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La dispnea: cos'è e a cosa è dovuta

A cura di
Bruno
Andreuzzi

La dispnea è la difficoltà a respirare. Spesso è sintomo di malattie respiratorie o cardiovascolari, ma può avere anche cause psicologiche. Scopriamo di cosa si tratta e come si diagnostica.

Cos'è la dispnea? Significato e caratteristiche

Per dispnea, o più comunemente fiato corto, s'intende la difficoltà a respirare. Viene avvertita come la sensazione di mancanza d'aria o affanno, e può essere causata da diverse condizioni mediche.

In base alle modalità d'insorgenza e alle cause sottostanti, è possibile distinguere la dispnea in:

  • dispnea acuta: insorge rapidamente, ed è generalmente dovuta a eventi improvvisi, come ad esempio un embolo polmonare. È di solito temporanea
  • dispnea cronica: si sviluppa lentamente, spesso nel corso di settimane, mesi o anni. È generalmente il sintomo di una condizione cronica

La dispnea si manifesta in diverse forme e può:

  • comparire durante l'attività fisica (dispnea da sforzo)
  • presentarsi a riposo, rappresentando il sintomo di una patologia a rapida insorgenza
  • presentarsi durante il sonno (dispnea notturna). Questa forma si manifesta con episodi improvvisi e intensi di mancanza di respiro, che costringono la persona a svegliarsi con un forte bisogno di aria. È una forma acuta dell'ortopnea, ed è indicativa di una situazione avanzata di insufficienza cardiaca
  • essere legata a stati d'ansia (dispnea ansiosa o sospirosa). È caratterizzata dalla necessità di fare respiri profondi e occasionali che sembrano temporaneamente alleviare la difficoltà respiratoria. 

Quali sono i sintomi di una dispnea?

La dispnea può essere percepita in modo diverso a seconda del soggetto colpito. Generalmente viene descritta come:

  • una sensazione di affanno o di fiato corto
  • un peso sul petto
  • fame di aria
  • l'incapacità di fare respiri profondi
  • un vero e proprio soffocamento.

A seconda della causa sottostante, la dispnea può presentarsi insieme ad altri sintomi, tra cui:

Dal momento che coinvolge numerose terminazioni nervose, provoca inoltre un malessere esteso a tutto il corpo.

Quali sono le cause?

La dispnea può essere il sintomo di diverse condizioni. Spesso è una delle prime manifestazioni di una patologia alle vie respiratorie, ma può essere legata anche a malattie cardiache o a disturbi di tipo emotivo-psicologico, generati da stress o ansia. Le cause più comuni di dispnea comprendono: 

La dispnea può presentarsi, inoltre, in modo fisiologico in caso di:

Tra i maggiori fattori di rischio connessi alla difficoltà respiratoria compaiono, infine, l’età avanzata e il fumo di sigaretta.

Quando deve preoccupare la dispnea?

Quando la dispnea si presenta in modo improvviso e non accenna ad attenuarsi dopo pochi istanti è fondamentale contattare subito il pronto soccorso. In particolare, devono destare preoccupazione le seguenti circostanze:

  • il respiro affannoso si presenta a riposo
  • l’affanno è accompagnato da dolore toracico
  • la respirazione diventa più veloce
  • la persona entra in stato confusionale
  • si è costretti a sedersi per respirare
  • il soggetto è cardiopatico
  • la dispnea colpisce un bambino nato prematuro

Come capire se il fiato corto dipende dal cuore?

La dispnea cardiaca è una difficoltà respiratoria che si manifesta a causa di problemi legati al cuore. È spesso un sintomo di insufficienza cardiaca o di altre patologie cardiache, come la cardiomiopatia o le malattie delle valvole cardiache. Il cuore, quando non funziona correttamente, non riesce a pompare sangue in modo efficiente, portando a un accumulo di liquidi nei polmoni. Questo accumulo ostacola il normale scambio di ossigeno, causando affanno o difficoltà respiratorie.

Capire se il fiato corto è legato a un problema cardiaco può essere difficile senza una valutazione medica, poiché anche altri disturbi, come abbiamo visto, possono causare affanno. In caso di dubbi è opportuno rivolgersi al proprio medico che, se lo riterrà opportuno, potrà invitare il paziente a sottoporsi a una visita cardiologica con elettrocardiogramma.

Come capire se si sta avendo uno scompenso cardiaco?

L'affanno e la dispnea sono alcuni dei possibili sintomi dello scompenso cardiaco. Si presentano specialmente sotto sforzo oppure quando ci si sdraia, accompagnati in alcuni casi da spossatezza, accelerazione del battito cardiaco, gonfiore dell'addome o delle gambe. Sono sintomi da non sottovalutare, anche se possono essere legati ad altre condizioni meno importanti. Poiché non è possibile rendersi conto da soli se si sta avendo uno scompenso cardiaco oppure no, bisogna necessariamente svolgere gli esami indicati dal medico.

 

Quali esami fare in caso di affanno?

In presenza di dispnea è indispensabile individuare le cause che l'hanno provocata. A questo scopo, il primo passo è un'accurata anamnesi, cioè la raccolta dettagliata della storia clinica del paziente e delle possibili condizioni associate al disturbo. Segue poi un esame obiettivo, ovvero una scrupolosa visita di carattere generale.

In base all'esito di anamnesi ed esame obiettivo si decidono eventuali esami strumentali. In genere si procede quasi sempre a effettuare:

  • una radiografia del torace e se necessario anche una TAC
  • misurazione della saturazione di ossigeno, cioè della quantità di ossigeno presente nel sangue.

Ulteriori accertamenti dipendono da quanto risultato da queste prime indagini. Fra gli esami più utilizzati di solito figurano:

Cosa fare in caso di mancanza di respiro?

Il trattamento della dispnea dipende strettamente dalla causa sottostante. Quando la mancanza di respiro è provocata da malattie croniche polmonari o cardiache, spesso si ricorre all'ossigenoterapia, che consiste nel fornire ossigeno supplementare al paziente. I farmaci giocano un ruolo importante nella gestione della dispnea e possono includere:

  • broncodilatatori per aprire le vie respiratorie
  • diuretici per ridurre l'edema nell'insufficienza cardiaca
  • antibiotici per trattare infezioni come la polmonite
  • anticoagulanti per prevenire o trattare la embolia polmonare
  • steroidi per ridurre l'infiammazione nelle malattie polmonari.

La riabilitazione polmonare può offrire un supporto a lungo termine per migliorare la qualità della vita del paziente, e si avvale di esercizi e tecniche di respirazione mirati.

Cosa fare se ti manca il respiro? In caso di dispnea di origine ansiosa, può essere utile gestire lo stress attraverso la meditazione o lo yoga. In presenza di disturbi respiratori influenzati da un fisico fuori forma o da problemi metabolici, la ripresa è agevolata dalla scelta di uno stile di vita sano ed equilibrato che prevede:

  • mantenere un peso corporeo nella norma
  • smettere di fumare
  • impegnarsi in attività fisica regolare.

Come capire se la dispnea è causata dall'ansia?

Il fiato corto causato dall’ansia spesso compare improvvisamente, soprattutto in situazioni di stress, preoccupazione o paura intensa, come durante un attacco di panico. A differenza della dispnea cardiaca o delle vie aeree, quella legata all’ansia di solito non si accompagna a sintomi fisici più gravi come gonfiore alle gambe, dolore al petto persistente o tosse cronica. Sono invece frequenti, in caso di dispnea causata da ansia, altri sintomi come:

  • battito cardiaco accelerato (tachicardia)
  • sudorazione
  • tremori
  • tensione muscolare
  • paura intensa
  • sensazione di perdita di controllo.

Inoltre, la sensazione di non riuscire a respirare di solito tende a migliorare una volta che l’episodio di ansia si attenua e può scomparire con tecniche di rilassamento, come la respirazione profonda, il rilassamento muscolare o la meditazione.