Che cos’è il tendine d’Achille
Il tendine d’Achille è il tendine più grande del corpo umano. È il risultato dell’intersezione dei capi di tre muscoli localizzati nella parte posteriore ed inferiore della gamba, quella comunemente detta polpaccio.
Si tratta di un tendine di dimensioni molto grandi perché necessario nella catena cinetica, cioè nella serie di movimenti, coinvolta in camminata, corsa e anche salto. Deve pertanto sostenere e muovere tutto il peso del corpo.
L’infiammazione a suo carico è una condizione abbastanza comune negli sportivi, ma anche nelle persone sedentarie. Nei primi generalmente per sovraccarico, nei secondi per occasionale utilizzo eccessivo oppure per una costante assenza di carico meccanico cioè sedentarietà e scarsi livelli di fitness.
Come la maggior parte dei disturbi muscolo-scheletrici se trascurata, può peggiorare e portare a conseguenze più serie, come parziale immobilità a causa del dolore intenso e quindi riduzione della qualità della vita.
Perché si infiamma il tendine d’Achille
Le possibili ragioni di un’infiammazione in quest’area sono in parte sconosciute, anche se l’insorgenza della condizione è spesso correlata ad una sollecitazione eccessiva o a un trauma.
Questo non toglie che, come detto, il tendine si possa infiammare anche in soggetti che non praticano sport in forma intensa o che addirittura hanno una vita tendenzialmente sedentaria.
Si possono comunque individuare con ragionevole certezza alcuni fattori di rischio di questo tipo di condizione:
- attività fisica intensa che sollecita la parte in modo eccessivo
- modifiche al carico sul tallone intense e repentine, come nel caso di molte attività sportive (tennis, pallacanestro etc).
- peso eccessivo e obesità
- genere maschile (più frequente negli uomini che nelle donne)
- diabete e condizioni reumatologiche
- età avanzata
- calzature usurate o non adeguate all’attività che si fa svolgere al piede
- degenerazione del tessuto tendineo o tendinopatia.
Tendine d’Achille infiammato, sintomi correlati e segni
La sintomatologia della condizione è abbastanza tipica e comprende sintomi primari e sintomi correlati alla ridotta mobilità.
Tra i principali ricordiamo
- dolore, gonfiore e arrossamento lungo il ventre del tendine
- rigidità muscolare a livello del tricipite surale, il muscolo del polpaccio
- mobilità ridotta come conseguenza della rigidità muscolare
- invalidità parziale con impossibilità a correre e camminare (nei casi più gravi)
La ridotta mobilità e l’asimmetria che risulta durante la camminata a causa del dolore possono portare ad altri sintomi localizzati altrove nel corpo, che sono da considerarsi sintomi di compensazione. Risultano cioè dal sovraccarico di altre aree del corpo che è l'esito del tentativo del paziente di sopperire alla ridotta possibilità di carico sul tallone interessato.
Come si diagnostica l’infiammazione al tendine d’Achille
La diagnosi non è particolarmente complicata, essendo la sintomatologia di per sé spesso sufficiente a dare un responso.
Tuttavia di solito si procede con la raccolta dei dati anamnestici o anamnesi, in cui il fisioterapista o il medico annotano parlando col paziente tutte le informazioni inerenti la comparsa e l’intensità dei sintomi dell’infiammazione, inclusi quelli correlati.
Si procede poi all’esame obiettivo in cui si effettua una serie di test funzionali e speciali per ricercare il dolore del paziente e allo stesso tempo escludere altre condizioni.
Successivamente si procede con una ispezione e palpazione del tendine per verificare la presenza di eventuali segni di infiammazione acuta quali gonfiore, rossore o calore.
Gli esami specifici di diagnostica per immagini, quali la radiografia, la risonanza magnetica e l’ecografia spesso non sono necessari ma risultano utili in caso di trauma recente per escludere danni strutturali all’integrità del tessuto o condizioni di degenerazione del tessuto tendineo o tendinopatia (inserzionale o media).
Infiammazione tendine d'achille, rimedi e fisioterapia
L’intervento fisioterapico conservativo si concentra in prima battuta sul ridurre l’infiammazione tramite riposo ed educazione del paziente sulla natura del problema.
Saranno dunque da evitare tutti quelli stress meccanici che irritano il tessuto. In questa fase previa consulto medico può essere utile un supporto farmacologico antidolorifico.
Calmati i sintomi tipici della fase acuta, la terapia si concentrerà sul ripristino della mobilità della caviglia, sulla forza e sulla resistenza del polpaccio e di conseguenza del tendine stesso.
Nei casi più gravi, quando le strutture del tendine risultino lacerate o la loro integrità sia compromessa, è necessario un intervento chirurgico per la ricostruzione.
Quanto dura un infiammazione del tendine d'Achille e come prevenirla?
La durata dell’infiammazione varia a seconda della gravità della causa sottostante, delle caratteristiche dell’individuo, del suo stile di vita, della diligenza con cui segue le indicazioni del medico.
Nella maggior parte dei casi non si va oltre le due settimane. Può essere utile a livello di prevenzione seguire alcuni accorgimenti:
- mantenere l’aderenza all’esercizio terapeutico
- non sollecitare in modo improvviso ed eccessivo il piede, con attività oltre soglia di dolore percepito
- avere un buon ciclo del sonno
- mantenere il peso corporeo entro limiti salutari
- mantenere la mobilità dell’articolazione della caviglia tramite interventi di mobilità specifici a secondo del caso
- eventualmente valutare un'ortesi per il rientro alle attività ad alto carico sul tendine.