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L'ipersonnia

A cura di
Alberto
Lerario

L'ipersonnia è una condizione per cui il paziente si trova in uno stato pressoché perenne di sonnolenza, nonostante il riposo notturno sia normale o addirittura superiore alle necessità

Che cosa si intende per ipersonnia

L’ipersonnia è una condizione per la quale l’individuo si trova in uno stato di sonnolenza continua durante il giorno, indipendentemente dalla quantità di sonno. 

Poiché ci sono varie cause che possono concorrere a provocare questa condizione, sarebbe più corretto parlare di ipersonnie, al plurale, distinguendole per l’origine eziologica. 

In generale però si può parlare di due macrotipi di ipersonnia:

  • l’ipersonnia primaria, che è una condizione patologica a sé, causata da ragioni idiopatiche (sconosciute), o associata alla narcolessia
  • l’ipersonnia secondaria, che invece è associata all’uso di farmaci, o causata da altre condizioni mediche concomitanti 

La sintomatologia è generalmente legata alla mancanza di riposo e quindi comporta stanchezza, affaticamento, problemi di concentrazione e cognitivi. 

Ipersonnia, sintomi e segni 

Il sintomo principale dell’ipersonnia è la continua sonnolenza che non svanisce nemmeno a seguito di una notte di sonno normale o addirittura eccessiva. 

A questa eccessiva sonnolenza diurna, possono poi essere associati altri sintomi concomitanti, cioè di eziologia simile o derivanti, cioè che sono a loro volta causati dall’ipersonnia stessa. 

Tra i principali sintomi correlati abbiamo: 

  • astenia o stanchezza perenne
  • attacchi di sonno
  • debolezza fisica
  • problemi di concentrazione
  • disturbi cognitivi, come problemi di memoria
  • alterazioni dell’umore e irritabilità
  • disturbi psicologici come ansia e depressione
  • mal di testa (cefalee e emicranie)
  • stati semi allucinatori

Nel caso di ipersonnia di carattere secondario, a seconda della condizione patologica che la determina i sintomi concomitanti possono essere davvero molti e diversi. Ne riportiamo alcuni: 

  • nausea e vomito
  • problemi di appetito
  • alterazione della sensibilità tattile (ipoestesia, parestesia)
  • problemi motori come ridotta capacità di coordinazione 

A cosa è dovuto il troppo sonno

Le cause dell’ipersonnia di tipo primario sono sconosciute e la condizione si definisce per questo ipersonnia idiopatica.

I fattori scatenanti dell’ipersonnia secondaria invece possono essere:

Come si diagnostica e si cura l’ipersonnia

La diagnosi dell’ipersonnia è prevalentemente volta a scoprire quali siano le cause del disturbo nel paziente.

Per questo motivo è molto importante la fase di anamnesi, in cui il medico intervista il paziente, chiedendo informazioni dettagliate sulla sintomatologia, sulla sua occorrenza, sulla frequenza dei sintomi e su eventuali fattori correlati che possano essere di aiuto nella definizione della causa.

Successivamente viene fatta la visita vera e propria, anche nota come esame obiettivo, in cui il medico controlla alcuni parametri per verificare lo stato di salute generale del paziente. 

La parte più importante è però quella degli esami specifici che servono per poter verificare la reale presenza di ipersonnia e le eventuali cause. 

Tra questi ci sono:

  • la polisonnografia: questo è un test che si effettua di notte e che serve a registrare l’andamento di alcuni parametri fondamentali durante il sonno, quali onde cerebrali, respirazione, battito cardiaco e attività muscolare
  • il test di latenza del sonno multiplo: con questo si verifica l’attività cerebrale durante cinque sessioni di sonnellini diurni, ogni due ore
  • controllo attigrafico: questo si effettua con un dispositivo simile ad un orologio da polso che serve monitorare i cicli sonno veglia del paziente 

Per quello che riguarda il trattamento, è evidentemente importante determinare la causa, se possibile. 

La terapia è comunque sia volta a ridurre i sintomi, sia indirizzata a risolvere la causa.

Per la terapia sintomatica si seguono di solito alcune indicazioni di carattere generale che sono volte a migliorare la cosiddetta igiene del sonno. Vanno modificate alcune abitudini in modo da rendere il momento in cui si dorme il più regolare e confortevole possibile.

Tra i vari accorgimenti: 

  • riduzione di sostanze eccitanti come caffè e tè
  • evitare di praticare attività sportiva intensa fino a due ore prima di dormire
  • evitare di andare a letto durante la digestione
  • eliminare l’uso di dispositivi elettronici, inclusa la televisione, fino a due ore prima di dormire
  • mantenere un’alimentazione equilibrata
  • attività fisica regolare 

Esistono poi alcune opzioni farmacologiche che permettono di migliorare lo stato di veglia, dimostrandosi efficaci nell’aiutare i pazienti a recuperare una qualità della vita normale.

Qualora le cause siano da ricercarsi in altre condizioni patologiche, la terapia dipenderà dalla condizione sottostante e dalla possibilità di risolverla o no. 

In caso di sospetto di ipersonnia è comunque consigliabile recarsi dal proprio medico o presso una struttura sanitaria per una visita.