Cerca nel sito
Chiudi

L’emoftoe. Sintomi, diagnosi e trattamenti

A cura di
Francesca
Caterini

L’emoftoe consiste nella presenza di sangue o tracce ematiche nell’espettorato e può essere sintomo di diverse patologie. Richiede trattamento sintomatico e cura della causa sottostante.

Che cos’è l’emoftoe?

Si parla di emoftoe quando il paziente riferisce la presenza di sangue nel catarro espulso dalla bocca.

Le tracce ematiche nell’espettorato possono variare dal rosso chiaro al rosso vivo o scuro e provengono dalle vie respiratorie, sia alte che basse, quindi naso, bocca e gola (faringe e laringe), trachea, bronchi, oppure dai polmoni.

Il significato di questo termine deriva dalle due parole greche hàima e phthóe, che vogliono dire rispettivamente "sangue" e "consunzione".

Con quali sintomi si manifesta?

Il sintomo emoftoe può essere tanto saltuario quanto ricorrente, e va distinto dalla cosiddetta emottisi, che corrisponde ad una importante perdita di sangue, sempre dalle vie respiratorie ma in assenza di secrezioni mucose o catarrali.

Solitamente maggiore è la colorazione dell’emoftoe più importante è la causa sottostante. Il sangue si presenta, inoltre, schiumoso, dal momento che è frammisto anche all’aria.

Quando il sangue nel catarro deve preoccupare?

In alcuni casi, quando questo problema ha una causa sottostante di particolare gravità, è possibile che ci sia concomitanza con sintomi quali:

Ulteriori sintomi possono essere sangue nelle urine o nelle feci.

Cosa causa l’emoftoe?

Le più comuni cause di emoftoe possono essere sanguinamenti gengivali o nasali posteriori, le infezioni delle vie respiratorie (virali, batteriche e fungine) oppure la rottura di capillari superficiali o varici della mucosa faringolaringea, perlopiù causate dal reflusso gastroesofageo.

Tra le altre cause si possono includere patologie respiratorie quali bronchiti, broncopolmoniti, bronchiectasie, broncopneumopatia cronica ostruttiva, oppure neoplastiche come tumori faringolaringei o polmonari e malattie infettive.

Altre patologie respiratorie come l’edema polmonare, l’embolia con infarto polmonare, la tubercolosi, l’enfisema polmonare e la vasculite possono anch’esse determinare sangue nel catarro.

Processo diagnostico

La diagnosi dell’emoftoe inizia con la valutazione del sangue presente nel catarro, con particolare attenzione sulla sua entità.

L’emoftoe deve essere distinto da eventuali perdite ematiche provenienti dal cavo orale o dal tubo digerente. Deve quindi essere condotta un’accurata anamnesi, cui far seguire un esame clinico attento.

Per identificare la causa sottostante e individuare la sede del sanguinamento, l’esame diagnostico indicato in prima battuta è la fibrolaringoscopia, con la quale si esplorano i distretti naso-faringolaringei. Tale metodica non è invasiva, non prevede anestesia locale e si esegue durante una visita ambulatoriale.

Nel caso in cui si sospettasse di un sanguinamento più profondo cioè delle basse vie respiratorie allora potrebbe essere necessaria una broncoscopia. Questa procedura, che si esegue previa anestesia locale o una sedazione, consente l’esplorazione di trachea e bronchi, e permette anche la raccolta di campioni di tessuto o catarro da esaminare, nonché effettuare lavaggi dei rami bronchiali esplorati.

Test di imaging e altre indagini strumentali

Possono essere adottati anche test di imaging. Oltre alla radiografia del torace, la tomografia computerizzata polmonare fornisce importanti informazioni sulla localizzazione e la presenza di patologie infiammatorie o neoplastiche oppure di bronchiectasie, che consistono in una spropositata e irreversibile dilatazione di alcuni tratti dell’albero bronchiale.

Altre indagini strumentali utili nel processo diagnostico includono l’ecocardiografia, che aiuta a definire condizioni come embolia polmonare, insufficienza ventricolare sinistra e stenosi mitralica. Analisi del sangue, come emocromo e la valutazione di parametri della coagulazione come PT o PTT, ovvero tempo di protrombina e tempo di tromboplastina parziale, sono parti integranti della diagnosi

Infine, la coltura microbiologica e l’esame dell’espettorato possono essere eseguiti per valutare la presenza di processi infettivi.

Come curare l’emoftoe?

In ogni caso è richiesto il trattamento specifico della patologia sottostante, all’origine della presenza di sangue nel muco.

Ci sono diverse opzioni terapeutiche che possono essere prese in considerazione per gestire l’emoftoe. La somministrazione di vasocostrittori topici può essere prescritta per ridurre il sanguinamento e favorire la contrazione delle arterie coinvolte.

La fibrolaringoscopia o la broncoscopia, affiancata dalla elettrocoagulazione o alla coagulazione laser, è poi una scelta che mira a trattare il sito sanguinante coagulando il sanguinamento e sigillando le lesioni.

L’angiografia delle arterie bronchiali, seguita dalla procedura di embolizzazione, può essere adottata per bloccare il flusso sanguigno verso l’area interessata, contribuendo a fermare l’emorragia.