Cos’è una risonanza magnetica avambraccio?
La risonanza magnetica (RM) dell’avambraccio è una tecnica diagnostica non invasiva che utilizza:
- campo magnetico
- onde a radiofrequenze
- computer
per creare immagini dettagliate, sui piani sagittale, coronale e assiale, delle ossa, dei muscoli, dei tendini, dei nervi e delle altre strutture presenti nell’avambraccio. Questo esame è particolarmente utile per valutare in modo approfondito le condizioni di questa regione anatomica. In questo modo è possibile avere informazioni che spesso non possono essere ottenute con altri metodi diagnostici.
A differenza di una radiografia, la RM non impiega radiazioni ionizzanti, e per questa ragione viene considerata una scelta sicura e accurata per la diagnosi. Questo esame può prevedere, o meno, l’adozione di un mezzo di contrasto.
Quando si fa una risonanza magnetica avambraccio?
La RM dell’avambraccio può essere eseguita in diverse situazioni cliniche, a seconda delle necessità diagnostiche. Tra i principali motivi per cui questo esame può essere richiesto dal proprio medico, ci sono:
- traumi, fratture complesse e infrazioni ossee: la RM può essere richiesta nei casi in cui una radiografia non è sufficiente per valutare la gravità di una lesione oppure quando non è ben visibile radiograficamente come nel caso delle infrazioni ossee
- dolore persistente: con l’obiettivo di individuare eventuali anomalie muscolari, tendinee o nervose che non risultano evidenti con altri esami
- malattie infiammatorie o degenerative: come ad esempio artrite o tendinite, per valutare il grado di coinvolgimento dei tessuti molli
- sospetti tumori o cisti: una RM può essere impiegata per studiare masse anomale e definirne la natura
- valutazione precedente o successiva a intervento chirurgico: la RM viene prescritta per la pianificazione di interventi chirurgici e osservarne i risultati.
La decisione di svolgere una risonanza magnetica viene sempre presa in accordo con il proprio medico, cui spetta la decisione sull’opportunità di svolgere questo esame sulla base delle condizioni del paziente.
Cosa si vede con una RM avambraccio?
La risonanza magnetica dell’avambraccio può individuare eventuali problemi o anomalie a carico dell’avambraccio. Ecco cosa può essere osservato durante l’esame:
- ossa e articolazioni: fratture, malformazioni, segni di artrosi o altre patologie articolari
- muscoli e tendini: lesioni muscolari, infiammazioni, tendiniti o strappi
- nervi: danni ai nervi o compressioni nervose, come nel caso della sindrome del tunnel carpale
- vasi sanguigni: anomalie vascolari come trombosi o aneurismi
- masse o cisti: identificazione di tumori (benigni o maligni) e cisti.
Come si svolge una risonanza magnetica avambraccio?
La risonanza magnetica avambraccio è un esame sicuro e indolore che richiede alcune semplici preparazioni. Al paziente viene richiesto di rimuovere oggetti metallici come gioielli, occhiali o cinture prima dell’esame, per evitare interferenze con il campo magnetico emesso.
Durante l’esame il paziente viene posizionato su un lettino mobile che entra all’interno del macchinario per la RM, in caso di RM chiusa. L’avambraccio deve essere mantenuto immobile per tutta la durata dell’esame, che può variare da 20 a 40 minuti, a seconda della complessità delle immagini richieste. In alcuni casi, come indicato, può essere utilizzato un mezzo di contrasto somministrato per via endovenosa per migliorare la visualizzazione di determinate strutture o individuare eventuali anomalie.
Appena terminato l’esame è possibile per il paziente riprendere la propria giornata, salvo indicazioni diverse da parte del personale medico.
Eventuali controindicazioni
La risonanza magnetica dell’avambraccio è un esame sicuro, ma ci sono in ogni caso alcune controindicazioni di cui tenere conto. Il campo magnetico può interferire con oggetti metallici o strumenti elettronici presenti nel corpo, come pacemaker, defibrillatori, protesi metalliche non compatibili con la RM o, ancora, impianti cocleari. Per questo motivo devono essere effettuati controlli accurati prima di procedere.
Le donne in gravidanza, specialmente nel primo trimestre, devono valutare attentamente con il proprio medico l’opportunità di svolgere questo esame, dal momento non ci sono dati definitivi sugli effetti a lungo termine del campo magnetico sul feto.
La somministrazione del mezzo di contrasto, generalmente sicura, potrebbe determinare reazioni allergiche in alcuni pazienti, o essere controindicata in caso di insufficienza renale. È, infine, importante informare il medico di eventuali allergie o condizioni mediche preesistenti.