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La emianopsia. Sintomi, cause, cura

A cura di
Mary
Romano

L’emianopsia è un dimezzamento del campo visivo a carico di uno o entrambi gli occhi. Raramente congenita, può essere conseguenza di un trauma o sintomo di patologie.

Cosa significa emianopsia?

L’emianopsia è una condizione visiva che si traduce nella perdita della metà del campo visivo in uno o entrambi gli occhi. All’origine del dimezzamento del campo visivo si ravvisa la lesione:

  • del tratto ottico, prosecuzione del nervo ottico
  • del chiasma ottico, ovvero la zona del cervello in cui avviene il parziale incrocio delle fibre nervose dei nervi ottici. L’incrocio viene chiamato decussazione.

Più che una patologia in sé, l’emianopsia può essere considerata come il sintomo di una condizione che deve essere indagata e trattata.

Tipi di emianopsia

Si possono manifestare con specifici sintomi quattro tipi di emianopsia, che può essere:

  • eteronomina binasale: comporta la perdita della visione nelle aree di entrambi gli occhi. La perdita di visione interessa nello specifico le zone nasali del campo visivo
  • eteronomina bitemporale: in questo caso, la perdita visiva riguarda le aree (esterne) di entrambi gli occhi
  • omonima orizzontale: si verifica quando la metà superiore o inferiore del campo visivo di entrambi gli occhi viene persa
  • omonima laterale: comporta, appunto, la perdita laterale del campo visivo in entrambi gli occhi.

Per quanto riguarda la sua durata, l’emianopsia può essere inoltre:

  • congenita
  • permanente
  • acquisita
  • temporanea.

Quest’ultima occorrenza si ha in associazione con condizioni quali emicrania con aura.

Possibili sintomi associati

Accanto ad una perdita di metà del campo visivo, il paziente può manifestare diversi altri sintomi, che sono conseguenza proprio di questa riduzione della capacità di vedere. Sintomi quali visione sfocata o distorta, problemi di percezione spaziale o sovraccarico visivo.

Cosa provoca il dimezzamento del campo visivo?

Le cause che determinano l’emianopsia possono essere divise in patologiche e non patologiche. Questa condizione può essere anche congenita; è una eventualità rara ed è dovuta a difetti delle vie ottiche oppure della corteccia visiva che sono presenti fin dalla nascita.

Cause patologiche del campo visivo dimezzato

Le cause patologiche dell’emianopsia sono legate a danni alle vie visive o alle aree cerebrali coinvolte nell’elaborazione della visione. Una delle cause più comuni è l’ictus. Se un ictus colpisce le aree del cervello responsabili del processamento visivo, come il lobo occipitale o i tratti ottici, può causare una perdita di metà del campo visivo, portando a un’emianopsia. Tumori cerebrali che comprimono o danneggiano le strutture del sistema visivo, come il chiasma ottico, possono anch’essi causare emianopsia.

Un’altra causa patologica è la sclerosi multipla, una malattia neurodegenerativa che può danneggiare le fibre nervose coinvolte nel trattamento delle informazioni visive. La retinite pigmentosa e altre malattie degenerative della retina danneggiano i fotorecettori (bastoncelli e coni), causando la perdita di visione, spesso includendo una forma di emianopsia. Anche il glaucoma, una malattia che danneggia il nervo ottico, può portare a una perdita progressiva del campo visivo, con possibili emianopsie nei casi più avanzati.

Cause non patologiche del campo visivo dimezzato

Tra le cause non patologiche, si possono indicare le lesioni traumatiche al cervello o agli occhi, come quelle derivanti da incidenti o traumi cranici, possono interrompere la trasmissione delle informazioni visive, causando vari tipi di emianopsia a seconda dell’area danneggiata.

Diagnosi di emianopsia

La diagnosi di emianopsia inizia con una visita oculistica, durante la quale lo specialista raccoglie informazioni sulla storia clinica del paziente e valuta i sintomi riferiti. Seguono alcuni esami volti alla definizione di diagnosi ed eziologia del dimezzamento della vista.

Il primo esame che si effettua è di solito il test del campo visivo, ovvero la campimetria.  Può quindi essere richiesta una risonanza magnetica (RMN) o una tomografia computerizzata (TC) del cervello per escludere lesioni cerebrali, come tumori, ictus o altre anomalie, che potrebbero essere la causa del danno alle vie visive. Questi esami aiutano a individuare possibili problemi a livello cerebrale o del chiasma ottico. 

Se necessario, lo specialista può anche consigliare altre indagini, come esami del sangue, per escludere malattie sistemiche come la sclerosi multipla o altre patologie autoimmuni.

Come si può recuperare il campo visivo?

L’emianopsia congenita non è trattabile. Se la causa è di tipo traumatico, la possibilità di recuperare il campo visivo è in relazione alla possibilità di intervenire sul ripristino della lesione.

Se l’emianopsia è causata da una condizione trattabile, come un tumore cerebrale, un ictus o una malattia neurodegenerativa, il trattamento della causa primaria può rallentare o fermare la progressione della perdita visiva.