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La presbiacusia

A cura di
Francesca
Caterini

Con il termine “presbiacusia“ si intende una perdita dell’udito legata all’invecchiamento. Scopriamone cause, sintomi e possibilità di trattamento.

Che cos'è la presbiacusia?

Si definisce presbiacusia la perdita dell'udito legata all'invecchiamento. Si tratta, più precisamente, di un’ipoacusia neurosensoriale bilaterale progressiva, vale a dire un indebolimento dell’udito causato da un malfunzionamento del nervo acustico, che coinvolge entrambe le orecchie e insorge gradualmente.

La presbiacusia colpisce circa il 30% delle persone dopo i 65 anni e il 50% oltre i 70 anni, sebbene possa manifestarsi anche in modo precoce. Interessa in misura maggiore il sesso maschile rispetto a quelllo femminile.

Quali sono le cause della presbiacusia?

All’origine della presbiacusia vi è il deterioramento dell’apparato uditivo che si accompagna all'avanzare dell’età e in particolare delle strutture facenti parte dell’orecchio interno. A seconda della struttura anatomica colpita, la presbiacusia si distingue in quattro forme:

  • sensoriale, caratterizzata da una degenerazione che si manifesta soprattutto a livello della coclea
  • neurale, dovuta ad  alterazioni della membrana basilare e caratterizzata da una progressiva difficoltà nel distinguere le parole
  • striale/metabolica, legata all'atrofia della stria vascolare situata lungo la coclea, essenziale per il mantenimento dell'equilibrio chimico necessario per il processo uditivo
  • cocleare-conduttiva o mista, provocata da un insieme di diversi tipi di degenerazioni che possono insorgere in differenti distretti dello stesso apparato uditivo.

Oltre al fisiologico processo di invecchiamento possono contribuire all’insorgenza della presbiacusia anche alcuni fattori ambientali:

  • prolungata esposizione a rumori forti nel corso della vita
  • predisposizione genetica
  • patologie come l'ipertensione e il diabete 
  • abitudini di vita come fumare o seguire un regime alimentare inadeguato.

Sintomi della presbiacusia

Il segno iniziale della presbiacusia è la difficoltà nel sentire suoni ad alta frequenza, che gradualmente, con il passare degli anni, si estende anche a quelli a bassa frequenza.

Ciò comporta problemi nella discriminazione delle parole, soprattutto in ambienti rumorosi o in conversazioni con più interlocutori, in cui i suoni tendono a sovrapporsi, e nella localizzazione delle fonti sonore da cui provengono i suoni percepiti.

L’incapacità di distinguere correttamente i suoni e la più lenta elaborazione delle informazioni acustiche determina fraintendimenti nei dialoghi quotidiani. In alcuni individui, questi sintomi possono essere inoltre affiancati da acufeni, ovvero dalla percezione di fastidiosi suoni interni all'orecchio simili a fischi o ronzii, e vertigini.

L’impedimento nella capacità uditiva e le conseguenti difficoltà nell’entrare in comunicazione con gli altri inducono spesso un progressivo isolamento sociale e umore depresso nei pazienti affetti da presbiacusia, peggiorandone ulteriormente la qualità di vita. Non solo: secondo quanto evidenziato da alcuni studi, la compromissione dell’udito può favorire un più rapido declino delle facoltà cognitive, per via dell’utilizzo ridotto delle zone del cervello responsabili della comunicazione verbale e dell'elaborazione del linguaggio.

Come si fa a recuperare l'udito?

Il trattamento della presbiacusia è prettamente di tipo protesico, dal momento che non vi sono farmaci capaci di agire sul deficit uditivo. Le soluzioni disponibili sono principalmente due:

  • apparecchi acustici: dei dispositivi tecnologici che rilevano il suono grazie a un microfono e lo trasmettono, amplificandolo, all’orecchio, favorendo un ascolto più chiaro e definito da parte del paziente
  • implantologia cocleare: qualora gli apparecchi acustici non apportino benefici e la sordità sia molto grave, è possibile optare per l'installazione di impianti cocleari, che tramite un intervento chirurgico vengono inseriti all’interno dell’orecchio affinché possano svolgere la funzione delle strutture uditive compromesse, trasformando i suoni in segnali elettrici inviati direttamente al nervo acustico. Questi dispositivi si avvalgono anche di un processore sonoro esterno che si posiziona dietro l’orecchio.

Oltre all’utilizzo di questi strumenti le persone colpite da presbiacusia possono avvalersi di percorsi riabilitativi che le aiutino ad acquisire o migliorare la capacità di leggere il linguaggio labiale, un ulteriore elemento di supporto in caso di problemi di udito.

Come recuperare l'udito in modo naturale? Come migliorare l'udito senza protesi?

Non esiste un modo per curare la presbiacusia e per recuperare l’udito, tanto meno in modo naturale: il danno risulta irreversibile, poiché coinvolge strutture nervose. Come si è visto, tuttavia, vi sono efficaci opzioni terapeutiche che permettono di compensare la perdita dell’udito e migliorare la capacità di comunicazione dei pazienti affetti da questo disturbo.

In Italia, il settore dell’audioprotesi si è distinto negli ultimi anni per una forte tendenza all’innovazione, con strumenti e funzionalità capaci di restituire un’efficienza uditiva ai massimi livelli.

Eppure esistono ancora resistenze riguardo all’impiego di queste tecnologie. Il numero delle persone che necessitano di un apparecchio acustico supera di molto quello di coloro che effettivamente scelgono di avvalersi di questo ausilio.

Questo avviene in parte per il costo molto elevato degli apparecchi acustici, ma soprattutto per l’esistenza di  barriere sociali. Per molti, ricorrere all’ausilio di una protesi significa infatti mettere in mostra un deficit ancora erroneamente percepito come una menomazione, che si tende a nascondere per imbarazzo. Ciò per esempio non accade con i difetti visivi: gli occhiali da vista vengono indossati in modo molto più sereno, sebbene compensino un deficit sostanzialmente equivalente.

L’auspicio è che possa esserci un cambiamento analogo nella considerazione e valutazione dei deficit uditivi.