Che cosa si intende per flogosi?
L’infiammazione, conosciuta anche come flogosi o risposta infiammatoria, è un meccanismo di difesa del nostro organismo. Si attiva in presenza di danni ai tessuti che possono avere varia natura e origine. Sono inclusi, infatti, anche quelli di origine virale, batterica, fungina o parassitaria.
Tale meccanismo serve a raggiungere tre finalità in particolare:
- neutralizzare la causa che ha innescato la risposta infiammatoria
- riparare i danni
- ripristinare le funzionalità dei tessuti coinvolti
La risposta infiammatoria si sviluppa con:
- vasodilatazione e conseguente aumento del flusso ematico
- aumento della permeabilità dei vasi sanguigni con formazione di essudato (globuli bianchi, liquidi e proteine) nella zona colpita
Le cellule che si accumulano nel sito dell’infiammazione servono a:
- risolvere l’infiammazione
- eliminare le cause che l’hanno prodotta
- stimolare la risposta immunitaria
I tipi di infiammazione, infine, possono essere divisi in due grandi gruppi:
- le infiammazioni di tipo acuto, generalmente di breve durata (si risolvono in pochi giorni), esordiscono in modo improvviso e coinvolgono prevalentemente i vasi sanguigni
- le infiammazioni croniche o flogosi croniche, sono la conseguenza di un’infiammazione acuta non completamente risolta, hanno durata più lunga e coinvolgono anche i tessuti
Quali sono i 5 segni dell’infiammazione?
Per capire se il nostro organismo ha attivato una risposta infiammatoria, è sufficiente prestare attenzione a cinque tipici segnali di questa condizione, ossia:
- arrossamento dell’area coinvolta, dovuto alla vasodilatazione che favorisce il flusso delle cellule immunitarie dal circolo ematico ai tessuti danneggiati
- aumento della temperatura nella zona danneggiata, dovuto all’aumento del flusso ematico
- gonfiore, causato dalla formazione di essudato
- dolore, conseguenza del gonfiore dei tessuti
- compromissione delle funzionalità dell’area coinvolta, dovuta sia a dolore che gonfiore
Non è detto che la risposta infiammatoria comporti la comparsa in contemporanea di tutti questi sintomi che, in alcuni casi, possono anche non manifestarsi. La severità della risposta flogistica, in ogni caso, dipende dalla gravità del danno da cui è stata innescata.
L’infiammazione può manifestarsi anche a livello sistemico quando è particolarmente intensa o estesa. I sintomi tipici di questa condizione sono:
- febbre
- produzione da parte del fegato di proteine come la PCR
- leucocitosi (aumento del numero di globuli bianchi nel circolo ematico
Quali sono le possibili cause di questa condizione?
Le cause dell’infiammazione sono molteplici. Lo sviluppo di questa condizione può essere dovuto, come anticipato, ad agenti patogeni quali virus, batteri, funghi o parassiti, ma anche altri agenti fisici o sostanze chimiche.
Le patologie infettive sono il tipico esempio di risposta infiammatoria dovuta ad agenti patogeni. Basti pensare alle malattie che coinvolgono l’apparato respiratorio come:
O altri organi:
Oltre agli agenti patogeni, però, ci sono anche altri fattori che possono innescare una risposta infiammatoria del nostro corpo di origine non infettiva, come ad esempio:
La reazione infiammatoria del nostro organismo potrebbe essere anche anomala nel momento in cui i meccanismi che la determinano si rivelino difettosi. Ciò accade, ad esempio, nei pazienti affetti da patologie autoimmuni o nelle reazioni allergiche.
Gli esami per diagnosticare uno stato infiammatorio
Se per le infiammazioni di entità lieve e di tipo acuto non sono necessari approfondimenti diagnostici, il discorso cambia per gli stati infiammatori cronici o quelli che si sospetta siano dovuti a patologie autoimmuni, che richiedono opportuni esami del sangue.
Solitamente le analisi prescritte per valutare queste condizioni sono:
Come si toglie l’infiammazione?
Il trattamento delle infiammazioni dipende dalla severità delle stesse, dalla causa che le ha innescate e dalla presenza o meno di complicazioni.
Nei casi di entità lieve, può essere sufficiente la terapia del freddo, con applicazione di impacchi di ghiaccio sull’area coinvolta e, se necessario, la somministrazione di antinfiammatori.
In base al fatto che l’infiammazione sia di tipo acuto o cronico, di intensità lieve o severa, localizzata in un’area dell’organismo, invece di un’altra, sono disponibili diversi trattamenti farmacologici.
I FANS, ossia gli antinfiammatori non steroidei possono essere utilizzati per ridurre il dolore o, eventualmente, abbassare la temperatura del corpo, in quanto agiscono andando a ridurre la produzione di molecole coinvolte nel processo infiammatorio.
I farmaci antinfiammatori steroidei o cortisonici, invece, interferiscono con l’azione dei globuli bianchi o bloccano le sostanze che il sistema immunitario utilizza per scatenare la risposta infiammatoria.