Cerca nel sito
Chiudi

La polmonite


La polmonite è una infiammazione, solitamente acuta, a carico di uno solo oppure entrambi i polmoni. Nella maggioranza dei casi la causa è batterica, e viene curata con terapia farmacologica.

Cos’è la polmonite?

Con il termine polmonite si indica una infiammazione, principalmente batterica ma non solo, a carico del tessuto dei polmoni e dei bronchi. Può riguardare uno soltanto oppure entrambi i polmoni.

Gli alveoli polmonari, le piccole cavità che si trovano lungo la parete dei condotti alveolari e dopo i bronchioli polmonari, si riempiono di liquido. Per questa ragione non sono più capaci di svolgere la loro funzione, fondamentale per la vita dell’interno organismo: far accadere lo scambio di gas tra l’atmosfera e il sangue. Durante questo scambio gassoso il sangue incamera ossigeno e rilascia anidride carbonica.

Esistono delle categorie a rischio per questa patologia:

Attualmente, secondo una ricerca della John Hopkins University riferibile al 2020, la polmonite è la prima causa di mortalità tra i bambini (tra i 0 e 5 anni) al mondo.

Cosa può provocare la polmonite?

Le cause possono essere di diversa natura. Non esiste quindi un solo tipo di polmonite. 

Le polmoniti possono essere:

  • batteriche, quando l’agente patogeno è lo pneumococco (Streptococcus pneumoniae), principale causa della polmonite. Scendendo dal cavo orale, lo pneumococco attraversa l’albero polmonare fino a raggiungere gli alveoli. Le forme batteriche tendono a svilupparsi quando il sistema immunitario risulta già deficitario
  • virali, che costituiscono il 30% delle polmoniti complessive negli adulti e il 20% d’età pediatrica. Tra gli agenti patogeni responsabili si possono indicare rhinovirus, adenovirus, orthomixoviridae oppure VRS, virus respiratorio sinciziale, coronavirus
  • fungine, o polmoniti pneumocistiche. A causarle è lo Pneumocystis jirovecii, un fungo. Si tratta di una forma particolarmente grave, che interessa soggetti con HIV/AIDS, oppure con sistema immunitario soppresso da farmaci usati nelle terapie per il cancro o per prevenire il rigetto nella evenienza di trapianto di midollo osseo o di organi
  • polmonite ab ingestis, un'infiammazione scatenata da materiale arrivato ai bronchi: solitamente saliva oppure cibo. La presenza di questo materiale irrita il tessuto dei bronchi, e i batteri trovano un ambiente adatto a proliferare
  • atipiche, quando dipendono da Mycoplasma pneumoniae, Chlamydophila pneumoniae, Legionella pneumoniae.

In linea di massima, un soggetto contrae la malattia da altri soggetti che risultano precedentemente infetti, che si ritrovano quindi a diffondere l’agente patogeno. È possibile, ad esempio, che si sviluppino delle microepidemie familiari, specie quando la causa è un micoplasma, Mycoplasma pneumoniae.

Vaccino Pneumococco 23valente Polisaccaridico (da 2 Anni)  

Fattori di rischio

Possibili fattori di rischio sono:

Quali sono i primi sintomi di una polmonite?

Una polmonite si manifesta con sintomi che possono ricordare un raffreddore, quali la tosse e la febbre. Quando l’infezione o l’infiammazione si estendono tra i tessuti polmonari, si manifestano:

  • febbre, molto spesso alta, tanto da raggiungere i 39°C
  • tosse violenta
  • catarro verdastro e scuso
  • dolori toracici
  • respirazione difficoltosa
  • malessere che interessa tutto l’organismo.

Il quadro clinico risulta tanto grave quanto sono estesi l’interessamento del tessuto polmonare e la compromissione dello scambio gassoso all’interno degli alveoli. Una compromissione che può sfociare in insufficienza respiratoria.

Le possibili complicanze includono:

Come si fa a sapere se si ha la polmonite? Diagnosi

Per ottenere un'opportuna diagnosi sono necessari:

  • la valutazione della sintomatologia manifestata dal soggetto
  • la visita medica, specie nell’auscultazione dei rumori caratteristici, qual crepitii e rantoli
  • una radiografia del torace
  • esami del sangue quali VES, PCR ed emocromo con formula leucocitaria
  • esame colturale dell’espettorato. 

Come si cura la polmonite?

Il trattamento terapeutico varia in base alla eziologia. Possono pertanto essere prescritti espettoranti, antinfiammatori, mucolitici e antibiotici (amoxicillina, ampicillina, benzipenicillina); oltre a farmaci di supporto all’intero organismo. In alcuni casi si ricorre alla ospedalizzazione, e possono essere adottate scelte che includono la ventilazione meccanica.

L’impostazione terapeutica spetta al medico curante o allo specialista pneumologo. Qualora siano adottati gli antibiotici, risulta fondamentale la storia clinica del soggetto e la presenza di possibili patologie croniche quali ipertensione, gastropatie, diabete o cardiopatie.

Quanti giorni ci vogliono per guarire dalla polmonite?

Il trattamento di una polmonite batterica si protrae per almeno dieci giorni. I tempi di guarigione sono di almeno due settimane.

In generale, la prognosi e le relative possibilità di guarigione dipendono dallo stato di salute generale del soggetto.

È possibile fare prevenzione?

Nei casi provocati da pneumococco è possibile fare prevenzione, grazie a due vaccini che riescono a coprire i sierotipi di Streptococcus pneumoniae più diffusi: 

  • vaccino 23-valente antipneumococcico polisaccaridico (PPSV23): la sua efficacia parte dai 2 anni di età, e tutti possono inocularlo. I pazienti di età compresa tra i 6 anni e i 64, fragili, possono riceverne la raccomandazione da parte del proprio medico, se ci sono particolari condizioni di rischio. Ai 65 anni d’età compiuti ogni soggetto dovrebbe eseguirlo. In linea di massima, oltre i 65 anni risulta sufficiente avere ricevuto il 23-valente almeno una volta
  • vaccino 13-valente antipneumococcico coniugato (PCV13), adatto per l’immunizzazione anche dei neonati. Per questa ragione è presente nel calendario vaccinale obbligatorio. Anche gli adulti possono riceverne l’inoculazione. Viene raccomandato a pazienti tra i 6 anni ed i 64 anni di età in specifiche condizioni ad alto rischio.