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Meningite: che cos’è e quali sono le cause


La meningite è un’infiammazione molto pericolosa delle membrane che circondano il midollo spinale e il cervello. Si tratta di una patologia che ­­­può esser prevenuta con il vaccino. Tutto quello che c'è da sapere

Cos'è la meningite?

Con il termine meningite intendiamo un’infiammazione delle meningi, cioè delle membrane che proteggono e avvolgono il cervello e il midollo spinale. Si tratta di una patologia generalmente causata da agenti patogeni esterni, quali virus, batteri o funghi.

Può essere anche di tipo non infettivo ed essere quindi determinata da:

Cause della meningite e periodo di incubazione

L’origine della meningite può essere, come abbiamo visto, di natura batterica, virale o fungina, ma esistono anche altre forme di questa patologia di tipo non infettivo che possono essere dovute a reazioni avverse a determinati farmaci o legate a tumori.

Si parla di meningite asettica per descrivere la forma virale della malattia. Si tratta della forma più comune e anche di quella meno severa. Tra le cause più comuni di meningite asettica ci sono gli Enterovirus e gli Herpesvirus

È, invece, più rara la meningite di origine batterica, detta meningoencefalite batterica, che può risultare estremamente pericolosa se non diagnosticata in tempo e curata in maniera adeguata. Le forme di meningite batterica sono provocate nella maggior parte dei casi da Streptococcus pneumoniae (pneumococco), che si trasmette attraverso le vie respiratorie e che può arrivare, tramite il flusso ematico, fino alle meningi. 

L’incidenza delle meningiti da pneumococco è maggiore negli anziani e nei bambini inferiori ai 5 anni di età.

L’altro batterio responsabile della meningite è il Neisseria meningitidis (meningite da meningococco), presente in una forma non aggressiva per l’organismo in circa il 20% della popolazione umana. Anche questo patogeno si può diffondere attraverso le prime vie respiratorie e arrivare alle meningi tramite flusso sanguigno. La sua concentrazione ematica può aumentare al punto da superare il sistema di protezione del cervello, la cosiddetta barriera emato-encefalica, causando un’infiammazione crescente nel tempo.

La malattia può essere causata anche da Listeria monocytogenes, un batterio che si può trovare sui cibi crudi, in casi rari e gravi anche le infezioni da enterococco possono portare alla malattia. 

Esistono, infine, forme di meningiti causate da micosi. Queste, però, riguardano soprattutto soggetti che hanno un sistema immunitario compromesso e nei quali questa patologia può avere anche conseguenze fatali.

Il periodo di incubazione varia a seconda dell’agente causale.

Meningite: sintomi principali

Tre sono i sintomi principali con i quali si manifesta la meningite:

  • febbre
  • cefalea
  • rigidità nucale, sensazione di rigidità della parte posteriore del collo

Questi sintomi sono accompagnati anche da sonnolenza e inappetenza.

A questi iniziali sintomi seguono poi anche:

Come si cura la meningite?

La terapia della meningite varia a seconda dell’agente scatenante:

  • La meningite virale si risolve nell’arco di 7-10 giorni, non richiede cure farmacologiche specifiche e visto che si tratta della forma più comune si risolve generalmente senza gravi conseguenze
  • La meningite batterica è invece la forma più rara e più pericolosa e può portare a conseguenze ben più gravi. Questa forma va sempre trattata con antibiotici.

Spesso i sintomi della meningite vengono confusi con quelli di una semplice influenza, ed è proprio per questo motivo che quando si ha il sospetto di aver contratto questo tipo di infezione e in particolare quando compare questa rigidità del collo, è consigliabile rivolgersi immediatamente al proprio medico.

Meningite, le conseguenze: perché è pericolosa?

Tra i vari tipi di meningite infettiva, quella batterica è la più pericolosa perché può determinare conseguenze gravi e invalidanti quali:

  • l’amputazione degli arti
  • la presenza di cicatrici provocate dall’infezione
  • epilessia
  • sordità
  • danni cerebrali 
  • cecità permanente o parziale
  • danni alle ghiandole surrenali
  • danni renali.

La meningite si può presentare anche in una forma fulminante e con un conseguente peggioramento delle condizioni generali del paziente nel giro di poche ore, portando addirittura anche alla morte. 

A questo quadro generale si può aggiungere anche la comparsa di petecchie che sono piccole macchie di colore rossastro o violaceo e che si presentano in seguito a piccole emorragie dei vasi.

Qualora si tratti della forma batterica, in caso di mancata diagnosi, entro poche ore potrebbero presentarsi:

Con un aggravamento complessivo del quadro clinico e delle condizioni generali del paziente fino alla morte.

Diagnosi della meningite

È necessario riconoscere tempestivamente la meningite mediante esami specifici quali:

  • puntura lombare, prelievo di liquido cerebro-spinale
  • esami di biologia molecolare che vengono utilizzati per identificare la presenza di tracce di DNA del batterio nell’organismo umano.

L’importanza della diagnosi è dovuta alla gravità della malattia ma anche al fatto che essa presenta una sintomatologia molto simile a quella di un’altra condizione, meno seria, che si chiama meningismo o pseudo meningite

Vaccinazione preventiva contro la meningite 

L'unico modo conosciuto per prevenire la malattia è la vaccinazione anti meningococco.

Il vaccino contro la meningite va fatto:

  • nei bambini piccoli (da 0 a 13 anni), che hanno un sistema immunitario più debole, la vaccinazione contro questi batteri è importantissima. In Italia, la vaccinazione contro il meningococco C (il batterio più letale) è raccomandata a tutti i nuovi nati e sostenuta interamente dal Sistema Sanitario Nazionale, quindi è gratuita per le famiglie. Anche la vaccinazione anti meningococco B è fortemente raccomandata ai bambini, ma è coperta dal Sistema Sanitario Nazionale solo per i nati dal gennaio 2017.
  • per gli adolescenti tra i 13 e i 18 anni è fortemente raccomandato un richiamo con vaccino tetravalente anti meningococco A, C, Y, W135 (95 euro al Santagostino, 1 dose) sia nel caso in cui sia già stata fatta la vaccinazione in età pediatrica, sia che si tratti della prima volta. Anche per questa fascia d'età è consigliato il vaccino anti meningococco B ed è consigliato un richiamo se già fatto in età pediatrica
  • per gli adulti dai 19 anni, che con buona probabilità non hanno fatto il vaccino anti meningococco C da bambini, è fortemente raccomandato il vaccino tetravalente anti meningococco A, C, Y, W135. Il vaccino antimeningococco B è consigliato, anche se è meno frequente che questo batterio colpisca gli adulti.
Vaccino Meningococco C  
Vaccino Meningococco B  
Vaccino Meningococco Acwy (>2 Anni)  

Vaccinarsi al Santagostino

Se stai pensando di vaccinarti, ma vorresti saperne di più e fare una scelta consapevole, il Santagostino consiglia di effettuare una seduta di consulenza con un medico per poterne discutere insieme.

Consulenza Vaccinale