Che cos’è la fascite?
Con il termine fascite si fa riferimento all’infiammazione o accrescimento anomalo di una fascia. La fascia è una struttura di tessuto fibroso connettivo, che ha la funzione di collegare tra loro i muscoli fornendo protezione e sostegno.
Tipi di fascite
Le cause che portano alla fascite sono differenti e dipendono dal tipo di fascite:
- Fascite eosinofila, forma diffusa caratterizzata da infiammazione e indurimento della cute, eosinofilia ed aumento della VES e delle IgG. Di recente descrizione e ad eziologia sconosciuta, tale sindrome rappresenta probabilmente un’altra variante delle malattie autoimmuni del tessuto connettivo. In genere colpisce gli uomini sui 40 anni
- Fascite monocitica, forma legata a una sindrome autoinfiammatoria cronica (molto rara) che è chiamata TRAPS, caratterizzata inoltre da febbre periodica
- Fascite necrotizzante, infezione dei tessuti molli a rapida progressione, che si propaga lungo i piani fasciali causando la distruzione dei vasi sanguigni di irrorazione delle fasce. È causata solitamente da un’infezione sinergica di due specie batteriche e può essere fatale se non viene trattata chirurgicamente
- Fascite nodulare, crescita benigna di tessuti molli che si sviluppa in modo tipico e rapido a livello di estremità superiori, tronco e collo di giovani adulti. Può essere facilmente confusa con un sarcoma a causa dell’infiltrazione dei margini e della rapida crescita in relazione a una fascia. Microscopicamente è formata da una proliferazione reattiva di miofibroblasti in una matrice mixoide lassa
- Fascite plantare, questo tipo è dovuto all'accorciamento o alla lacerazione dei muscoli del polpaccio o della fascia plantare. Le cause della fascite plantare sono correlate a uno stile di vita sedentario, ai piedi piatti o cavi, a un aumento del peso corporeo, all'uso di tacchi e di scarpe scomode o ad allenamenti scorretti
- Fascite proliferativa, crescita benigna di tessuti molli molto simile alla fascite nodulare, dalla quale si differenzia per la presenza di grandi cellule basofile, che assomigliano a rabdomioblasti o cellule ganglionari. Colpisce soggetti oltre i 45 anni e coinvolge i muscoli scheletrici delle spalle, del torace e delle cosce
- Fascite pseudosarcomatosa, proliferazione fibroblastica benigna, ma rapidamente progressiva, che si estende dalla fascia superficiale nel tessuto adiposo sottocutaneo o nel muscolo. La sua elevata cellularità ed attività mitotica simulano un sarcoma
- Fascite retroperitoneale, forma caratterizzata da dolori lombari, dolori addominali, anoressia, dimagramento, febbre, pollachiuria e, a seconda del grado di insufficienza renale, poliuria e anuria. La flogosi cronica dei tessuti retroperitoneali anteposti alle ultime vertebre lombari può provocare la compressione di uno o ambedue gli ureteri, con conseguente dilatazione dell’uretere e della pelvi prossimalmente alla sede della lesione. Possono essere occluse la vena cava e, talora, l’orta e altri importanti vasi arteriosi della zona. L’occlusione delle arterie inglobate nel tessuto fibrotico può provocare a livello degli arti claudicatio ed astenia, oltre a impotenza. Talvolta al di sopra del promontorio sacrale è palpabile una massa
- Fascite tibiale (o periostite tibiale), forma da sovraccarico che si presenta più frequentemente nei giovani podisti e che insorge con un dolore longitudinale e mediale sulla tibia che può irradiare fino al ginocchio
Come si manifesta la fascite?
I sintomi, come per le cause, variano a seconda del tipo di fascite.
I sintomi della fascite plantare
- Dolore intenso acuto e pungente localizzato nel tallone e nel piede
I sintomi della fascite eosinofila
- Infiammazione della cute di gambe e braccia
- Indurimento degli arti (sia di braccia e gambe) fino al blocco dei movimenti degli stessi
I sintomi della fascite necrotizzante
- Dolore
- Gonfiore
- Diarrea
- Vomito
- Febbre alta
- Vesciche
- Arrossamento della parte lesa fino a possibile necrosi del tessuto
Nei casi più gravi il paziente può andare in shock settico e morire
Come diagnosticare la fascite?
Sono diverse le modalità per diagnosticare una fascite. In particolare si può:
- Effettuare una valutazione a livello clinico dei sintomi
- Prescrivere una Risonanza magnetica (RM) in caso di lacerazione della fascia plantare
- Nel caso della fascite eosinofila può essere utile effettuare delle analisi del sangue per valutare l'eventuale aumento dei valori dei globuli bianchi (eosinofili) e una biopsia muscolare per identificare gli strati dei differenti tessuti coinvolti
- Nella fascite necrotizzante è necessario analizzare in modo tempestivo il pus e il sangue del tessuto infetto
Come sfiammare la fascite?
Anche i trattamenti per far passare l’infiammazione non sono tutti uguali, ma variano a seconda della tipologia di fascite da cui si è affetti.
Nella fascite plantare:
- Assunzione di farmaci antinfiammatori (FANS)
- Riposo
- Massaggi sotto il piede
- Esercizi di stretching
- Uso di plantari e tutori notturni
Nel caso di fascite eosinofila è consigliata l'assunzione di FANS associati a corticosteroidi e farmaci bloccanti i recettori H2 dell’istamina.
Nel caso di fascite necrotizzante:
- Trattamento farmacologico con antibiotici
- Intervento chirurgico, sia per rimuovere il tessuto infetto sia per amputare l'arto coinvolto nei casi più gravi
La scheda si basa sulle informazioni contenute nel "Dizionario Medico" di Antonio Cancellara (Verduci Editore)