Che cos’è il piede cavo?
Il piede cavo è una condizione di deformità della parte inferiore del piede, detta arco plantare mediale, in cui detto arco plantare presenta una curvatura verso l’alto maggiore di quanto dovrebbe.
Normalmente il piede umano ha tre punti di appoggio: tallone, parte anteriore del piede (incluse le dita) e parte laterale esterna. Nel caso di individui che presentino la condizione del piede cavo viene a mancare la quasi totalità dell’appoggio laterale.
Il piede cavo è un’anomalia anatomica che si può considerare l’opposto del piede piatto ed da un punto di vista anatomico è dovuta ad una deformazione struttura sia della parte mediana del piede, sia della parte anteriore, che in questo caso possono presentarsi con una curvatura verso il basso accentuata rispetto alla norma.
La differenza di punti di appoggio rispetto ad un individuo normale comporta un cambio di sollecitazioni su tutta la struttura della gamba, che si possono ripercuotere sull’intera struttura muscolo-scheletrica.
Quali sono le cause?
Le cause per questa condizione sono divisibili in tre macro tipologie:
- cause congenite o ereditarie: l’individuo nasce con il piede cavo
- cause adattive: il piede cavo è il risultato di un trauma o una patologia
- idiopatiche: di natura sconosciuta.
Le cause adattive possibili sono varie, tra le più importanti ricordiamo:
- traumi alle strutture dell’area, come lesioni ai tendini d’Achille, fratture alla gamba, lesioni muscolari etc
- artrite reumatoide
- gotta
- problemi neuromuscolari come la malattia di Charcot-Marie-Tooth, l’atassia di Friedreich
- problemi neurologici del sistema nervoso centrale, come tumori al cervello, lesioni spinali, distrofia muscolare
- l’utilizzo di calzature non adeguate per un tempo prolungato.
Sintomi del piede cavo
Il piede cavo può essere asintomatico, il che significa che l'alterazione dell’appoggio non influisce in modo significativo sull’organismo e non porta alcun dolore o segno di altro tipo.
Quando presente invece la sintomatologia relativa a questa condizione è piuttosto varia e può essere sia localizzata sia riguardare settori del corpo distanti, soprattutto nei casi in cui il piede cavo non venga diagnosticato in tempo e non si sia intervenuto.
Tra i principali sintomi dell’area si segnalano:
- dolore nelle aree in cui incide il peso del corpo, quindi calcagno, tallone e area metatarsale, ma anche caviglia e tricipite surale (polpaccio)
- facilità alle distorsioni della caviglia, per l’equilibrio meno stabile dato dal mancato appoggio laterale
- insorgenza di dolore in caso di camminate prolungate, corsa, o se si sta in piedi per periodi lunghi
- calli nelle zone di appoggio
- caratteristiche dita a martello, che risultano piegate in modo anomalo verso il terreno.
Tra i sintomi correlati alla postura anomala che l’individuo assume invece ci sono:
- dolori lombari (lombalgia) e mal di schiena
- dolori all’anca
- rigidità articolare, risultato di uno stato di tensione perenne dell’organismo come reazione all’equilibrio precario.
Che problemi porta il piede cavo: invalidità e complicazioni
Se non trattato il piede cavo può portare ad alcune complicazioni della sintomatologia che diventano esse stesse patologiche.
L’infiammazione cronica delle strutture del piede a lungo andare può anche causare l’insorgere di importanti disturbi della deambulazione.
Tra le principali conseguenze di un mancato intervento nel lungo periodo abbiamo:
Come si diagnostica?
La diagnosi del piede cavo è abbastanza semplice, e solitamente bastano anamnesi ed esame obiettivo.
Il medico raccoglie tramite dialogo con il paziente le informazioni relative ai sintomi, all’insorgenza degli stessi e procede poi ad una visita del piede. Nella maggior parte dei casi un test dell’appoggio è sufficiente a diagnosticare la condizione.
Si possono però dare casi di curvatura anomala quasi impercettibile, che risulta comunque in una sintomatologia importante per il paziente.
Per sicurezza, si possono pertanto prescrivere ulteriori accertamenti come radiografia del piede in carico e TC (tomografia computerizzata), più raramente la risonanza magnetica o ecografia.
Come si può correggere?
Per la correzione o terapia devono essere chiare le cause del piede cavo. In base ad esse infatti le terapie differiscono.
La diagnosi precoce è molto importante per poter evitare le complicazioni che questa deformità del piede comporta.
In generale quando possibile si procede con una terapia conservativa, che consiste in utilizzo di plantari su misura e di fisioterapia per il potenziamento della muscolatura e dei tendini coinvolti, in modo da eliminare o ridurre il dolore.
L’uso di antinfiammatori e antidolorifici è solitamente temporaneo.
Se la condizione è molto seria e la terapia conservativa non ha funzionato, si ricorre all’intervento chirurgico che può coinvolgere varie strutture del piede e della caviglia. Si può infatti procedere ad un allungamento del tendine d’Achille, ad una stabilizzazione delle strutture della caviglia, o a un intervento correttivo della volta plantare.