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Infarto (o ischemia) intestinale: cos’è e come riconoscerlo


L'ischemia intestinale è una condizione medica grave che si verifica quando l'intestino non riceve abbastanza sangue. Questo può causare danni ai tessuti intestinali e portare a complicazioni serie se non viene trattata in tempo.

Cos’è l'infarto intestinale?

L'infarto (o ischemia) intestinale è una condizione medica grave in cui una porzione più o meno estesa dell'intestino subisce un deficit di afflusso sanguigno, che può così portare alla necrosi dei tessuti
Questo fenomeno può verificarsi quando il flusso sanguigno, sia attraverso le arterie che le vene che irrorano l'intestino, viene bloccato o ridotto in modo significativo. 

Il termine ischemia si riferisce infatti all’insufficiente perfusione di sangue, mentre infarto descrive la necrosi del tessuto. La condizione può colpire diverse parti dell'intestino, inclusi l'intestino tenue e il colon, con la necrosi che può variare da minima a estesa, a seconda della gravità e della durata dell'ostruzione.

L'ischemia intestinale è una patologia critica poiché l'intestino è fondamentale per la digestione e l'assorbimento dei nutrienti. La compromissione di queste funzioni può avere gravi conseguenze per la salute generale dell'individuo. 

Cosa provoca l’ischemia intestinale?

Le cause principali dell’ischemia intestinale si dividono in tre categorie: occlusive arteriose, occlusive venose e non occlusive.

Le cause occlusive arteriose includono trombosi ed embolie. Le trombosi arteriose sono causate dalla formazione di coaguli di sangue che ostruiscono le arterie. Le embolie, invece, sono coaguli che si formano altrove nel corpo, come nel cuore, e poi si spostano fino a bloccare le arterie mesenteriche che irrorano l'intestino.

Le cause occlusive venose sono meno diffuse. La più comune è la trombosi venosa: questa condizione può portare all'ostruzione dei vasi venosi che drenano il tratto di intestino, causando un accumulo di sangue ad alta pressione che danneggia i tessuti intestinali.

Infine, le cause non occlusive comprendono un episodio di grave ipotensione, e condizioni che aumentano la viscosità del sangue. Anche fattori come l'abuso di droghe (cocaina in primis) possono provocare spasmi dei vasi sanguigni, riducendo ulteriormente il flusso sanguigno. 

Come riconoscere un infarto intestinale?

Generalmente i sintomi principali di un’ischemia intestinale includono:

  • un dolore addominale intenso e improvviso, spesso descritto come lancinante e che può insorgere dopo i pasti
  • diarrea acuta con presenza di sangue nelle feci: segnale di un’emorragia interna dovuta alla necrosi dei tessuti intestinali
  • febbre
  • shock, pallore, sudorazione fredda e ipotensione (nei casi più gravi).

Il dolore addominale è il sintomo più comune e può variare da una lieve sensazione di disagio a un dolore insopportabile. Nei casi di ischemia cronica, il dolore può essere meno acuto ma persistente e associato a malassorbimento dei nutrienti e iporessia (riduzione dell’appetito), portando a una perdita di peso anche significativa. 

L'ischemia intestinale cronica può anche manifestarsi con sintomi di angina abdominis, un dolore che si verifica durante o subito dopo i pasti a causa dell'aumento della richiesta di sangue durante la digestione.

La mancanza di peristalsi, cioè il movimento intestinale che spinge il contenuto attraverso l'intestino, può portare a una condizione chiamata ileo paralitico, un blocco intestinale funzionale.

Come viene effettuata la diagnosi?

Inizialmente un medico sospetta l'ischemia intestinale basandosi su un'attenta valutazione del paziente, che include la raccolta di informazioni sulla sua storia medica (anamnesi) e sui sintomi che sta lamentando.
Tuttavia, poiché i sintomi possono essere generici e simili ad altre patologie, sono spesso necessari ulteriori accertamenti. 

Tra questi, gli esami del sangue rivestono un ruolo fondamentale. In particolare, si misurano i livelli di lattato nel sangue: un loro aumento indica che le cellule intestinali non ricevono abbastanza ossigeno. Altri esami possono includere l'emocromo, per rilevare segni di infezione o anemia, spesso è presente un aumento dei globuli bianchi. Infine la misurazione dei livelli di D-dimero può indicare la presenza di trombi.

La tomografia computerizzata (TC) con mezzo di contrasto viene solitamente eseguita per visualizzare l'afflusso di sangue agli organi addominali e identificare eventuali ostruzioni. L'angiografia, eseguita tramite TC o risonanza magnetica, è utile per individuare i vasi sanguigni e determinare la presenza di stenosi o occlusioni.

In alcuni casi può essere necessaria una colonscopia per esaminare direttamente l'interno dell'intestino e rilevare segni di necrosi. Nei casi più gravi, quando si sospetta un infarto intestinale, può essere necessaria una laparotomia esplorativa, un intervento chirurgico per esaminare direttamente gli organi addominali ed eventualmente intervenire dal punto di vista terapeutico.

Come viene trattata l’ischemia intestinale?

L'ischemia intestinale è una condizione grave che richiede un intervento medico immediato. Le opzioni terapeutiche, che possono includere interventi chirurgici, terapie farmacologiche e procedure endovascolari, mirano a ripristinare il flusso sanguigno e prevenire danni irreversibili all'intestino. La scelta del trattamento dipende dalla causa e dalla gravità della condizione.

Se l'ischemia è causata da un'occlusione arteriosa, la terapia include la somministrazione di farmaci trombolitici o anticoagulanti per dissolvere i coaguli di sangue. In alcuni casi, può essere necessario un’operazione per rimuovere il trombo o l'embolo. Nella maggior parte dei casi tuttavia non sono necessari questi interventi.

Nei casi in cui l'ischemia è causata da un'insufficienza di flusso sanguigno non occlusiva, il trattamento si concentra sulla stabilizzazione del paziente attraverso la somministrazione di fluidi e farmaci per aumentare la pressione sanguigna.

Se l'intestino è già necrotico, ovvero danneggiato in modo irreversibile, è necessario rimuovere la parte malata con un intervento chirurgico per evitare infezioni gravi e altre complicazioni. 

Si muore di ischemia intestinale?

L'ischemia intestinale è una condizione potenzialmente pericolosa per la vita, soprattutto se non viene trattata tempestivamente. Il rischio principale è rappresentato dalla progressione verso la necrosi intestinale, che può portare a complicanze come la peritonite e la sepsi

Il rischio aumenta significativamente quando l'ischemia è causata da un'embolia, che provoca un blocco completo del flusso sanguigno. In questi casi, il tempo è un fattore critico: se il trattamento non viene iniziato entro poche ore dall'inizio dei sintomi, la prognosi peggiora considerevolmente. 

L'ischemia intestinale rappresenta quindi un’emergenza medica che richiede una diagnosi rapida e un trattamento tempestivo per evitare esiti fatali.