Che cos’è la nefrite?
La nefrite è un'infiammazione del rene che può essere provocata da batteri oppure dall'esposizione a una tossina.
La nefrite è un'infiammazione del rene che può essere provocata da batteri oppure dall'esposizione a una tossina.
Alcuni dei sintomi più comuni che si presentano in caso di nefrite, sono:
La nefrite può avere differenti cause, ad esempio può essere provocata da:
Tra le malattie renali più importanti, abbiamo:
Per una diagnosi di nefrite è necessario rivolgersi al medico specialista, il nefrologo, che di fronte al quadro clinico del paziente e dopo avere fatto una serie di test, sarà in grado di diagnosticare o meno questa condizione. Alcuni test utili sono:
Le cure per il trattamento della nefrite renale sono mirate a ridurre l’infiammazione renale in modo da limitare i possibili danni a questi organi.
È necessario innanzitutto seguire una dieta sana, preferibilmente stilata da un nutrizionista, che vada a limitare il sale, il potassio e le proteine (in particolar modo i salumi e i formaggi stagionati).
È importante riposarsi ed eventualmente è possibile che il medico prescriva immunosoppressori e antibiotici per diminuire l’infiammazione.
Tra gli esami ematici prescritti per valutare la funzionalità dei reni c’è sicuramente il dosaggio degli elettroliti. Va sottolineato che questi ultimi possono essere misurati anche tramite emogasanalisi ed esami delle urine.
Attraverso gli elettroliti - che rivestono anche un importante ruolo per quanto riguarda le funzionalità della pompa cardiaca - si può verificare lo stato di idratazione o disidratazione del paziente. Ecco perché valori alterati di questi analiti rappresentano un campanello d’allarme che merita ulteriori accertamenti per scongiurare complicanze cardiologiche.
Nel pacchetto di analiti comunemente prescritti quando si vogliono valutare gli elettroliti sono compresi:
Questi sono coinvolti in:
Solitamente vengono assunti attraverso la dieta e una loro alterazione, oltre che a problemi a carico dei reni, può essere dovuta a:
La protezione dei reni parte senza dubbio dalla dieta. La prima regola a tal proposito è quella di ridurre l’apporto di proteine, sodio e fosforo.
Oltre a questo, per evitare di affaticare eccessivamente i reni, sarebbe bene tenere sotto controllo l’apporto calorico quotidiano, che dovrebbe essere pari a circa 35 chilocalorie per chilogrammo (considerando, però, il peso forma della persona).
Sarebbe ugualmente rischioso scendere al di sotto di questi valori perché aumenterebbero le probabilità di andare incontro a malnutrizione.
Per raggiungere l’apporto calorico ottimale, si possono aumentare le dosi di carboidrati e lipidi, fatta eccezione evidentemente per i pazienti che soffrono di diabete.
Sarebbe opportuno, infine, limitare le quantità di:
La scheda si basa sulle informazioni contenute nel "Dizionario Medico" di Antonio Cancellara (Verduci Editore)