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Sangue dall'orecchio (otorragia): le cause principali

A cura di
Francesca
Caterini

Il sangue dall'orecchio, detto otorragia, può essere sintomatico di diversi problemi localizzati nell'orecchio medio o interno, ed è una condizione che non va assolutamente sottovalutata.

Cosa si intende per otorragia?

Otorragia è il termine medico con cui si indica la fuoriuscita di sangue dall’orecchio

E’ un sintomo che non deve essere sottovalutato e trattandosi di un fenomeno anomalo è bene contattare tempestivamente il proprio medico.

La condizione può originare spontaneamente durante processi infettivi, acuti o cronici, oppure essere sintomatica di un trauma subito dal paziente all’interno dell’orecchio, come per esempio una perforazione del timpano o anche una lesione del condotto uditivo esterno.

Se la causa prima infatti è evidentemente una rottura dei vasi sanguigni interni, cosa a sua volta la provoca può variare: le cause vanno da un trauma, appunto, a un’infezione, fino ad una neoplasia o tumore

A seconda della causa poi possono essere presenti altri sintomi correlati, più o meno gravi ed intensi. 

Sangue dall’orecchio, cause possibili

Come detto la causa dell’otorragia è la rottura dei vasi sanguigni che si trovano nell’orecchio medio ed esterno.

Il trauma può essere causato da varie condizioni: 

  • ferite o forti irritazioni del condotto uditivo esterno
  • perforazione del timpano dovuta a trauma accidentale, cambio di altitudine o pressione improvvisa o eccessiva, presenza di corpi estranei, suoni molto forti etc. 
  • otite (che a sua volta può essere in alcuni casi causa di un timpano perforato) 
  • malattie infettive che coinvolgono l’orecchio
  • trauma cranico
  • tumori dell’area 

Sintomi correlati del sanguinamento dell’orecchio

In relazione alla causa scatenante, la fuoriuscita di sangue può essere associata ad altri sintomi e segni. 

Tra i principali:

La lista dei sintomi non è assolutamente esaustiva. In caso di sanguinamento all’orecchio è assolutamente consigliato rivolgersi al proprio medico o al pronto soccorso. 

Diagnosi e terapia

La diagnosi viene fatta tramite l’esame obiettivo, eseguito da un otorinolaringoiatra che esamina l’orecchio del paziente per valutare la situazione. 

Utile per la diagnosi è anche la cosiddetta anamnesi, in cui lo specialista annota le informazioni che il paziente riferisce in merito alla comparsa dei sintomi, alla loro intensità e soprattutto alla presenza o meno di sintomi concomitanti, che già possono orientare verso la diagnosi.

Qualora anamnesi e esame obiettivo non fossero sufficienti per una diagnosi, il medico proporrà altri accertamenti. In caso di otorragia di origine incerta gli esami più frequenti sono:

La terapia dipende dalle cause. Un timpano perforato tende a ripararsi da solo in poche settimane, con un'adeguata terapia antibiotica di copertura, ma in alcuni casi potrebbe essere necessario intervenire con un’operazione chirurgica ricostruttiva.

La chirurgia può essere sia ambulatoriale che necessitare di una ricostruzione più complessa.

Anche nel caso di infezioni che provocano anche febbre, normalmente vengono prescritti antibiotici, per combattere l’agente patogeno se batterico ed evitare sovrainfezioni se si sospetta una eziologia virale (otite bolloso-emorragica in corso di sindrome influenzale).

Spesso in casi di intenso dolore, o per lo stato infiammatorio, possono essere prescritti antinfiammatori/antidolorifici

Si fa presente che la condizione è comunque seria, e che sarebbe opportuno rivolgersi al medico alla prima occorrenza, specialmente se l’insorgenza è a seguito di un trauma cranico.