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Dolore alla mascella: cause, sintomi e quando preoccuparsi


Il dolore alla mascella può avere molte cause: dentali, articolari, neurologiche o cardiache. Ecco come riconoscerlo, curarlo e quando serve una visita specialistica.

Come si manifesta dolore alla mascella?

Il dolore alla mascella è un disturbo relativamente comune che può colpire uno o entrambi i lati del volto e manifestarsi in forma acuta, cronica o intermittente. Può coinvolgere la mandibola, l’articolazione temporo-mandibolare, i denti, i muscoli masticatori o anche le strutture vicine come l’orecchio.

Sebbene nella maggior parte dei casi sia legato a condizioni odontoiatriche, infiammatorie o muscolari, esistono alcune situazioni più gravi — come un possibile infarto — in cui il dolore alla mascella può essere un segnale d’allarme.

Dolore alla mascella: da cosa può dipendere?

Le cause possono essere molteplici e molto diverse tra loro. Per orientarsi, è utile suddividere le possibili origini del dolore in quattro grandi categorie:

Cause muscolo-scheletriche

 

  • Disfunzione dell’articolazione temporo-mandibolare (ATM): è tra le cause più frequenti. Comporta dolore quando si apre o chiude la bocca, tensione mandibolare, scrosci o click articolari.
  • Bruxismo: il digrignamento dei denti notturno o diurno sovraccarica l’articolazione e i muscoli, generando dolore, spesso localizzato a livello della mascella superiore e irradiato all’orecchio.
  • Traumi o fratture mandibolari: una caduta o un colpo diretto possono causare dolore acuto, difficoltà a masticare e gonfiore evidente.

Cause odontoiatriche

 

  • Ascessi dentali o parodontiti: il dolore può irradiarsi alla mandibola o alla mascella superiore e spesso peggiora con la masticazione.
  • Infezioni dei denti del giudizio (terzi molari): possono generare dolore localizzato, gonfiore e difficoltà ad aprire la bocca.

Cause neurologiche

 

  • Nevralgia del trigemino: un dolore intenso, a scosse o bruciore, che può interessare una metà del volto, compresa la mascella. Solitamente è unilaterale e molto invalidante.
  • Sindrome del dolore miofasciale: coinvolge i muscoli masticatori e può provocare dolore riferito alla mascella, specialmente sotto stress.

Cause sistemiche o riferite

 

  • Sinusite mascellare: infiammazione dei seni paranasali superiori che può causare dolore facciale e alla mascella superiore.
  • Problemi cardiaci: in particolare nelle donne, il dolore alla mascella sinistra può essere un sintomo atipico di infarto miocardico. È una delle situazioni in cui è fondamentale non sottovalutare il sintomo.

Quando il dolore alla mandibola deve preoccupare?

Se il dolore è improvviso, acuto, accompagnato da dolore toracico, sudorazione fredda, nausea o difficoltà respiratoria, bisogna rivolgersi immediatamente al pronto soccorso: potrebbe trattarsi di un infarto.

Dolore alla mascella destra e sinistra: c’è differenza?

Molti pazienti riferiscono un dolore localizzato a destra o sinistra. Nella pratica clinica, questa distinzione può aiutare a ipotizzare l’origine del disturbo.

  • Il dolore alla mascella sinistra, se associato a sintomi sistemici (oppressione toracica, nausea), va sempre valutato per escludere un’origine cardiaca.
  • Il dolore alla mascella destra, se isolato, è più frequentemente legato a cause locali: disfunzione ATM, problemi dentali o tensione muscolare.

In entrambi i casi, se il dolore si irradia all’orecchio, aumenta con la masticazione o è associato a gonfiore, è probabile che sia coinvolta l’articolazione temporo-mandibolare o un’infiammazione localizzata.

Dolore alla mascella quando mastico: sintomo da non trascurare

Uno dei segnali più chiari di coinvolgimento articolare o muscolare è il dolore alla mascella quando si mastica. Questo sintomo può indicare:

In alcuni casi, il dolore è così intenso da limitare l’apertura della bocca (trisma) o impedire del tutto la masticazione. Un esame clinico con un odontoiatra o un fisiatra esperto in disfunzioni temporo-mandibolari può chiarire la diagnosi.

Come sfiammare il nervo mascellare?

Il nervo mascellare, uno dei tre rami del nervo trigemino, può infiammarsi o irritarsi per diverse ragioni: infezioni dentali, sinusite, compressioni meccaniche o patologie neurologiche. Il dolore è in genere unilaterale e si presenta con fitte improvvise, bruciore o sensazioni di scossa elettrica.

Le strategie per sfiammare il nervo mascellare dipendono dalla causa, ma possono includere:

  • Terapia farmacologica: analgesici (paracetamolo, FANS), farmaci neurotropi come la carbamazepina (in caso di nevralgia), oppure corticosteroidi in caso di infiammazione importante.
  • Applicazioni locali di caldo o freddo: impacchi caldi aiutano il rilassamento muscolare e riducono la rigidità; il freddo può invece ridurre l’infiammazione.
  • Fisioterapia e tecniche miofasciali: utili nel trattamento del dolore miofasciale e della disfunzione temporo-mandibolare.
  • Trattamenti odontoiatrici: se il dolore ha origine da un dente o una gengiva infiammata, sarà necessario un intervento mirato (devitalizzazione, rimozione, antibiotico mirato).

Nei casi più severi, soprattutto in presenza di nevralgia del trigemino refrattaria, può essere valutato l’intervento neurochirurgico o la radiofrequenza selettiva.

Diagnosi del dolore alla mascella: esami consigliati

Per comprendere la causa del dolore, è fondamentale una valutazione clinica approfondita, a cui possono seguire alcuni esami diagnostici mirati:

  • Ortopantomografia (OPT): per escludere cause dentali, cisti o processi infiammatori ossei.
  • Risonanza magnetica (RMN) ATM: utile per valutare l’articolazione temporo-mandibolare e le sue strutture.
  • Tac dei seni paranasali: indicata se si sospetta una sinusite mascellare.
  • Elettromiografia (EMG): utile nei casi sospetti di neuropatia periferica.
  • ECG ed esami cardiologici: in presenza di dolore irradiato al lato sinistro della mascella e altri sintomi sistemici, per escludere problematiche coronariche.

Rimedi e trattamento del dolore alla mascella

Il trattamento dipende sempre dalla causa scatenante. Tuttavia, ci sono alcune indicazioni generali utili per gestire il dolore in fase acuta e per prevenirne la ricomparsa:

  • Riposo e rilassamento muscolare: evitare cibi duri, masticare solo da un lato o aprire troppo la bocca può aiutare a ridurre l’infiammazione.
  • Farmaci antinfiammatori: ibuprofene o diclofenac possono essere utili per brevi periodi.
  • Terapie rilassanti: fisioterapia, osteopatia, massaggi miofasciali o trattamenti cranio-sacrali possono essere molto efficaci, specie nel bruxismo.
  • Bite notturni: nei pazienti con bruxismo o serramento dentale, il bite è uno strumento essenziale per prevenire il sovraccarico articolare.
  • Terapia antibiotica: nei casi di infezioni batteriche (ascessi dentali, sinusiti) documentate.
  • Trattamento psicologico: lo stress è uno dei principali fattori scatenanti del bruxismo e della disfunzione ATM. Percorsi di gestione dello stress o tecniche come mindfulness e biofeedback possono aiutare a ridurre le recidive.

Come fare per far passare il dolore alla mascella?

La gestione efficace richiede un approccio multidisciplinare: odontoiatra, fisioterapista, neurologo e talvolta psicologo. Trattare solo il sintomo senza identificare la causa porta spesso a recidive.

Quando rivolgersi al medico?

È consigliabile una visita medica se:

  • Il dolore è persistente o peggiora nel tempo.
  • Si associa a gonfiore, febbre, rossore o altri segni infiammatori.
  • C’è difficoltà ad aprire la bocca, a parlare o a mangiare.
  • Si presentano disturbi neurologici come perdita della sensibilità o scosse elettriche al volto.
  • Il dolore è associato a sintomi sistemici (oppressione toracica, dispnea, nausea), soprattutto sul lato sinistro.

Un disturbo da trattare con approccio multidisciplinare

Il dolore alla mascella, sia esso localizzato a destra, sinistra o diffuso, non va sottovalutato, soprattutto se associato ad altri sintomi. Le cause possono essere molteplici: da semplici tensioni muscolari a problematiche dentali, articolari, neurologiche o addirittura cardiache.

Una corretta diagnosi è fondamentale per impostare un trattamento efficace e prevenire complicazioni. L’approccio multidisciplinare è spesso la chiave per la risoluzione dei casi più complessi.