Tutte le informazioni che cercavi sulla insufficienza venosa cronica: sintomi, cause, diagnosi e terapie efficaci e consigli utili per prevenirla.
Le malattie delle vene
Le varici (o vene varicose) sono vene del circolo venoso superficiale che hanno perso l'elasticità della parete e che sono più dilatate della norma, e le cui valvole non funzionano più correttamente. In queste vene il sangue scorre a fatica e ristagna, di conseguenza il ritorno venoso verso il cuore risulta più complicato.
Se il sangue venoso fatica a risalire, quindi, nel tempo le vene si dilatano ancora di più, assumendo un aspetto tortuoso visibile anche a occhio nudo, accompagnato talvolta da dolore. Si vedono quindi venule dilatate, comunemente definite “capillari”, di colorito rosso-bluastro, raggruppate a grappolo o a ventaglio in varie zone dell’arto.
A cosa è dovuta l'insufficienza venosa cronica?
L’insufficienza venosa cronica rappresenta la patologia vascolare più frequente. Nonostante si stia osservando un aumento dei problemi circolatori anche negli uomini, sono soprattutto le donne a soffrirne: la gravidanza e un uso precoce della pillola anticoncezionale sono alcune delle cause più frequenti. I principali fattori di rischio sono la sedentarietà, l'aumento di peso e l'obesità, l'ereditarietà e i disturbi ormonali. Si stima infatti che il 20-30% delle donne ne soffra, contro il 10% negli uomini.
Inoltre possono influire i difetti del piede e della postura, la stitichezza cronica, l'esposizione prolungata al caldo che causa la vasodilatazione e le attività occupazionali che prevedono il mantenimento della stazione eretta per tempi prolungati.
Cosa comporta l'insufficienza venosa cronica? I sintomi
I sintomi dell’insufficienza venosa non sono immediati e facilmente riconoscibili, se non quando iniziano a manifestarsi le prime vene varicose sulla superficie. Ci sono tuttavia alcuni segnali che possono aiutarci a capire che qualcosa a livello circolatorio non sta funzionando bene, a partire proprio dalle alterazioni cutanee.
Inizialmente si può avvertire semplicemente una sensazione di pesantezza e di cute secca alle gambe, soprattutto la sera, magari dopo essere stati in piedi per molto tempo e soprattutto nei mesi caldi. La pesantezza può essere associata a crampi notturni e formicolii e si può manifestare anche con un gonfiore alle caviglie (edema). In alcuni casi la circolazione più superficiale è così compromessa che le piccole venule si possono rompere provocando lividi sulla cute.
A lungo andare il sangue che ristagna nelle vene per la scarsa circolazione può “infiammare” la stessa vena, provocando le flebiti o varicoflebiti, oppure anche coaguli di sangue, le cosiddette tromboflebiti. Nei casi più gravi, se la malattia varicosa non viene trattata precocemente si formano le ulcere varicose.
Insufficienza venosa cronica: come si fa la diagnosi?
La visita angiologica è fondamentale per definire l'estensione e la gravità dell'insufficienza venosa cronica.
L'ecocolorDoppler venoso è un'ecografia delle vene in cui si valutano l'elasticità della parete, la misura delle vene stesse, l'efficienza delle valvole, l'eventuale presenza di reflussi del sangue e di coaguli all'interno dei vasi. È un esame non invasivo, sicuro e affidabile che permette di indicare il percorso terapeutico più indicato per il paziente.
A questo test più tecnico si affianca poi una fase più esplorativa sulle abitudini del paziente, in cui si cerca di identificare quali elementi potrebbero essere modificati anche a livello di abitudini e stili di vita, prima di procedere con la definizione di una strategia terapeutica. Anche lo svolgimento di esami del sangue può essere utile, per completare il quadro diagnostico e mettere in luce eventuali criticità.
Come prevenire l'insufficienza venosa cronica?
Uno stile di vita preventivo può aiutare a contrastare l'insufficienza venosa. Alcune buone pratiche generali possono essere:
- preferire un'alimentazione ricca di fibre, utile a combattere la stitichezza, e di vitamina C
- assumere flavonoidi (antiossidanti) come la centella, il mirtillo, i frutti di bosco, il tè verde e altri, soprattutto nei cambi stagionali
- evitare il più possibile sia la sedentarietà che una costante posizione eretta
- camminare almeno un'ora al giorno
- utilizzare tacchi non più alti di 3-4 cm, evitando la scarpa da ginnastica
- preferire calze elastiche a compressione graduata
- idratare frequentemente la pelle per combattere la secchezza
- evitare la lunga esposizione al caldo
- evitare bagni con acqua troppo calda
- evitare di indossare calzature strette
- dormire mantenendo i piedi più alti rispetto alla testa
- mantenere un peso corporeo nella norma
Come si cura l'insufficienza venosa cronica? Si può guarire per sempre?
Con gli accorgimenti sopra descritti si contribuisce a migliorare la circolazione delle gambe, ripristinando per quanto possibile lo stato di salute originario.
In generale le terapie disponibili agiscono curando la malattia evidente quando ha già iniziato il suo corso, ma non sono in grado di farla sparire per sempre. Essendo una patologia che, come dice la parola stessa, è cronica, il paziente potrà essere affetto negli anni successivi dalla presenza di nuove vene varicose che al momento dell'intervento non erano danneggiate.
Viene generalmente proposta una terapia adatta a prevenire le complicanze della patologia varicosa e quindi il rischio di trombosi, discromie, ulcerazioni e varicorragie. In genere il tasso di recidiva è piuttosto basso, ma è non è da escludere che nel tempo si possano verificare nuove forme di varici anche laddove non era stato effettuato un trattamento.
In alcuni casi è possibile interpellare un chirurgo vascolare per valutare se intervenire in maniera più incisiva con tecniche laser per limitare i danni vascolari già esistenti e prevenirne ulteriori.