La dieta per la stitichezza pone talvolta molti dubbi. Quali cibi bisogna consumare e quali evitare? Il dott. Ventura, chirurgo gastroenterologo del Santagostino, risponde ai dubbi sul tema
Stitichezza e dieta: una panoramica
Prima di parlare di una dieta per la stitichezza, bisogna chiarire che ci deve sempre essere una vera e propria diagnosi di stipsi, formulata da un medico, dal momento che la stitichezza ha caratteristiche ben precise.
Quindi, prima di prendere decisioni di tipo alimentare bisogna rivolgersi, in prima istanza, allo specialista per escludere possibili cause organiche legate a forme patologiche.
La stipsi ha delle caratteristiche precise che si possono confrontare parlando col proprio medico: si parla di stitichezza in presenza di periodi ben precisi di chiusura dell'alvo alle feci e per tempi prolungati. Solo in questo caso possiamo definire una stipsi che ha una base realmente patologica.
Una volta chiarita questa condizione, possiamo partire con i consigli di carattere generale che possono costituire un fattore di prevenzione contro la stitichezza o, addirittura di cura, se integrati con il trattamento medico.
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Dieta per la stitichezza: cosa fare per avere un intestino regolare?
La dieta per la stitichezza è di fondamentale importanza. In assenza di cause organiche, infatti, attraverso un regime alimentare corretto è possibile arrivare ad abolire questo disturbo o quanto meno a ridurlo.
Il pilastro della dieta contro la stitichezza è la dieta ad alto residuo. Si tratta di un regime alimentare basato sul consumo di molte fibre. L'Organizzazione Mondiale della Sanità stabilisce che la quantità base da consumare ogni giorno sia pari a 30 grammi di fibre.
Ci deve essere uno stato di idratazione adeguato, che per una persona sana corrisponde a circa due litri di acqua al giorno, quantità che può subire leggere variazioni, a seconda delle caratteristiche fisiche della persona.
Inoltre, l'alimentazione deve garantire il trofismo (lo stato vitale) della flora batterica intestinale, quindi del microbiota.
Importante, per la regolarità intestinale, è anche uno stile di vita sano, che si esplica in un adeguato mantenimento del ritmo sonno-veglia, uno stato psicologico quanto più possibile stabile, lo svolgimento di una regolare attività fisica.
Cosa mangiare per andare in bagno tutti i giorni?
La dieta per la stitichezza, come accennato prima, deve abbondare di alimenti ricchi di fibre, soprattutto fibre solubili.
In altre parole, dobbiamo avere una dieta che sia ricca di cereali, soprattutto cereali integrali, e di legumi. Per questi ultimi, va sfatata la credenza secondo cui provocano flatulenza: questa non è dovuta alla parte fibrosa dei legumi, ma ad alcune sostanze che i legumi poco cotti possono contenere.
Contro la stitichezza, sono molto indicati frutta e ortaggi. Di grande importanza, anche per l’abbattimento di altri fattori, come per esempio il rischio cardiovascolare, sono i semi oleosi che sono contenuti nella frutta secca. Un altro alimento che sarebbe opportuno introdurre, anche se non appartiene alla nostra cultura, sono le alghe.
Di fondamentale importanza è che i cibi siano idratati. Questo vuol dire che la frutta e la verdura, ma anche i minestroni e le zuppe (anche di carne e di pesce) sono molto indicati.
I grassi
L'apporto dei grassi, se non ci sono altre controindicazioni di tipo medico, è fondamentale per combattere la stitichezza. Una dieta normale dovrebbe fornire il 25-30% dell'apporto in grassi.
Questi, infatti, favoriscono il transito intestinale delle fibre, che se ben lubrificate possono scivolare facilmente nell'intestino. Gli oli vegetali sono assolutamente indicati per questo tipo di dieta, però, come detto in precedenza, avendo cura sempre che non vadano in contrasto con altre patologie.
Probiotici
Di fondamentale importanza sono anche i probiotici: l'ideale sarebbe introdurli naturalmente con il cibo che consumiamo quotidianamente. I probiotici sono, ad esempio:
- Lo yogurt
- Il kefir
- Il tofu
- Il miso
- I crauti.
Bisogna tenere conto, però, che alcuni di questi alimenti non fanno parte delle nostre abitudini in fatto di cibo, quindi rivolgiamoci soprattutto a quello che appartiene alla nostra cultura alimentare.
Cosa mangiare per sbloccare l'intestino?
I cibi che hanno un effetto lassativo intrinseco sono per esempio:
- Alcuni frutti: le prugne e le mele cotte, pere, albicocche, fichi, kiwi
- Il latte caldo
- La birra.
Cosa non si deve mangiare per la stitichezza?
In caso di stitichezza, vanno evitati tutti i cibi raffinati, quindi:
- Le farine doppio zero
- Gli amidi di mais e di riso
- La pasta non integrale
- Lo zucchero
- I legumi privati della corteccia
- Gli ortaggi e la frutta sbucciata.
Anche centrifugare o fare dei passati a volte può essere sconsigliato. Come detto prima, una dieta ipolipidica, dunque povera di grassi, non è adatta, perché lo scivolamento delle feci non viene facilitato. Allo stesso modo, sono sconsigliate le diete proteiche, che in questo periodo vanno per la maggiore. Anche se garantiscono un dimagrimento importante e in tempi brevi, per la stitichezza sono assolutamente deleterie. In caso si facesse ricorso a questo tipo di regimi alimentari, tipo la Dukan, è indispensabile bere molta acqua, in modo che l'apporto idrico sia mantenuto, anzi aumentato.
Inoltre, ci sono addirittura degli alimenti che provocano stipsi che, infatti, è bene consumare in caso di diarrea o infezioni gastroenteriche. come le banane e le patate. In generale, alcuni di alimenti da evitare in caso di stitichezza sono:
- Formaggi
- Salumi
- La carne e il pesce secchi
- Cracker e grissini
- Prodotti a base di mais come: nachos, snack e popcorn.
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Dieta per la stitichezza negli anziani: quali consigli per loro?
Per gli anziani valgono gli stessi consigli sopra menzionati: questi suggerimenti sono applicabili a tutte le fasce d'età. I problemi di stitichezza nella persona anziana sono dovuti principalmente al decadimento fisiologico di tutte le funzioni - quindi anche di quelle intestinali e nello specifico di quelle relative alla meccanica defecatoria - e alle alterazioni della capacità di assorbimento dei liquidi.
In particolare, le donne, soprattutto dopo la menopausa, a causa dei cambiamenti ormonali, sono più predisposte al disturbo.
A questo si aggiunge il fatto che gli anziani, in molti casi, assumono una quantità importante di farmaci. Molto spesso, questi farmaci, soprattutto quelli che hanno indicazioni neurologiche, tendono a bloccare la peristalsi, cioè i movimenti che provocano la progressione del bolo fecale. Soprattutto in questi casi, il consiglio dietetico va senza dubbio integrato con il parere medico.
Se la stitichezza è particolarmente ostinata e fastidiosa è possibile optare per un cambiamento farmacologico, o per periodici lavaggi intestinali, quando il problema diventa serio.