La tendinite è un’infiammazione che colpisce i tendini, provocata generalmente da eccessivi sforzi a carico di questi ultimi. Vediamo con quali sintomi si manifesta e come curarla.
Cos’è la tendinite?
La tendinite è un processo infiammatorio a carico dei tendini, ovvero le strutture che uniscono i muscoli alle ossa. I tendini sono formati da tessuto connettivo, composto a sua volta da due tipi di proteine: il collagene e l’elastina. Queste strutture sono essenziali per il movimento delle articolazioni, dal momento che permettono di trasformare la forza generata dalla contrazione muscolare in spostamento.
I tendini, tuttavia, essendo sottoposti a continue sollecitazioni, con il passare del tempo e l’intervento di traumi e modificazioni, possono subire usura e danneggiamento, dando esito a tendinite. Questa interessa soprattutto i tendini di gomito, spalla e ginocchio, ma può colpire anche altre sedi corporee come mano, polso e caviglia. Quando l’infiammazione coinvolge anche la membrana sinoviale, ovvero il rivestimento che ricopre i tendini, si parla di tenosinovite.
Come si manifesta la tendinite: sintomi e segni
Il sintomo principale della tendinite è il dolore localizzato nella zona del tendine colpito, che aumenta durante il movimento e alla palpazione. Altri sintomi possono comprendere:
- Gonfiore
- Tumefazione
- Diminuzione della forza dei muscoli collegati al tendine danneggiato
- Limitazione nei movimenti.
A volte, la patologia può essere associata alla formazione di noduli e cisti a livello dell’articolazione di riferimento. Alcuni tendini, infine, sono particolarmente suscettibili alla patologia, per esempio, quelli che si trovano nel:
- Ginocchio, in particolare è frequenta l'infiammazione del tendine rotuleo, del quadricipite e del popliteo
- Gomito
- Spalla, in particolare la cuffia dei rotatori
- Gamba
- Anca
- Piede, tallone e caviglia
- Mano, polso e braccio.
Perché si infiamma un tendine? Cause e fattori di rischio
La tendinite è di solito causata da eccessive e continue sollecitazione dei tendini che, con il passare del tempo, danno origine a lesioni o danni alle fibre che li compongono, provocando l'infiammazione. Le cause della patologia possono essere di diverso tipo e comprendono:
- Traumi o microtraumi ripetuti
- Contusioni o distorsioni
- Invecchiamento
- Sforzi eccessivi
- Posture errate
- Sovrappeso e obesità
- Vita sedentaria
- Piede piatto e ginocchio valgo
- Esercizio fisico che sovraccarica alcune articolazioni
- Riscaldamento insufficiente prima dell’attività fisica.
Alcuni sport o attività, in particolare, dal momento che richiedono movimenti ripetuti e intensi, possono provocare molto spesso l’infiammazione, per esempio:
- Tennis
- Nuoto
- Golf
- Basket
- Corsa
- Danza
- Calcio
- Attività lavorativa che richiede movimenti particolari e ripetitivi
- Suonare strumenti musicali (soprattutto quelli a corda, come pianoforte e arpa).
Un classico esempio è quello del gomito del tennista, ovvero l’infiammazione del tendine che collega i muscoli dell’avambraccio al gomito. Mentre, nelle persone che praticano corsa, il disturbo colpisce solitamente il tendine d’Achille. La sintomatologia dolorosa è di solito aggravata dalla sollecitazione e dal movimento dell'articolazione colpita.
Fattori di rischio
Determinati fattori aumentano il rischio di sviluppare la patologia, per esempio:
Tendinite e stress
Alcuni studi hanno suggerito una possibile relazione tra la tendinite e lo stress. In particolare, anche se i meccanismi precisi non sono ancora completamente compresi, sembra che lo stress psicologico possa influire sulla risposta infiammatoria dell'organismo e aumentare il rischio di sviluppare la patologia.
Lo stress può anche portare a tensione muscolare e postura scorretta, che possono aumentare il rischio di danneggiare i tendini. Pertanto, in presenza di tendinite, può essere utile adottare strategie di gestione dello stress, come la meditazione, lo yoga o la terapia cognitivo-comportamentale, per prevenire l'insorgenza della tendinite o favorire la guarigione.
Come si fa a capire se è una tendinite? Diagnosi
La diagnosi della tendinite si avvale in prima istanza della visita medica, della raccolta delle informazioni anamnestiche e dell’esame clinico, cui seguono di solito gli esami strumentali. Durante l'esame fisico, il medicopuò palpare l'area interessata per verificare la presenza di gonfiore o di noduli, e può eseguire alcuni test per valutare la forza e la flessibilità del tendine e dell'articolazione associata.
Gli esami strumentali, in aggiunta, consentono una precisa valutazione del danno a carico del tendine e sono:
L’ecografia permette di escludere eventuali malattie dei tessuti molli e a confermare la presenza di tendini e valutare la gravità della lesione. La risonanza magnetica, invece, consente una maggiore precisione sia nell'individuare l’entità del disturbo che la sua estensione.
Come si fa a far passare la tendinite? Trattamenti e cure
Il trattamento della tendinite dipende dai tendini interessati dalla patologia, dai sintomi e da eventuali problematiche associate. A prescindere dai diversi trattamenti che possono essere farmacologici o chirurgici nei casi più gravi, in caso di tendinite i primi rimedi da adottare sono:
- Il riposo, per evitare di sovraccaricare il tendine, aggravare il dolore e favorire eventuali complicanze, come la rottura del tendine e il peggioramento della flogosi
- L’applicazione di impacchi di ghiaccio sulla zona colpita, per alleviare l’infiammazione.
Trattamento farmacologico
Il trattamento farmacologico si avvale solitamente di:
- Farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS), per sedare il processo infiammatorio
- Analgesici, per contrastare la sintomatologia dolorosa
- Corticosteroidi, se la sintomatologia è estremamente grave.
Trattamento chirurgico
Il trattamento chirurgico è utile quando le lesioni del tendine sono di grave entità, o quando la terapia farmacologica si è rivelata insufficiente o non ha sortito gli effetti sperati. In particolare, si ricorre all’operazione in caso di rotture o di forme di tendinite cronica e persistente.
In caso di rottura, l’intervento chirurgico provvede a rinsaldare i due capi del tendine. Quando invece la lesione è grave e non risponde ad alcun trattamento, l’operazione consente di rimuovere il tessuto degenerato e di stimolare la rigenerazione spontanea del tessuto.
Riabilitazione
Gli esercizi di riabilitazione, che devono seguire le terapie e il periodo di immobilizzazione, mirano al rafforzamento delle fibre rigenerate. Inoltre, consentono una più veloce ripresa, e favoriscono la riacquisizione della resistenza e dell’elasticità del tendine, prevenendo il rischio di recidive. La riabilitazione solitamente prevede:
- Massaggi nell'area interessata, per rafforzare e allungare tendini e muscoli
- Esercizi di stretching
- Fisioterapia: che può avvalersi di ionoforesi, ultrasuoni, laser, TENS (stimolazione elettrica nervosa transcutanea e TECAR (trasferimento energetico capacitivo e resistivo).
Il programma riabilitativo deve essere effettuato esclusivamente sotto la supervisione di specialisti, e può essere integrato, in aggiunta, da altri rimedi, come:
- Impiego di tutori, fasce elastiche e plantari correttivi
- Agopuntura
Quanto tempo ci vuole per guarire da una tendinite?
I tempi di guarigione sono variabili e dipendono non solo dal tendine interessato, ma soprattutto dall’entità della problematica. Generalmente, una tendinite acuta può richiedere dalle 2 alle 3 settimane per guarire. Mentre la guarigione delle forme croniche o più complesse possono impiegare dai 3 ai 4 mesi.
Cosa succede se non si cura una tendinite? Complicanze
Se trascurata, la tendinite può provocare una riduzione della forza muscolare e la limitazione dei movimenti dell’articolazione coinvolta. Le complicanze più comuni comprendono:
- Rottura del tendine, che si manifesta con dolore acuto e repentino e impossibilità di muovere la parte colpita
- Capsulite adesiva: un processo infiammatorio che porta alla formazione di tessuto fibroso, coinvolgendo non solo i tendini, ma anche i tessuti molli che circondano l’articolazione della spalla
- Estensione dell’infiammazione alle strutture circostanti: legamenti, tessuti molli, borse etc.
Prevenzione
Per prevenire la tendinite possono rivelarsi utili alcuni accorgimenti, soprattutto per coloro che svolgono l’attività sportiva, per esempio:
- Allenarsi in modo sicuro
- Riscaldarsi prima di sottoporre i muscoli a uno sforzo
- Fare stretching, che consente di allungare la muscolatura prevenendo infiammazioni o rotture tendinee
- Utilizzare un equipaggiamento idoneo al tipo di attività svolta
- Riprendere l’allenamento gradualmente, dopo lunghe pause dall'esercizio fisico
- Prestare attenzione quando l’attività provoca dolore, dal momento che questo può essere il segnale di problemi anche seri, ed eventualmente interrompere l’esercizio.
Tendinite e alimentazione
L'alimentazione può influire sulla salute dei tendini e sulla prevenzione della tendinite. In particolare, è importante seguire una dieta equilibrata e ricca di nutrienti che favoriscono la salute dei tessuti connettivi, come il collagene. Tra gli alimenti consigliati per prevenire la tendinite si possono includere alimenti ricchi di:
- Vitamina C, come agrumi, kiwi, peperoni e broccoli, che favoriscono la produzione di collagene
- Acidi grassi omega-3, come il pesce azzurro e le noci, che hanno proprietà antinfiammatorie
- Zinco, come la carne, il pesce, i legumi e i cereali integrali, che favoriscono la riparazione dei tessuti
- Antiossidanti, come le bacche e le verdure a foglia verde, che proteggono i tessuti dall'azione dei radicali liberi.