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La sordità: che cos’è e come curarla

A cura di
Francesca
Caterini

La sordità è una condizione in cui una persona ha una perdita uditiva significativa o totale, che può essere presente dalla nascita o svilupparsi nel corso della vita: come riconoscerla

La sordità è una condizione che può influenzare profondamente la vita di una persona, condizionando la comunicazione, l’apprendimento, il lavoro e le relazioni sociali. Richiede adattamenti e supporto, ma può essere gestita nel migliore dei modi con risultati importanti.

In Italia 7 milioni di persone soffrono di problemi dell'udito, circa il 12% della popolazione (1 persona su 3 sopra i 65 anni).

Che cosa è la sordità?

La sordità è la perdita della capacità uditiva. Quando la perdita è parziale si parla di ipoacusia (ridotta capacità uditiva) che può essere di diversi gradi, da lieve a grave e può essere unilaterale o bilaterale. L’insorgenza della sordità ha diverse cause, può presentarsi in momenti differenti della vita, dalla nascita all’età avanzata, e prevede di conseguenza differenti trattamenti.

Qual è la differenza tra ipoacusia e sordità?

Con il termine ipoacusia si indica una compromissione dell’udito, dunque una perdita parziale delle funzioni uditive. La sordità, invece, è una perdita totale della funzione uditiva. Esistono due macro-categorie di ipoacusia

  • di trasmissione, che interessa l'orecchio esterno e medio, dovuta a traumi, malformazioni o più spesso infiammazioni come ad esempio l’otite nell’infanzia; questa forma di ipoacusia si può trattare con terapia medica e/o chirurgica.
  • neurosensoriale, causata da problemi all’orecchio interno (coclea) o al nervo acustico che limitano la percezione di determinate frequenze distorcendo la percezione dei suoni; tipicamente questa condizione, che quasi sempre è permanente e necessita una riabilitazione, può avvenire in seguito a determinate patologie, all’esposizione a rumori (anche per motivi professionali) o con l’invecchiamento.

L’ipoacusia si classifica in quattro livelli

  • leggera: si riesce a sentire e a identificare parole pronunciate a distanza di un metro con tono di voce normale; questo grado di perdita di udito è paragonabile al gesto di coprire le orecchie con la mano per una persona con udito normale (20-40 dB)
  • moderata: come il precedente, ma con tono di voce elevato; le persone con questa perdita uditiva spesso sentono, ma non sempre riescono a capire le parole e tendono a chiedere spesso di ripetere (40-70 dB)
  • severa: si tende ad affidarsi alla lettura delle labbra per capire la conversazione, si riescono a sentire solo alcune parole urlate nell’orecchio (70-90 dB)
  • profonda: non è possibile percepire nulla (oltre i 90 dB)

Già a partire dal secondo livello l’ipoacusia è considerata invalidante in quanto impatta fortemente sulla capacità e sul modo di relazionarsi con gli altri. Per ogni livello sono previsti trattamenti specifici e soluzioni mirate.

Come si fa a capire se si è sordi?

In base alla causa che l’ha provocata, la sordità può manifestarsi in modo differente; può inoltre presentarsi in modo lento e graduale. Spesso, all’inizio ci si rende conto di non riuscire a seguire più un discorso nella sua integrità: alcune parole “saltano”, non si comprendono. Alcuni suoni possono sembrare lontani o ovattati ed è difficile sentirli se sono a basso volume. In alcuni casi, specialmente se la sordità è associata a patologie specifiche come la sindrome di Ménière, possono presentarsi anche le vertigini. Infine, si può percepire un suono o ronzio (acufene) e un senso di pressione all’orecchio.

Tutto ciò naturalmente è valido nel caso in cui la sordità insorga nel corso della vita e non sia presente già dalla nascita. In caso di sordità congenita, il bambino potrebbe avere difficoltà ad acquisire il linguaggio e manifestare anche una forma di mutismo. 

Se si percepiscono problemi all’udito è bene rivolgersi al proprio medico che in primo luogo, tramite colloquio, esaminerà la storia del paziente, le abitudini di vita ed eventuali familiarità. Potrà poi eseguire un esame otoscopico per verificare la presenza di infiammazioni, infezioni, anomalie o ostruzioni nel canale uditivo e invitare il paziente a sottoporsi ad una visita otorinolaringoiatrica per ulteriori accertamenti.

Quali sono le possibili cause che provocano la sordità?

Le cause della sordità possono essere molteplici. Le principali sono le seguenti:

  • ereditarietà
  • mutazioni genetiche
  • malattie infettive durante la gravidanza (citomegalovirus o toxoplasmosi), nascita prematura, carenza di ossigeno, utilizzo di medicine ototossiche che possono causare la sordità nel neonato
  • infezioni croniche all’orecchio, morbillo, meningite, parotite epidemica contratte specialmente durante l’infanzia
  • esposizione a rumori, conseguenze dell’utilizzo di medicinali ototossici (alcuni antibiotici e antimalarici), presenza di corpi estranei all’interno dell’orecchio, traumi cranici o ferite alla testa possono determinare una condizione di sordità ad ogni età
  • durante la vecchiaia la sordità insorge in concomitanza con il deterioramento generale dell’organismo (presbiacusia).

Cosa fare per la sordità?

Le terapie e le soluzioni per la sordità verranno individuate dal medico specialista in base alla situazione individuale e alla causa che la ha provocata.

L’ ipoacusia trasmissiva è curabile e reversibile e si può risolvere con trattamento medico atto a curare l’infiammazione o chirurgico utile a ripristinare la corretta funzione degli organi di trasmissione (membrana timpanica o catena ossiculare).

In caso di ipoacusia neurosensoriale spesso si consiglia l’utilizzo di apparecchi acustici, in quanto la condizione non è reversibile. Si tratta di dispositivi elettronici molto efficaci che amplificano il suono all’interno dell’orecchio.

Gli impianti cocleari si limitano invece a veicolare il suono e sono indicati in caso di sordità grave; vengono inseriti chirurgicamente all’interno dell’orecchio (della coclea) e di fatto svolgono la funzione di trasformare i suoni in segnali elettrici inviati direttamente al nervo acustico.

Purtroppo bisogna affermare che la sordità ancora oggi non è accettata dalla società e perciò anche chi ne è affetto spesso la nasconde, mentre invece è necessario alzare il livello di attenzione nei confronti di questi disturbi che impattano sulla qualità di vita di molte persone, siano esse bambini o adulti in età avanzata.