Il glaucoma è una malattia dell’occhio di tipo progressivo. Può compromettere la vista del paziente, per via dell'aumento della pressione intraoculare, fino a causare cecità.
Cos’è il glaucoma?
Il glaucoma è una malattia di tipo cronico e progressivo a carico degli occhi. Può portare a danni irreversibili al nervo ottico, la parte dell’occhio che dalla retina trasmette le immagini al cervello, fino a determinare la perdita della vista. Infatti è la prima causa di cecità irreversibile in Italia e nel mondo
Per via dell’aumento di pressione intraoculare, che determina danni del nervo ottico, chi ne soffre inizia a perdere visione periferica con una progressione che interessa la zona centrale. Se non diagnosticata e curata per tempo, può essere causa di cecità o di una grave compromissione visiva, se il paziente non avverte sintomi.
A tutti gli effetti, il glaucoma è la prima causa di cecità irreversibile al mondo.
Tipi di glaucoma
Ci sono due principali tipi:
- ad angolo aperto. È il tipo più diffuso e inizialmente asintomatico. I sintomi sono presenti a malattia avanzata. Ad esserne colpiti i sono i soggetti con miopia e chi presenta familiarità
- ad angolo chiuso. I sintomi si presentano più precocemente. Interessa per lo più anziani e soggetti ipermetropi. Questa forma può anche determinare il rischio di una rapida perdita della vista.
Il termine angolo indica la porzione di occhio tra iride e cornea. L’uscita dell’umore acqueo, chiamato anche liquor, dall’angolo, causa dell’aumento di pressione intraoculare, può essere complessa e, nei casi di angolo chiuso, è sostanzialmente compromessa.
Si può avere anche:
- glaucoma congenito. Rara malattia ereditaria conseguenza di uno sviluppo incompleto, oppure anomalo, del drenaggio dell’umore acqueo. Questa ostruzione causa un aumento della pressione intraoculare con conseguenti sintomi e danno del nervo ottico
- glaucoma secondario. È conseguenza di altre patologie che determinano un aumento della pressione intraoculare. Patologie quali cataratta e tumori, pressione alta o diabete non gestito, emorragie o infiammazioni.
Quali sono i primi sintomi del glaucoma?
Il glaucoma presenta due principali alterazioni, un’alta pressione intraoculare e la perdita delle cellule gangliari retiniche che costituiscono il nervo ottico. Proprio a causa di queste due alterazioni si riduce la capacità di vedere oggetti o persone che si trovano intorno al punto di fissazione, ovvero il centro dello spazio visivo di entrambi gli occhi.
Il glaucoma ad angolo aperto, come accennato, è inizialmente asintomatico e si manifesta con una perdita di vista alla periferia del campo visivo, fino ad una visione a tunnel. Il glaucoma ad angolo chiuso invece ha una manifestazione rapida e improvvisa, che si caratterizza per:
- visione offuscata
- improvvisa perdita della vista, che può interessare uno o entrambi gli occhi
- aloni colorati che compaiono attorno a forti luci
- dolore oculare.
I casi di glaucoma congenito possono distinguersi per lacrimazione e fotofobia.
Cosa provoca il glaucoma?
Tra i fattori che possono determinare l’esordio di questa condizione, si possono indicare:
- pressione intraoculare elevata
- flusso sanguigno insufficiente verso il nervo ottico
- malattie oculari o sistemiche, come il diabete
- infezioni e infiammazioni oculari, come ad esempio l’oftalmia
- fattori genetici e anatomici.
Come si svolge la diagnosi?
Oltre ad un esame refrattivo del segmento anteriore dell’occhio e del fundus, per comprendere con esattezza il difetto ottico che si è sviluppato. Gli esami specifici sono:
- tonometria: test per misurare la pressione intraoculare o IOP. Valori elevati, uguale o maggiori di 22 millimetri di mercurio (mmHg), possono essere un indicatore di rischio
- oftalmoscopia: per osservare direttamente il nervo ottico e valutare eventuali danni o cambiamenti caratteristici del glaucoma
- gonioscopia: per esaminare l’angolo tra iride e cornea, ovvero la parte dell’occhio che regola il drenaggio del liquido intraoculare. In questo modo è possibile determinare se il glaucoma è ad angolo aperto o ad angolo chiuso
- perimetria: è un test del campo visivo per verificare se la malattia ha causato una perdita di visione periferica
- pachimetria: misurazione dello spessore corneale che può influire sulle misurazioni della pressione intraoculare e può aiutare nella valutazione del rischio di sviluppo del glaucoma
- tomografia a coerenza ottica (OCT): esame non invasivo per ottenere immagini ad alta risoluzione delle strutture dell’occhio, incluse retina e nervo ottico, per valutare eventuali danni causati dal glaucoma.
Come si cura il glaucoma nell’occhio?
Se diagnosticato precocemente è possibile controllare la progressione della malattia, ma è impossibile recuperare la parte di funzione visiva già persa, e l’efficacia del trattamento medico o chirurgico varia a seconda dello stadio evolutivo del glaucoma.
Il primo approccio consiste in una terapia farmacologica che abbassa la pressione intraoculare e la mantiene bassa nel tempo. I colliri hanno una buona efficacia e sono sostanzialmente ben tollerati. Per avere buoni risultati è necessario seguire scrupolosamente le indicazioni, quali l’instillazione continuativa e il rispetto degli orari, e informare il proprio medico oculista di eventuali effetti collaterali per cambiare farmaco.
Il trattamento laser, poco invasivo, è eseguito in ambulatorio e permette di abbassare ulteriormente la pressione intraoculare. Purtroppo l’efficacia non è costante nel tempo e, a distanza di 5 anni, il trattamento diviene insufficiente all’incirca nel 50% dei casi.
Quando si opera il glaucoma?
L’intervento chirurgico, come la trabeculectomia, permette di ottenere un maggiore abbassamento della pressione intraoculare e per un tempo più lungo. Tuttavia l’intervento espone il paziente a infrequenti, ma possibili, complicanze postoperatorie che impongono un attento controllo specialistico.
In linea generale va sottolineato che, grazie all’efficacia ipotonizzante dei nuovi farmaci, si è notevolmente ridotto il numero dei pazienti che necessitano del trattamento chirurgico.
Possibili approcci chirurgici per il glaucoma
I tipi di intervento chirurgico, che hanno tutti come obiettivo la riduzione della pressione intraoculare, possono comunque essere:
- trabeculectomia: intervento che prevede la creazione di una nuova via di drenaggio per l’umor acqueo per ridurre la pressione intraoculare
- impianti di drenaggio: sono dispositivi inseriti nell’occhio per facilitare il deflusso del liquor
- iridotomia con laser: utilizzata soprattutto per il glaucoma ad angolo chiuso, questa procedura utilizza un laser per creare un piccolo foro nell’iride, per normalizzare la pressione intraoculare
- ciclofotocoagulazione: un intervento svolto con laser. Serve a diminuire la produzione di umor acqueo distruggendo parte del corpo ciliare, la struttura oculare che lo produce.