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La galattorrea

A cura di
Rosalbino
Mantuano

La galattorrea è una condizione che comporta la fuoriuscita di liquido dai capezzoli mammari. Quando può verificarsi e come si tratta?

Cos'è la galattorrea e come si cura?

Per galattorrea s’intende la fuoriuscita dai capezzoli mammari di una secrezione sierosa, lattescente o lattea nelle donne in età fertile – non nelle donne in post menopausa – al di fuori del periodo dell’allattamento e negli uomini in determinate condizioni patologiche.

La secrezione può essere simile, per composizione, al latte umano normale – anche se con variazioni quantitative dei componenti – oppure al colostro (la prima secrezione mammaria che compare dopo il parto). La sua fuoriuscita può essere spontanea o talmente scarsa da richiedere la spremitura del capezzolo.

La secrezione dal capezzolo è il terzo disturbo a carico della mammella più comune nelle donne, dopo il dolore al seno e la massa mammaria. Durante l’età fertile, fino all'80% delle donne può infatti riferire un episodio di secrezione dal capezzolo. La maggior parte delle secrezioni dal capezzolo è di origine benigna.

L’obiettivo primario della valutazione e del trattamento della galattorrea è quello di differenziare le pazienti con secrezione benigna da quelle che hanno una secrezione patologica (papilloma sottostante, una lesione ad alto rischio o un tumore maligno) e avviare conseguentemente piani terapeutici mirati.

Tipi di secrezione

Cosa vuol dire quando esce liquido dal seno? In base alle caratteristiche con cui si manifesta la perdita di liquido dal capezzolo, si può distinguere tra:

  • secrezione normale, ovvero produzione di latte (allattamento): i normali prodotti secretori del seno sono latte e colostro. Durante la gravidanza e nel periodo postpartum, le ghiandole mammarie si sviluppano e producono latte in risposta a una serie di forze fisiche e biochimiche. La secrezione di latte può continuare per almeno sei mesi dopo il parto o dopo la cessazione dell'allattamento al seno
  • secrezione fisiologica dal capezzolo (galattorrea)  
  • secrezione patologica (sospetta) dal capezzolo. 

Secrezione fisiologica dal capezzolo (galattorrea)

La secrezione fisiologica dal capezzolo o galattorrea è definita come secrezione fisiologica dal capezzolo non correlata alla gravidanza o all'allattamento. Si manifesta solitamente come secrezione lattiginosa (biancastra o chiara) bilaterale del capezzolo che coinvolge più dotti, può tuttavia essere anche unilaterale, giallastra, verde, marrone o grigia, ma non sieroematica, non è mai, cioè, tinta di sangue.

Cause e sintomi

La galattorrea può comparire in pazienti di qualsiasi età e di entrambi i sessi. Nel 24% circa delle donne è la manifestazione clinica della iperprolattinemia (eccesso dell’ormone prolattina nel sangue), che può essere secondaria a:

Nel 46% dei casi di pazienti con galattorrea, tuttavia, si sono osservati valori di prolattina normali e la comparsa di galattorrea come persistenza di secrezione lattea successiva alla risoluzione di una preesistente iperprolattinemia, molto comune dopo l’allattamento o l’assunzione di farmaci induttori di iperprolattinemia. In questi casi, in assenza di iperprolattinemia, la galattorrea non deve far pensare a una patologia sottostante e in evoluzione. La galattorrea spesso si accompagna a irregolarità dei flussi mestruali e in particolare all’amenorrea, l’assenza dei flussi. Si parla in questo caso di sindrome amenorrea-galattorrea.  Gli studiosi che si sono occupati di questa condizione hanno categorizzato tre grandi sindromi:

  • sindrome di Chiari-Frommel: si manifesta in donne che hanno partorito di recente, con galattorrea e amenorrea che possono perdurare anche molti mesi dopo la gravidanza e lo svezzamento. Non sono presenti patologie diencefalo-ipofisarie, si riscontrano bassi valori di gonadotropine e talvolta l’aumento della prolattina
  • sindrome di Ahumada-del Castillo e sindrome di Forbes-Albright: in questi casi, l'associazione galattorrea-amenorrea è favorita da un adenoma ipofisario noto come adenoma cromofobo
  • sindrome di Zondek-Bromberg-Rozin: una condizione piuttosto rara, che non si associa a precedenti gravidanze o patologie diencefalo-ipofisarie e implica la comparsa di galattorrea, eccessive perdite ematiche dall’utero (menometrorragia), ipertiroidismo, ipoglicemia, ipergonadotropinemia.

Galattorrea e iperprolattinemia

La galattorrea, più spesso la cefalea, i disturbi del ritmo mestruale e della fertilità si associano frequentemente a iperprolattinemia. Come si è visto, però, nella galattorrea l’iperprolattinemia a volte è assente e la concentrazione sierica della prolattina è normale. Viceversa si può avere una condizione di iperprolattinemia senza galattorrea. Nel maschio l’iperprolattinemia – associata raramente a galattorrea – causa:

Diagnosi e trattamento

La galattorrea associata a iperprolattinemia va ulteriormente indagata tramite un’analisi dei sintomi, un esame obiettivo nonché esami strumentali e di laboratorio al fine di impostare una corretta terapia. Il dosaggio della prolattina va confermato e se i valori sono elevati non bisogna escludere la presenza di un adenoma ipofisario, che va ricercato con una risonanza magnetica della regione ipotalamo-pituitaria senza e con mezzo di contrasto. L’esame clinico cercherà di evidenziare anche la presenza di:

  • disturbi della visione (diplopia, riduzione del campo visivo)
  • esiti di traumi toracici
  • cefalea
  • malattie renali
  • disturbi a carico della tiroide
  • ipogonadismo
  • assunzione di farmaci che possono correlare con elevazione dei valori della prolattina.

Altri esami di laboratorio valuteranno i valori di ACTH, IGF-1, FSH, LH, TSH, FT4, T4. Oltre agli esami di laboratorio e agli esami neuroradiologici, l’ecografia mammaria e la mammografia restano esami di riferimento per lo studio della mammella e delle sue patologie.

In caso di galattorrea associata a iperprolattinemia la cabergolina è il farmaco di scelta per risolvere la sintomatologia. La galattorrea non associata a iperprolattinemia non richiede di solito un trattamento farmacologico. Se fastidiosa, viene trattata con basse dosi di agonisti della dopamina

Secrezione patologica (sospetta) del capezzolo

La secrezione di fluidi diversi dal latte può essere dovuta a un processo patologico nel seno. Generalmente è unilaterale e localizzata in un unico dotto, persistente e spontanea. Può essere sierosa (chiara o gialla), ematica o sieroematica.  Le cause più comuni della secrezione patologica del capezzolo includono:

  • papilloma: la causa più comune di secrezione patologica dal capezzolo è un papilloma benigno (52-57% dei casi), ovvero una crescita papillare epiteliale del rivestimento del dotto mammario. La secrezione associata a un papilloma può variare da chiara a sanguinante. I papillomi solitari possono occasionalmente (15-20% dei casi) ospitare aree di atipia o di carcinoma duttale in situ (DCIS) 
  • ectasia del dotto: l’ectasia (ovvero dilatazione) del dotto è un'altra causa benigna e comune di secrezione patologica del capezzolo, si osserva in circa il 14-33% dei casi patologici di secrezione del capezzolo
  • cancro: il cancro riguarda il 5-20% dei casi di secrezione patologica dal capezzolo. Il tumore maligno più comune associato alla secrezione dal capezzolo in assenza di altri reperti è il DCIS. 
  • infezione: una infezione dei dotti e della ghiandola mammaria possono portare a mastite e questa può causare una secrezione purulenta del capezzolo (mastite periduttale).