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L'aritmia sinusale: tipologie, sintomi e cause

A cura di
Gina
Biasillo

L’aritmia sinusale è un tipo di aritmia che origina dal nodo senoatriale. È in genere una condizione benigna. Vediamo come riconoscerla.

Che vuol dire aritmia sinusale?

L'aritmia sinusale è una variazione del ritmo cardiaco. Si verifica in seguito all’attivazione o modificazione di automatismi all'interno del nodo senoatriale, il pacemaker naturale del cuore da cui origina il ritmo cardiaco.

Più precisamente, questa aritmia cardiaca è caratterizzata da una variazione del ritmo rispetto alla normale successione dei battiti cardiaci. L’intervallo che intercorre tra un battito cardiaco e l’altro non è sempre costante o contenuto in determinati limiti, ma tende a variare. In condizioni normali, il nodo senoatriale genera impulsi elettrici in modo regolare. Questi vengono trasmessi attraverso le cellule che costituiscono il sistema di conduzione elettrico del cuore. Gli impulsi, quindi, raggiungono le strutture cardiache per dare origine al processo sequenziale e coordinato di contrazione del muscolo cardiaco. 

Nella maggior parte dei casi l'aritmia sinusale è benigna e non richiede trattamento. Tuttavia, più raramente, può essere la spia di una patologia, in particolare se associata a sintomi quali sensazione di affaticamento, vertigini o mancanza di fiato. In rapporto alla causa, si distingue tra aritmia sinusale: 

  • fisiologica, dovuta a condizioni non patologiche 
  • patologica, legata a patologie concomitanti.

Aritmia sinusale fisiologica

La forma fisiologica si verifica molto comunemente in risposta a cambiamenti del ritmo cardiaco associati agli atti del respiro. Si parla allora di aritmia sinusale respiratoria. 

In inspirazione, la frequenza cardiaca tende ad aumentare. In espirazione la frequenza cardiaca tende a diminuire in modo assolutamente fisiologico. Ciò è legato a variazioni dell’attività adrenergica (livelli di ormoni quali adrenalina e noradrenalina in circolo) e a variazioni della pressione nella cavità toracica. È più comune nei bambini e nei giovani e generalmente è considerata normale. 

Anche gli atleti professionisti possono presentare aritmia sinusale. In tal caso è legata all’azione del sistema nervoso parasimpatico. L’aritmia sinusale è più evidente in frequenze cardiache più basse, mentre tende a scomparire a frequenze più elevate.

Aritmia sinusale patologica

L’aritmia sinusale patologica è più rara ed è dovuta generalmente a malattie del nodo senoatriale o del sistema di conduzione cardiaca. Rispetto alla forma fisiologica vi è una maggiore variabilità di frequenza pur nell’ambito di un ritmo sinusale. Possibili cause sono:

Quali sono i sintomi dell'aritmia sinusale?

Non sempre l’aritmia sinusale si associa a sintomi. Laddove presenti, sono generalmente legati a:

  • aumento patologico della frequenza cardiaca (tachicardia)
  • marcata riduzione della frequenza cardiaca (bradicardia)
  • causa dell’aritmia stessa.

I sintomi possono includere:

  • percezione spiacevole del battito cardiaco (palpitazioni o cardiopalmo). È la sensazione che il cuore batta rapidamente o in modo irregolare, spesso avvertita al petto, alla gola o al collo
  • sensazione di agitazione, nervosismo o disagio
  • vertigini, sensazione di testa vuota o di confusione mentale: dovuta a un ridotto flusso sanguigno verso il cervello o all’instabilità della pressione arteriosa
  • dispnea, fiato corto o affanno
  • dolore toracico
  • stanchezza o affaticamento insolito.

Come si diagnostica?

La diagnosi di aritmia sinusale viene posta attraverso l’analisi di un elettrocardiogramma (ECG), a volte eseguito dal paziente su indicazione medica per la presenza di sintomi. Altre volte è eseguito nell’ambito di accertamenti di prevenzione, in previsione di attività sportiva o per altri scopi (ad esempio in previsione di intervento chirurgico). 

La diagnosi presuppone un'attenta valutazione clinica. In seguito al riscontro di aritmia sinusale è necessario distinguere, inoltre, tra condizione fisiologica e patologica ed escludere possibili cause anche potenzialmente gravi. Questo avviene attraverso una valutazione presso il medico curante e attraverso una visita cardiologica.

In sede di visita cardiologica con ECG, il cardiologo interroga attentamente il paziente raccogliendo informazioni sui fattori di rischio cardiovascolare, in particolare:

S’informa, inoltre, su:

  • eventuali patologie pregresse o in atto
  • eventuali farmaci assunti
  • sintomi eventualmente presenti.

Il cardiologo studia la documentazione ed esami eventualmente già eseguiti dal paziente. Procede poi a:

  • esame obiettivo
  • misurazione della pressione arteriosa e della frequenza cardiaca
  • registrazione di un ECG.

Prescrive, quando necessario, l’esecuzione di esami di approfondimento, quali:

  • esami del sangue: per valutare la presenza di possibili patologie della tiroide o squilibri elettrolitici;
  • Holter ECG: monitoraggio continuo del ritmo cardiaco per 24 - 48 -72 ore finalizzato all’individuazione di aritmie o disturbi del sistema di conduzione cardiaco.
  • ecocardiogramma color Doppler: per esaminare la struttura e la funzione del cuore e valutare la presenza di una eventuale cardiopatia alla base del disturbo;
  • test da sforzo: valuta l’attività del cuore durante l'attività fisica per identificare eventuali aritmie provocate dall'esercizio o nel sospetto di coronaropatia. 

Qual è il trattamento?

L'aritmia sinusale, nella maggior parte dei casi, è una condizione benigna e non richiede alcun tipo di trattamento. 

In presenza di una forma patologica, il trattamento dipende dalla causa sottostante e dalla presenza ed entità dei sintomi. In questo caso, le cure sono finalizzate in primis alla gestione della causa che ha determinato la condizione. Se la condizione è determinata da patologie della tiroide, il paziente viene indirizzato all’attenzione degli specialisti endocrinologi. 

Se la condizione è determinata da alterazioni dei livelli di elettroliti, si procede all’integrazione o correzione degli stessi. In presenza di malattie cardiache si procede al trattamento farmacologico laddove indicato o al monitoraggio o sorveglianza della patologia di base. In alcuni casi, più rari, e secondo specifiche indicazioni, può a volte essere indicato il trattamento con:

  • tecniche di chirurgia o di cardiologia interventistica
  • posizionamento di dispositivi, quali pacemaker.