Che cos’è l’herpangina?
Herpangina è il termine medico che designa un’infiammazione della gola, che si caratterizza per la comparsa di ulcere e vescicole nel cavo orale. Si tratta di una condizione di origine virale che può interessare pazienti di ogni età, anche se statisticamente risultano più coinvolti bambini di una età compresa tra i 3 anni e i 10 anni.
Quali sintomi determina?
Il paziente affetto da herpangina presenta segni e sintomi tipici quali febbre anche molto alta, fino ai 39 °C, mal di testa, dolorabilità alla bocca e difficoltà nel deglutire. Questi due sintomi sono conseguenze delle ulcere che compaiono, anche numerose, all’interno della gola e sul palato.
Come conseguenza delle ulcere, soprattutto nei bambini, è possibile che si manifesti inappetenza, quindi perdita di appetito. Il bambino inoltre può portare le mani all’interno della bocca, nel tentativo di calmare i sintomi dolorosi, con il rischio di complicare il quadro.
Non è da escludere la possibilità che si abbia un aumento della salivazione e anche disidratazione, che deriva dalla difficoltà che si ha nel deglutire.
Come si prende l’herpangina?
Le cause dell’herpangina sono da ritrovarsi in tre virus: il Coxsackie A, il Coxsackie B e l’Enterovirus. La trasmissione di questi virus avviene essenzialmente per via oro-fecale, quindi attraverso la bocca e le feci, o per mezzo della saliva.
I bambini, come indicato, sono la popolazione più interessata da questi virus, e il luogo di maggior diffusione, attraverso le goccioline di saliva, sono gli asili.
Una volta a contatto con il virus, si ha una incubazione ricompresa tra i 3 e i 5 giorni, in seguito alla quale si manifestano i sintomi. Entro una settimana, quindi, si ha una risoluzione spontanea. L’immunità che deriva dal contatto con il virus è solitamente durevole, anche se non sono da escludere recidive nei casi di infezione da virus Coxsackie.
Che diagnosi richiede?
La diagnosi non richiede alcun esame specifico. È infatti il medico di base, o il pediatra, a svolgere la diagnosi attraverso un semplice esame obiettivo dei sintomi e dei segni.
Quali cure sono previste?
L’herpangina non prevede una terapia perché, come indicato, si ha una risoluzione spontanea entro una settimana. È possibile tuttavia assumere ibuprofene come antinfiammatorio, in sciroppo per i bambini e in compresse per i pazienti più grandi.
Per la gestione della febbre, e dei dolori, viene somministrato il paracetamolo, che è sia antidolorifico che antipiretico. Non sono affatto consigliati, sono anzi da evitare, gli antibiotici.
Per i pazienti più piccoli, è necessario garantire una corretta idratazione, facendo in modo che anche l’alimentazione non ne risenta. A questo proposito, possono essere dati alimenti più tollerabili come yogurt, o latte.
Prevenzione per l’herpangina
Il miglior modo per contrastare questa infiammazione è fare prevenzione. E per evitare di essere contagiati è importante, specie per quanto riguarda pazienti più piccoli, indicare alcune azioni da compiere quali:
- indicare l’importanza dell’igiene personale
- lavare le mani con frequenza, specie prima di ogni pasto e soprattutto quando si è stati in bagno.
Particolare attenzione merita il cambio di un pannolino, che può esporre ai virus responsabili dell’infiammazione. Al riguardo è sempre opportuno non solo lavarsi le mani, ma anche disinfettare oggetti e superfici che si trovano nelle vicinanze dei luoghi in cui avviene il cambio.