Il tumore del colon retto è un tumore che colpisce gli ultimi tratti dell’intestino e, nella maggior parte dei casi, è la conseguenza della trasformazione di un polipo intestinale. Fondamentali la prevenzione e la diagnosi precoce per una prognosi favorevole.
Che cos’è il tumore al colon retto?
Il tumore del colon-retto, o carcinoma colorettale, è una forma di cancro che origina nel tratto finale del sistema digestivo, che include sia il colon, la parte principale dell’intestino crasso, che il retto, l’ultimo tratto dell’intestino crasso, che termina all’ano.
È conseguenza della crescita abnorme delle cellule della mucosa, ovvero cellule epiteliali, che rivestono le pareti interne dell’intestino.
Nello specifico questa patologia si sviluppa a partire da adenomi, piccole masse benigne che, nel tempo, possono trasformarsi in tumori maligni. Il 10% delle diagnosi mondiali di tumore interessano il carcinoma colorettale, ed è il secondo tumore che colpisce maggiormente i maschi, appena dopo il tumore alla prostata, mentre è il secondo tumore che colpisce le donne dopo il carcinoma mammario. I tumori del colon sono presenti fino a tre volte rispetto ai tumori del retto.
I vari stadi del tumore del colon-retto
La stadiazione del tumore del colon-retto è fondamentale per definire la gravità della malattia e scegliere il trattamento più appropriato. Lo stadio si riferisce all'estensione del tumore, ovvero se è confinato alla mucosa intestinale o se si è diffuso ad altri organi o linfonodi.
In generale, si distinguono cinque stadi: dagli stadi iniziali, quando il tumore è confinato alla mucosa intestinale, fino al 3 stadio e 4 stadio, in cui il tumore si è diffuso ai numerosi linfonodi vicini e ad altri organi a distanza (metastasi).
Cause e fattori di rischio del carcinoma colorettale
Il tumore del colon retto può originare da diverse cause: nella maggior parte dei casi si tratta della conseguenza della trasformazione di un polipo intestinale adenomatoso. Nell'80% dei casi è sporadico, ma nel 20% insorge in pazienti con anamnesi familiare di adenocarcinoma colorettale.
Vanno quindi indicati un certo tipo di regime alimentare, la predisposizione genetica, stili di vita scorretti: sono tutti fattori di rischio che possono favorire l’insorgere della neoplasia del colon retto.
Fattore di Rischio |
Descrizione |
Dieta |
- alimentazione ad alto contenuto di proteine e grassi animali, povera di fibre
- obesità e sovrappeso possono aumentare il rischio di tumore del colon.
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Predisposizione genetica |
- malattie ereditarie come adenomatosi poliposa familiare, sindrome di Gardner, sindrome di Turcot, sindrome di Lynch
- un tumore del colon retto su dieci è associato a fattori genetici
- parenti di primo grado hanno una probabilità di 2, 3 volte superiore di sviluppare il tumore
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Altri fattori |
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Quali sono i sintomi di un tumore al colon-retto?
I sintomi del tumore al colon-retto variano a seconda dello stadio della malattia. Va specificato come a parità di sintomi, è possibile che la causa non sia questo tipo di tumore ma altre patologie come emorroidi, per esempio, o malattie infiammatorie intestinali. In questo senso risulta fondamentale una diagnosi differenziale.
Nella tabella sono riportati i sintomi iniziali e i sintomi della patologia in stadio avanzato.
Tipo di Sintomi |
Descrizione |
Sintomi iniziali |
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Sintomi in stadio avanzato |
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Come si fa la diagnosi del cancro del colon retto?
Il metodo migliore per diagnosticare il tumore colorettale è la colonscopia, un esame diagnostico che, tramite l'esplorazione delle pareti interne del colon, permette di individuare lesioni sospette ed eventualmente rimuovere nel corso della procedura lesioni polipoidi pre-tumorali o tumori molto piccoli.
Nel caso in cui l'esame istologico della lesione rimossa o che è stata campionata con biopsia sia un adenocarcinoma, si procede con indagini per stadiare la malattia che comprendono anche la TC con mezzo di contrasto.
Tra gli altri esami disponibili rientrano anche gli esami del sangue, che possono evidenziare la presenza di marcatori tumorali (sebbene non specifici per il tumore del colon-retto), e il test del sangue occulto nelle feci (FOBT).
Una diagnosi precoce e tempestiva è fondamentale per aumentare le possibilità di successo della terapia.
Come si fa prevenzione del tumore del colon retto?
La prevenzione del tumore al colon retto può essere attuata attraverso vari esami di screening, che aiutano a rilevare precocemente eventuali anomalie anche prima che i sintomi si manifestino.
Esame |
Descrizione |
Test del sangue occulto nelle feci |
Questo test è raccomandato ogni 2 anni per individui di età compresa tra i 50 e i 69 anni. Consiste nella raccolta di un piccolo campione di feci, effettuata a casa, per rilevare tracce di sangue non visibili ad occhio nudo. |
Colonscopia |
Un esame che permette di visualizzare l’intero colon e retto tramite un tubo flessibile dotato di una telecamera all'estremità. Durante la colonscopia, possono essere rimossi i polipi e prelevati campioni di tessuto per la biopsia. |
Rettosigmoidoscopia |
Simile alla colonscopia, ma esplora solo l’ultima parte del colon, ovvero il sigma e il retto. Questo esame è usato in alcuni programmi di screening al posto del test del sangue occulto nelle feci per la sua capacità di rilevare circa il 70% dei tumori del colon-retto, che si sviluppano tipicamente in queste aree. |
Come si cura il cancro al colon?
Il tipo di trattamento dipende dallo stadio in cui si trova il tumore e dalla presenza o meno di metastasi linfonodali o in altri organi. La terapia è chirurgica associata o meno a chemio e radioterapia.
Nella maggior parte dei casi i trattamenti radio e chemioterapici precedono l’intervento allo scopo di prevenire eventuali recidive, ma anche per poter effettuare operazioni meno invasive. Lo scopo, ove possibile, è quello di evitare la stomia, ossia la realizzazione di un ano artificiale attraverso l’apertura sulla parete addominale dell’intestino.
Questo tipo di intervento non solo richiede un lungo percorso di riabilitazione sia fisica, ma anche psicologica dei pazienti che lo hanno subito.
La presenza di nuovi farmaci, combinati con i chemioterapici tradizionali che bloccano le molecole chiave per la crescita tumorale, hanno migliorato la sopravvivenza anche in alcuni tumori avanzati.
Risultati incoraggianti sono stati raggiunti soprattutto con l’immunoterapia, che utilizza inibitori per agire sui checkpoint immunitari, sia da sola che insieme ad altri trattamenti.
Quanto si può vivere con un tumore al retto?
Secondo I numeri del cancro in Italia 2023, la sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi è:
- 65% negli uomini
- 66% nelle donne.
Quando è stato superato il primo anno di vita dopo la diagnosi la sopravvivenza migliora, perché è probabilità di vivere altri 4 anni è:
- 77% negli uomini
- 79% nelle donne.
L’importanza di una corretta alimentazione per la prevenzione
Come abbiamo anticipato parlando dei fattori di rischio, anche un regime alimentare scorretto potrebbe favorire neoplasie, aumentando le probabilità che eventuali polipi del colon già presenti si sviluppino in forme tumorali maligne.
I cibi che, a tal proposito, andrebbero quindi evitati sono quelli ad alto contenuto di proteine e grassi animali. La trasformazione delle cellule in cellule cancerogene, invece, non sembra essere associata a regimi alimentari che prevedono grassi insaturi o vegetali.
Le evidenze scientifiche indicano che le fibre alimentari, soprattutto quelle non digeribili come la crusca, proteggono l’intestino. Secondo l'AIRC, tra i vegetariani l'incidenza del tumore al colon-retto è inferiore del 30% rispetto ad altri regimi alimentari.
Ovviamente, la dieta non è la sola causa di un tumore come quello al colon retto, ma certamente, insieme ad altri fattori, può contribuire a prevenire o favorire l’insorgere della malattia.