Cos’è il rash cutaneo?
Si ha rash cutaneo, chiamato anche esantema o eruzione cutanea, quando la pelle cambia di aspetto e di colorito e, inoltre, sono presenti irritazione oppure gonfiore. L’esordio di un rash cutaneo può avvenire in modo graduale o del tutto inaspettatamente.
Tanto la gravità quanto la durata del rash cutaneo possono variare in base alla condizione sottostante che lo ha determinato. L’eruzione cutanea quindi può interessare una parte circoscritta del corpo oppure interessare superfici più ampie.
Come si presenta il rash cutaneo?
La superficie della pelle colpita da una eruzione cutanea può essere interessata da:
- dolore e gonfiore
- prurito, che può essere intermittente o costante, lieve oppure acuto
- vescicole e bolle, in lieve rialzo rispetto alla superficie della pelle. Possono contenere un liquido sieroso. La differenza tra le vescicole e le bolle risiede nelle loro dimensioni. Le vescicole non superano i 10 millimetri, le bolle vanno oltre queste dimensioni
- pustole che, a differenza delle vescicole e delle bolle, contengono al proprio interno del pus
- papule, che si presentano in rilievo rispetto alla superficie della pelle
- macule, dai colori variabili
- squame, originate da cellule morte
- foruncoli, dovuti a infiammazione batterica a carico dei follicoli piliferi.
Possono manifestarsi, nei casi più gravi, anche delle ulcere, ovvero delle lesioni più importanti dovute alla perdita sia dell’epidermide che del derma superficiale.
A cosa sono dovute le eruzioni cutanee?
Le cause del rash cutaneo sono molteplici, e possono essere catalogate in base alla loro tipologia. Con questo criterio, tra le patologie che possono determinare una eruzione cutanea ci sono:
Esistono poi altre condizioni che possono determinare alterazioni cutanee, quali il diabete mellito oppure la vasculite, ovvero una infiammazione a carico dei vasi sanguigni, la possibile reazione avversa ad un vaccino, la troppa esposizione alla luce solare.
Bisogna specificare come le cause appena esposte vogliono essere una esemplificazione delle possibili patologie sottostanti una eruzione cutanea, che in ogni caso richiede una diagnosi approfondita, anche in vista della terapia da adottare.
Come si svolge la diagnosi?
La diagnosi di una eruzione cutanea prende avvio dall’esame obiettivo della zona interessata. Quindi, il dermatologo rivolge al paziente una serie di domande relative all’esordio e alla durata dell’esantema, ad un suo eventuale cambiamento nell’aspetto, alla possibile presenza di febbre.
Altre domande di questa seconda fase diagnostica, che prende il nome di anamnesi, riguardano la possibilità che il paziente abbia subìto delle punture d’insetto, e mirano ad approfondire l’eventuale presenza di allergie, dolori articolari o perdita di peso, o una terapia in corso.
Se necessario, lo specialista indica l’opportunità di svolgere esami del sangue e delle urine o, per ottenere informazioni che altrimenti non sarebbe possibile raccogliere, può richiedere una biopsia cutanea.
Cosa fare se si ha un rash cutaneo?
L’eruzione cutanea è un sintomo che non deve essere assolutamente sottovalutato perché a volte, quando accompagnato ad esempio da difficoltà respiratorie o sensazione di soffocamento, può essere sintomo di una condizione di estremo rischio. In questi casi occorre recarsi quanto prima al più vicino pronto soccorso.
Le terapie per il trattamento di una reazione cutanea sono scelte una volta che sia stata accertata in sede diagnostica la patologia sottostante. Si può avere un intervento a base di cortisonici, oppure di corticosteroidi ad esempio, se la causa scatenante è di natura allergica. Quando invece la causa è una infezione batterica si può ricorrere ad un trattamento antibiotico per via locale oppure orale.
Se invece il rash cutaneo è dovuto ad una dermatite, si può ricorrere all’applicazione di creme emollienti e, in alcuni casi, di farmaci corticosteroidi.
Effetti collaterali e monitoraggio durante la terapia
Affinché la prognosi risulti favorevole è consigliabile che durante il corso della terapia il paziente sia monitorato, anche per appurare l’efficacia del trattamento.
Il monitoraggio da parte dello specialista si rende necessario anche per una seconda ragione. Diversi farmaci utilizzati per la cura di un paziente che presenta uno sfogo cutaneo possono produrre effetti collaterali indesiderati: la sonnolenza è un possibile effetto indesiderato degli antistaminici, per fare un unico esempio.
Il monitoraggio dello specialista, durante la terapia, si rivela infine utile anche per evitare un impiego improprio dei farmaci prescritti.