Dolore al braccio sinistro, cos’è e cosa può significare?
Il dolore al braccio sinistro non è una condizione medica specifica. Si tratta di un sintomo che può risultare da una varietà piuttosto ampia di cause. Si va da una semplice lesione alla cute, a problemi ai muscoli o alle ossa, fino all’infarto del miocardio.
Evidentemente il tipo di dolore e la sua intensità, così come la posizione della sua insorgenza lungo il braccio sono possibili indicatori della causa sottostante.
Se da un lato non ci si deve far prendere dal panico appena si sente un fastidio al braccio, dall’altro è senz’altro utile conoscere in maniera quanto meno approssimativa gli scenari possibili, in modo da regolare il proprio comportamento ed eventualmente recarsi in pronto soccorso o in visita dal proprio medico.
Dolore al braccio sinistro, quando preoccuparsi?
Data la conformazione del nostro organismo e la collocazione asimmetrica dei nostri organi interni, il dolore al braccio sinistro può indicare cose diverse rispetto ad un dolore al braccio destro.
Il dolore può essere classificato in base al momento in cui si manifesta, all’intensità, al tipo e alla posizione. Possiamo avere dolore intenso e acuto, che si presenta all’improvviso, o un dolore cronico, che quindi dura da qualche settimana. Può essere costante e coinvolgere tutto il braccio o pulsare e trovarsi solo in una parte.
Possono causare dolore al braccio in particolare le seguenti condizioni:
- infarto del miocardio, che si presenta con un dolore improvviso, intenso e accompagnato da una sensazione di pressione al petto
- angina pectoris
- borsite al gomito
- tendinite della cuffia dei rotatori spalla sinistra, caratterizzata da dolore soprattutto alla mobilizzazione dell'articolazione
- frattura ossea, che dà un dolore pulsante, intenso e improvviso in un punto specifico, con difficoltà a muovere l’articolazione
- ernia del disco cervicale, per cui un nervo brachiale che origina dal collo e innerva tutto il braccio risulta compresso dai dischi vertebrali. La compressione di un nervo è caratterizzata maggiormente da parestesia o ipoestesia, che dà dolore (anomalie della sensibilità, specie alle dita delle mani)
- fibromialgia
- infiammazioni locali
- lesioni muscolari
- artrite ed artrosi
- sindrome del tunnel carpale.
Bisogna rivolgersi al medico immediatamente e quindi chiamare il pronto intervento nel caso in cui il dolore al braccio sia improvviso, diffuso su tutta la lunghezza del braccio, intenso e ad esso siano associati i seguenti sintomi:
Questi sono infatti i sintomi che il dolore al braccio sinistro è causato da problemi cardiovascolari, in particolare si potrebbe essere in presenza di infarto del miocardio o di angina pectoris.
Diagnosi e terapia
Posto che in caso di problemi cardiovascolari, l’intervento dovrebbe essere immediato per evitare il rischio di morte del paziente, negli altri casi, che sono comunque la maggior parte da un punto di vista epidemiologico, l’origine del dolore necessita della cosiddetta diagnosi differenziale.
La diagnosi differenziale consiste in un processo diagnostico accurato e di lunghezza variabile, durante il quale il medico stabilisce la causa dei sintomi eliminando uno alla volta tutti i possibili fattori eziologici.
È solitamente costituita da tre fasi. La prima è la raccolta dei dati anamnestici o anamnesi, durante la quale il medico annota i sintomi e le caratteristiche degli stessi, quali intensità e circostanze dell’insorgenza. In fase di anamnesi vengono anche discussi eventuali trascorsi patologici del paziente, così come la presenza in famiglia di patologie che possano avere una trasmissione genetica.
Successivamente il medico esamina il paziente in quella che è la seconda fase e che prende il nome di esame obiettivo. Per un dolore al braccio senza apparenti traumi l’esame obiettivo di solito non è sufficiente per poter ottenere una diagnosi adeguata, ma può comunque fornire utili informazioni circa la possibile origine.
Tra gli esami e le procedure necessarie per la certezza diagnostica ci sono:
Stabilita la causa del dolore al braccio, lo specialista può dunque prescrivere la terapia adeguata. I trattamenti possono essere semplicemente farmacologici, includere l’immobilizzazione tramite gesso o tutore in caso di fratture, fisioterapia, terapie fisiche come onde d’urto o laserterapia, infiltrazioni fino ad arrivare anche all’intervento chirurgico nei casi in cui sia necessario.