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Glaucoma. Cause, sintomi e interventi

A cura di
Paolo
Montanari

Il glaucoma è una malattia dell’occhio di tipo progressivo. Può compromettere la vista del paziente, per via dell'aumento della pressione intraoculare, fino a causare cecità.

Cos’è il glaucoma?

Il glaucoma è una malattia di tipo cronico e progressivo a carico degli occhi. Può portare a danni irreversibili al nervo ottico, la parte dell’occhio che dalla retina trasmette le immagini al cervello, fino a determinare la perdita della vista
È infatti la prima causa di cecità irreversibile in Italia e nel mondo.

Per via dell’aumento di pressione intraoculare, che determina danni del nervo ottico, chi ne soffre inizia a perdere la visione periferica con una progressione che interessa la zona centrale. Se non diagnosticata e trattata tempestivamente, può portare alla cecità o a una grave compromissione visiva, soprattutto in assenza di sintomi.

Tipi di glaucoma

Ci sono due principali tipi di glaucoma:

  • ad angolo aperto: è il tipo più diffuso e inizialmente asintomatico. I sintomi sono presenti a malattia avanzata. Ad esserne colpiti i sono i soggetti con miopia e chi presenta familiarità
  • ad angolo chiuso: i sintomi si presentano più precocemente. Interessa per lo più anziani e soggetti ipermetropi. Questa forma può anche determinare il rischio di una rapida perdita della vista.

Il termine angolo indica la porzione di occhio tra iride e cornea. L’uscita dell’umore acqueo, chiamato anche liquor, dall’angolo, causa dell’aumento di pressione intraoculare, può essere complessa e, nei casi di angolo chiuso, è sostanzialmente compromessa.

Si può avere anche:

  • glaucoma congenito: rara malattia ereditaria, conseguenza di uno sviluppo incompleto, oppure anomalo, del drenaggio dell’umore acqueo. Questa ostruzione causa un aumento della pressione intraoculare con conseguenti sintomi e danno del nervo ottico
  • glaucoma secondario: è conseguenza di altre patologie che determinano un aumento della pressione intraoculare. Patologie quali cataratta e tumori, pressione alta o diabete non gestito, emorragie o infiammazioni.

Quali sono i primi sintomi del glaucoma?

Il glaucoma presenta due principali alterazioni:

  • un’alta pressione intraoculare
  • la perdita delle cellule gangliari retiniche che costituiscono il nervo ottico.

Proprio a causa di queste due alterazioni si riduce la capacità di vedere oggetti o persone che si trovano intorno al punto di fissazione, ovvero il centro dello spazio visivo di entrambi gli occhi.

Il glaucoma ad angolo aperto, come accennato, è inizialmente asintomatico e si manifesta con una perdita di vista alla periferia del campo visivo, fino ad una visione a tunnel. Il glaucoma ad angolo chiuso invece ha una manifestazione rapida e improvvisa, che si caratterizza per:

  • visione offuscata
  • improvvisa perdita della vista, che può interessare uno o entrambi gli occhi
  • aloni colorati che compaiono attorno a forti luci
  • dolore oculare.

I casi di glaucoma congenito possono distinguersi per lacrimazione e fotofobia.

Cosa provoca il glaucoma?

Tra i fattori che possono determinare l’esordio di questa condizione, si possono indicare:

  • pressione intraoculare elevata
  • flusso sanguigno insufficiente verso il nervo ottico
  • malattie oculari o sistemiche, come il diabete
  • infezioni e infiammazioni oculari, come ad esempio l’oftalmia
  • fattori genetici e anatomici.

Come si svolge la diagnosi?

Oltre ad un esame refrattivo del segmento anteriore dell’occhio e del fundus, per comprendere con esattezza il difetto ottico che si è sviluppato. Gli esami specifici sono:

  • tonometria: test per misurare la pressione intraoculare o IOP. Valori elevati, uguale o maggiori di 22 millimetri di mercurio (mmHg), possono essere un indicatore di rischio
  • oftalmoscopia: per osservare direttamente il nervo ottico e valutare eventuali danni o cambiamenti caratteristici del glaucoma
  • gonioscopia: per esaminare l’angolo tra iride e cornea, ovvero la parte dell’occhio che regola il drenaggio del liquido intraoculare. In questo modo è possibile determinare se il glaucoma è ad angolo aperto o ad angolo chiuso
  • perimetria: è un test del campo visivo per verificare se la malattia ha causato una perdita di visione periferica
  • pachimetria: misurazione dello spessore corneale che può influire sulle misurazioni della pressione intraoculare e può aiutare nella valutazione del rischio di sviluppo del glaucoma
  • tomografia a coerenza ottica (OCT): esame non invasivo per ottenere immagini ad alta risoluzione delle strutture dell’occhio, incluse retina e nervo ottico, per valutare eventuali danni causati dal glaucoma.

Come si cura il glaucoma nell’occhio?

Se diagnosticato precocemente è possibile controllare la progressione della malattia, ma è impossibile recuperare la parte di funzione visiva già persa, e l’efficacia del trattamento medico o chirurgico varia a seconda dello stadio evolutivo del glaucoma.    

Il primo approccio consiste in una terapia farmacologica che abbassa la pressione intraoculare e la mantiene bassa nel tempo. I colliri hanno una buona efficacia e sono sostanzialmente ben tollerati. Per avere buoni risultati è necessario seguire scrupolosamente le indicazioni, quali l’instillazione continuativa e il rispetto degli orari, e informare il proprio medico oculista di eventuali effetti collaterali per cambiare farmaco.

Il trattamento laser, poco invasivo, è eseguito in ambulatorio e permette di abbassare ulteriormente la pressione intraoculare. Purtroppo l’efficacia non è costante nel tempo e, a distanza di 5 anni, il trattamento diviene insufficiente all’incirca nel 50% dei casi.    

Possibili approcci chirurgici per il glaucoma

I tipi di intervento chirurgico, che hanno tutti come obiettivo la riduzione della pressione intraoculare, possono essere:

  • trabeculectomia: un intervento che prevede la creazione di una nuova via di drenaggio per l’umor acqueo. Permette di ottenere un maggiore abbassamento della pressione intraoculare e per un tempo più lungo. Tuttavia l’intervento espone il paziente a infrequenti, ma possibili, complicanze postoperatorie che impongono un attento controllo specialistico.
  • impianti di drenaggio: sono dispositivi inseriti nell’occhio per facilitare il deflusso del liquor
  • iridotomia con laser: utilizzata soprattutto per il glaucoma ad angolo chiuso, questa procedura utilizza un laser per creare un piccolo foro nell’iride, per normalizzare la pressione intraoculare
  • ciclofotocoagulazione: un intervento svolto con laser. Serve a diminuire la produzione di umor acqueo distruggendo parte del corpo ciliare, la struttura oculare che lo produce.

In linea generale va però sottolineato che, grazie all’efficacia ipotonizzante dei nuovi farmaci, si è notevolmente ridotto il numero dei pazienti che necessitano del trattamento chirurgico.

Cosa non si deve fare quando si ha il glaucoma?

Se è stato diagnosticato il glaucoma, il paziente deve seguire scrupolosamente le indicazioni del proprio oculista e adottare uno stile di vita sano per rallentare la progressione della malattia e preservare la vista il più a lungo possibile.

In caso di glacoma:

  • Non saltare le visite di controllo: le visite oculistiche regolari sono essenziali per monitorare la pressione intraoculare, valutare lo stato del nervo ottico e rilevare eventuali cambiamenti nella vista. La frequenza delle visite viene stabilita dallo specialista in base alle esigenze specifiche.
  • Non interrompere o modificare la terapia senza consultare l'oculista: il trattamento del glaucoma, che può consistere in colliri o farmaci, ha lo scopo di ridurre la pressione intraoculare e prevenire ulteriori danni al nervo ottico. Anche se i sintomi sembrano risultare meno evidenti, interrompere la terapia potrebbe peggiorare la condizione.
  • Non trascurare i sintomi quando si presentano: visione offuscata, difficoltà a vedere lateralmente (visione a tunnel) o dolore oculare. Se si nota uno di questi sintomi, è necessario contattare il proprio oculista.
  • Non fumare, in quanto il fumo di sigaretta può aumentare la pressione intraoculare e ridurre l'afflusso di sangue al nervo ottico.
  • Non consumare eccessive quantità di alcol e caffeina: l'alcol e la caffeina possono aumentare la pressione intraoculare in alcune persone. 

Da non dimenticare l'importanza di una dieta sana ed equilibrata. Un'alimetazione ricca di frutta, verdura e cereali integrali, favorisce la salute degli occhi e aiuta a controllare la pressione intraoculare. Devono essere invece limitati cibi eccessivamente grassi, salati o zuccherati.

Anche l’esercizio fisico regolare, come camminare, nuotare o andare in bicicletta, contribuisce a ridurre la pressione dell'occhio e a migliorare il benessere generale.