sia sperma sia urina.

Sono escluse le infezioni da germi che hanno esigenze metaboliche particolari o che sono parassiti obbligati, ossia che non sono in grado di sopravvivere e riprodursi senza l’ospite. Per questa ragione è possibile integrare la spermiocoltura con una ricerca colturale di micoplasmi e ureaplasmi o con la ricerca molecolare di Chlamydia trachomatis e Neisseria gonorrhoeae.

Le ricerche molecolari individuano il materiale genetico del patogeno che si sta ricercando, indipendentemente dalla sua capacità di sopravvivere nella provetta, ma non danno informazioni sulle sue eventuali resistenze antibiotiche (per le quali è necessario avere una coltura viva del microrganismo); essenzialmente rispondono con elevata precisione alla domanda “il tale patogeno è presente?”

Si tratta in ogni caso di esami aggiuntivi che possono richiedere prelievi e/o contenitori differenti e che devono essere richiesti specificatamente, non vengono eseguiti in modo automatico.

Che differenza c'è tra spermiocoltura e spermiogramma?

I due esami procedono entrambi dalla raccolta del liquido seminale, ma sono effettuati per finalità molto diverse. 

Come abbiamo visto la spermiocoltura serve per l’individuazione di batteri e delle eventuali infezioni che questi possono causare.

Lo spermiogramma invece serve per alcune valutazioni sullo stato di salute dello sperma maschile e viene effettuato per valutarne alcuni parametri chimici, come la viscosità e altri biologici come la capacità riproduttiva che viene dalla motilità e dalla densità degli spermatozoi al suo interno. Ha modalità di prelievo e una preparazione completamente differenti.