La spina calcaneare è un accumulo di sali di calci anomalo su un tendine del piede, che può provocare dolore durante la deambulazione e infiammazione al tendine stesso.
Che cos’è la spina calcaneare?
La spina calcaneare, anche detta entesite calcifica, è una anomala deposizione di sali di calcio sui tendini situati tra fascia plantare e parte inferiore del tallone.
Questi depositi formano un osteofita, cioè una protuberanza ossea simile ad uno sperone che può dare dolore al paziente durante la deambulazione. Le cause di queste formazioni possono essere degenerative o traumatiche.
Le prime sono le più comuni e infatti, da un punto di vista epidemiologico la popolazione maggiormente colpita è quella femminile dai 40 anni in su, in periodo di pre menopausa e menopausa, in cui le donne sperimentano una modifica della produzione di calcio.
Esistono due tipi di spina calcaneare in relazione alla posizione in cui i depositi si formano.
- spina calcaneare inferiore: in cui l’osteofita risiede essenzialmente sulla pianta del piede, dove incide il punto di inserzione della fascia plantare. Questo tipo di spina calcaneare può essere associata anche a fascite plantare e a spondilite anchilosante.
- spina calcaneare posteriore: situata sull’inserzione del tendine d’Achille. Questa è spesso associata ad un’infiammazione dello stesso tendine.
Spina calcaneare, sintomi e conseguenze
La spina calcaneare può in alcuni casi essere asintomatica e non provocare alcun dolore. Questo non dipende generalmente dalle dimensioni, quanto dalla posizione in cui si forma.
Nei casi di sintomatologia, invece, il sintomo più chiaro è il dolore nella posizione dell’osteofita, che risulta simile a quello causato da un sasso non levigato quando ci si appoggia la pianta del piede.
Il dolore solitamente appare solo in caso venga esercitata pressione sull’area, il che risulta in difficoltà deambulatorie in alcuni casi gravi.
Poiché questa condizione è però spesso associata ad altre condizioni infiammatorie, possono apparire altri sintomi quali:
- dolore alla pianta del piede in associazione alla fascite plantare
- dolore dopo riposo prolungato, per il fisiologico accorciamento della fascia plantare
- dolore al tallone come conseguenza dell’infiammazione del tallone d’Achille
- gonfiore ai piedi
- protuberanza visibile e facilmente riscontrabile al tatto dove si forma l’osteofita
Spina calcaneare, cause
Le cause di questa condizione sono divisibili in due macro gruppi:
- cause degenerative, dovute ad una progressiva degenerazione dei tessuti nell’area a causa di malattie o fattori di rischio
- cause traumatiche, in cui la spina calcaneare è la conseguenza di una lesione
Il deposito di sali di calcio è infatti un meccanismo che si attiva per compensare lesioni o erosioni ai danni dei tendini della parte inferiore del piede e rinsaldarli.
Tra le principali cause degenerative della spina calcaneare possono esserci:
Le cause traumatiche invece sono essenzialmente strappi, lesioni o infiammazioni dovute a movimenti bruschi a carico dei tendini della parte inferiore del piede. Queste si possono verificare in caso di infortuni per attività sportiva o durante la vita di tutti i giorni.
Anche l’uso di scarpe inadatte per periodi prolungati può favorire l’insorgenza di infiammazioni ai tendini e conseguente formazione di spina calcaneare
Come si effettua la diagnosi della spina calcaneare?
Il processo diagnostico è diviso in tre fasi. La prima è la cosiddetta anamnesi o raccolta dei dati anamnestici.
Il medico a colloquio con il paziente registra i sintomi, le circostanze della loro comparsa e le modalità di manifestazione degli stessi. Di prassi si verifica lo storico di patologie pregresse, che in alcuni casi possono avere influenza su quella sotto indagine.
Successivamente si procede alla vera e propria visita, detta esame obiettivo. Durante questa fase il medico controlla alcuni parametri fondamentali come battito cardiaco, respirazione e pressione sanguigna.
La spina calcaneare è raramente rilevabile al tatto, alle volte anche alla vista, ma la diagnosi definitiva è possibile solo tramite esami strumentali come una radiografia del piede, o più raramente una risonanza magnetica
Come si risolve il problema della spina calcaneare?
La terapia è di tipo conservativo o chirurgico.
Solitamente in presenza di spina calcaneare asintomatica o di sintomatologia lieve e ben tollerata dal paziente, si evita di procedere chirurgicamente.
La terapia conservativa in questo caso prevede solitamente un ciclo di onde d'urto focali seguito da attività di fisioterapia (esercizi di stretching e di rinforzo della muscolatura) per una maggiore mobilizzazione e vascolarizzazione dell’area.
Vengono poi consigliate scarpe adatte ad attutire il dolore ed eventuali plantari.
Nel caso di sintomi pesanti e di difficile sopportazione, o di necessità del paziente, si può procedere con un intervento chirurgico che prevede la rimozione dell’osteofita.
La recidività post operatoria non è infrequente e dipende molto dalle condizioni individuali del paziente.
Quanto tempo ci vuole per guarire la spina calcaneare?
La prognosi dipende dal paziente, dalla terapia adottata e dalla gravità della condizione. Nella maggior parte dei casi comunque i trattamenti conservativi sono sufficienti a risolvere in tempi ragionevolmente brevi la condizione.
I tempi di guarigione post operatoria, nel caso di pazienti che abbiano subito un intervento solitamente sono più lunghi, e necessitano anche di una maggiore cautela nel seguire i consigli e le indicazioni del medico.