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Spondilolistesi: cos’è, sintomi, intervento

A cura di
Enrico Roberto
Pedotti

La spondilolistesi è uno scivolamento di una vertebra rispetto alla vertebra sottostante. Può essere trattata con fans, miorilassanti o risolta chirurgicamente.

Cos'è la spondilolistesi?

La spondilolistesi è una condizione per la quale una vertebra della colonna vertebrale scivola in avanti, oppure indietro, rispetto alla vertebra sottostante. Questo scivolamento può causare diverse conseguenze e sintomi neurologici la cui importanza è proporzionale all’entità dello scivolamento.

Le cause della spondilolistesi possono variare e includono difetti congeniti, traumi, degenerazione delle vertebre dovuta all’invecchiamento o a stress ripetuti sulla colonna vertebrale.

Ad essere colpite sono le vertebre lombari inferiori. Nello specifico la quarta lombare e la quinta lombare, oltre alla prima vertebra sacrale.

Sintomi della spondilolistesi

Tolta l’eventualità che la spondilolistesi sia asintomatica, le principali manifestazioni sono:

  • dolore alla schiena, che può irradiarsi ai glutei
  • dolore che si irradia lungo una o entrambe le gambe (sciatalgia o cruralgia), spesso a causa dell’irritazione delle radici nervose
  • sensazione di rigidità muscolare nella zona lombare o intorno a essa
  • intorpidimento, debolezza o sensazione di formicolio negli arti inferiori.

Nei casi più gravi, potrebbero manifestarsi perdita di riflessi, fascicolazioni muscolari o perdita di forza agli arti superiori o inferiori. Il dolore lombare può essere di tipo episodico oppure può persistere. Gli sforzi fisici, o lo stare in piedi per lunghi periodi, possono determinare un aggravamento del dolore.

Quali sono i rischi della spondilolistesi?

Il rischio paralisi, con diagnosi di spondilolistesi, è teoricamente possibile, ma si presenta solo in casi estremamente rari.

Cause della spondilolistesi

Possono essere diverse le cause che determinano la spondilolistesi.

Causa Descrizione
Spondilolisi Rottura dell’arco posteriore di una vertebra. Può favorire uno scivolamento vertebrale.
Trauma Un forte trauma alla colonna vertebrale può causare lo scivolamento di una vertebra sull’altra.
Degenerazione L'usura naturale dei dischi intervertebrali e delle articolazioni può comportare perdita di stabilità vertebrale, portando una vertebra a scivolare in avanti rispetto a quella sottostante.
Fattori congeniti Un’anomalia nello sviluppo osseo delle faccette articolari può rendere la colonna vertebrale più suscettibile allo scivolamento vertebrale.
Attività fisiche Le attività fisiche che determinano iperestensione del rachide lombare possono essere un fattore di rischio per la spondilolistesi.

Come si svolge la diagnosi di spondilolistesi?

Lo specialista formula la diagnosi a partire da una valutazione dei sintomi del paziente; sintomi quali dolore alla schiena o alle gambe, intorpidimento, debolezza muscolare e eventuali difficoltà motorie. Durante l’esame fisico, lo specialista può anche controllare la flessibilità della colonna vertebrale e la mobilità generale.

Seguono alcuni esami strumentali, grazie ai quali è possibile perfezionare la diagnosi:

  • radiografia: è l’esame iniziale più comune per visualizzare il grado di scivolamento delle vertebre. Le radiografie in due proiezioni, laterale e antero-posteriore, sono utili per determinare il livello di spondilolistesi e se c’è un evidente spostamento della vertebra
  • TAC: se i risultati della radiografia non sono chiari o se c’è bisogno di maggiori dettagli, una TAC può essere richiesta. Questo esame permette di visualizzare con precisione la struttura delle vertebre e la loro posizione.
  • risonanza magnetica: viene spesso utilizzata per valutare i tessuti molli intorno alla colonna vertebrale, come i dischi intervertebrali e i nervi. È utile per escludere compressioni nervose o altre patologie spinali associate.

Trattamenti per la spondilolistesi

L’approccio conservativo è spesso il primo trattamento ad essere scelto, e prevede alcuni passaggi quali l’evitare attività che aggravano il dolore o peggiorano lo scivolamento vertebrale, per almeno un mese fino anche a due mesi. Il secondo momento di questo approccio conservativo presenta la somministrazione di farmaci fans, miorilassanti, fino ad infiltrazioni di steroidi. Questo approccio farmacologico serve a gestire sia il dolore che l’infiammazione.

È prevista anche la fisioterapia, soprattutto se si ha una diagnosi precoce, attraverso programmi di esercizi personalizzati che servono alla riduzione del dolore, al miglioramento della flessibilità e al rafforzamento dei muscoli sia addominali che spinali. Possono infine essere indossate cinture lombari o corsetti, per un arco di tempo breve, per offrire sostegno e limitare il movimento della colonna.

Quando operare la spondilolistesi?

La chirurgia può essere presa in considerazione quando i trattamenti conservativi non hanno portato sollievo dopo un periodo di tempo significativo, se c’è un deterioramento neurologico, come debolezza in gambe o piedi, se la spondilolistesi è grave o progredisce oppure nei casi in cui lo scivolamento vertebrale o l’instabilità sono importanti.

Le tipologie di operazione sono:

  • fusione spinale (spondilodesi): è l’operazione più comune per la spondilolistesi, dove le vertebre colpite vengono unite (fuse), spesso con l’impiego di viti e barre metalliche
  • laminectomia: asportazione di parte della vertebra (laminectomia) per creare più spazio e alleviare la pressione sul midollo spinale o sulle radici nervose
  • riduzione e fissazione: sono tecniche per riposizionare la vertebra scivolata e stabilizzare la colonna vertebrale.