Il vomito è la fuoriuscita dalla bocca di ciò che è contenuto nello stomaco e può essere dovuto ad una molteplicità di cause: scopriamo quali
Quali possono essere le cause di vomito?
Il vomito è la fuoriuscita parziale o completa, attraverso la bocca, di ciò che è contenuto nello stomaco. Si tratta di un disturbo piuttosto comune, un sintomo aspecifico che può essere quindi dovuto ad una molteplicità di cause.
Le cause di vomito negli adulti
Nella maggior parte dei casi e, in particolare, nella popolazione adulta, il vomito è causato da un’infezione intestinale. Spesso, in tale eventualità, si accompagna anche a diarrea.
Il vomito è molto frequente anche nel corso di una gravidanza, soprattutto nelle prime settimane.
Nausea e vomito possono essere anche la conseguenza di attacchi emicranici, ossia forti mal di testa, con dolore a carattere pulsante, che possono durare anche alcuni giorni.
Tra i disturbi che hanno tra le proprie manifestazioni il vomito c’è anche la labirintite, ossia un disturbo a carico dell’orecchio interno a cui si associano anche giramenti di testa e vertigini.
Non si può non citare, poi, la cinetosi, ossia una vasta gamma di disturbi, incluso il vomito, associati al movimento su mezzi di trasporto, dall’automobile alle navi, passando per gli aerei.
Il vomito compare anche tra gli effetti indesiderati di alcuni farmaci, in particolare antidolorifici e antinfiammatori. I pazienti sottoposti a cicli di chemio e radioterapia possono soffrire di questo disturbo.
Il vomito può essere la conseguenza di comportamenti scorretti come l’abuso di bevande alcoliche o il sintomo di patologie o condizioni cliniche quali infezioni o calcoli renali, ostruzioni a livello intestinale o, ancora, processi infiammatori a carico della cistifellea.
Le cause di vomito in bambini e neonati
Anche nei bambini, la principale causa di vomito va ricercata nelle infezioni intestinali, il cui decorso dura solitamente un paio di giorni.
Il vomito è un sintomo che, insieme ad altre manifestazioni come i rash cutanei, prurito e gonfiore di palato, lingua, labbra o occhi, può essere associato alle allergie alimentari.
La gastroenterite non è la sola infezioni in grado di causare vomito nei bambini. Possono, infatti, provocare questo disturbo anche la meningite, le polmoniti e le infezioni a carico dell’orecchio o delle vie urinarie.
È, quindi, consigliabile rivolgersi al pediatra nel momento in cui il vomito è associato anche a febbre.
Un sintomo come il vomito può svelare nei bambini anche un’infiammazione dell’appendice, nota come appendicite, che causa anche forti dolori addominali che peggiorano progressivamente con il passare del tempo. In questi casi è necessario intervenire tempestivamente e la soluzione chirurgica, che consiste nella rimozione dell’appendice, è l’unica strategia risolutiva.
Anche l’avvelenamento, ossia l’assunzione accidentale di una sostanza velenosa, può portare i bambini a vomitare.
Gastroenteriti, allergie alimentari, così come intolleranza al latte sono le principali cause di vomito anche nei neonati.
I neonati sono indotti a vomitare anche in caso di risalita del contenuto dello stomaco lungo l’esofago fino alla gola, disturbo noto come reflusso gastroesofageo. In questi casi, però, si parla più correttamente di rigurgito, in quanto non c’è contrazione forzata della muscolatura addominale come avviene, invece, per il vomito.
Tra le altre cause di vomito nei neonati possiamo citare:
- ernia strozzata, a causa della quale il neonato accusa forti dolori e che manifesta con il pianto e, appunto, il vomito. Questa condizione richiede un intervento chirurgico
- avvelenamento
- intussuscezione, ossia il ripiegamento interno di una parte dell’intestino, a causa del quale il neonato accusa attacchi di vomito, associati a dolori forti e improvvisi. Come per l’ernia strozzata, anche in questa eventualità, la soluzione chirurgica è l’unica possibile
- stenosi pilorica congenita, che provoca difficoltà e disturbi quando il contenuto dello stomaco deve passare nell’intestino
Cosa fare se si ha il vomito?
La prima cosa da fare quando si hanno ripetuti episodi di vomito è cercare di recuperare i liquidi persi mantenendo l’organismo idratato.
L’ideale sarebbe bere acqua, a piccoli sorsi, ma nel caso in cui stimoli il vomito, si può provare con bevande maggiormente tollerate come il té al limone.
A seconda di come ci si sente, si possono provare ad assumere piccole quantità di cibo, preferibilmente cibi asciutti come crackers o che contribuiscano a ripristinare i sali persi dall’organismo.
In caso di episodi di vomito nei bambini, è importante tenerli costantemente sotto osservazione. Anche per loro, solitamente, è sufficiente mantenere un’idratazione regolare. Nell’eventualità in cui il bambino risulti, invece, irritabile o meno reattivo del solito, sarebbe sicuramente consigliabile rivolgersi tempestivamente al medico, perché il vomito potrebbe celare una condizione clinica più severa.
Infine, se ad accusare un sintomo come il vomito è un neonato, è possibile comunque proseguire con l’allattamento al seno. Si può anche integrare, sotto consiglio del medico curante, con soluzioni di reidratazione orale nel caso si manifestassero i segni della disidratazione.
Quando il vomito deve preoccupare?
Quando il vomito si associa anche ad altri sintomi, sarebbe opportuno rivolgersi al medico. Ad esempio, nel caso in cui sia accompagnato da dolore di stomaco violento e a insorgenza improvvisa, perché potrebbe essere il sintomo di un attacco di appendicite.
Un altro segnale di una condizione severa è la presenza di tracce ematiche nel vomito, così come un forte dolore all’altezza del petto, rigidità o dolore al collo, associati a febbre alta.
Gli episodi di vomito vanno monitorati, in particolare, nei pazienti diabetici che seguono una terapia a base di insulina.
Altro caso per il quale è necessario rivolgersi tempestivamente al pronto soccorso è l’avvelenamento per ingestione di sostanze tossiche.