Tutto sulla risonanza magnetica alla spalla: indicazioni, procedura e precauzioni
Come funziona la risonanza magnetica?
La risonanza magnetica (RM) è una tecnica diagnostica per immagini che utilizza campi magnetici di elevata intensità e onde di radiofrequenza per produrre immagini dettagliate delle strutture interne del corpo.
A differenza di altre metodiche radiologiche, come la tomografia computerizzata (TAC), la RM non impiega radiazioni ionizzanti, il che la rende una scelta più sicura.
Quando si esegue una risonanza magnetica, il paziente viene posizionato su un lettino che scorre all'interno di un grande cilindro contenente potenti magneti. Questi magneti creano un campo magnetico intorno al corpo del paziente.
Le onde di radiofrequenza vengono poi inviate attraverso il corpo, provocando l'emissione di segnali da parte delle molecole di idrogeno presenti nei tessuti. Tali segnali vengono captati e convertiti in immagini tridimensionali da un computer.
Cosa si vede con la risonanza magnetica?
Le immagini ottenute con la risonanza magnetica hanno una risoluzione di contrasto estremamente elevata, consentendo di visualizzare in dettaglio tessuti molli, ossa, muscoli, tendini e legamenti.
In alcuni casi, per migliorare ulteriormente la qualità delle immagini e individuare eventuali lesioni attive, può essere utilizzato un mezzo di contrasto a base di gadolinio, iniettato in vena prima dell'esame.
A cosa serve la risonanza magnetica alla spalla?
La risonanza magnetica alla spalla è un esame diagnostico fondamentale per rilevare una vasta gamma di patologie che possono interessare la complessa articolazione della spalla. Tra le principali indicazioni per eseguire questo esame ci sono lesioni ai tendini, come la tendinite della cuffia dei rotatori, la presenza di lesioni muscolari, problemi ai legamenti e condizioni degenerative come l’artrosi.
Inoltre, la RM è molto utile per individuare patologie infiammatorie e infettive dell’articolazione, come la borsite o la capsulite adesiva, nota anche come spalla congelata.
In ambito oncologico, la risonanza magnetica può rilevare la presenza di tumori ossei o dei tessuti molli nella regione della spalla.
Anche in caso di traumi, come fratture o lussazioni, la RM offre una visione dettagliata delle strutture coinvolte, permettendo una diagnosi precisa e un piano di trattamento mirato.
La decisione di eseguire una risonanza magnetica alla spalla viene presa dal medico specialista in base ai sintomi del paziente, alla storia clinica e ai risultati di eventuali esami preliminari come radiografie o ecografie.
Come si fa una risonanza magnetica alla spalla?
Prima di iniziare viene chiesto al paziente di togliere tutti gli oggetti metallici, inclusi gioielli, orologi e piercing poiché possono interferire con il campo magnetico. In alcuni centri viene fornito un camice per garantire che non ci siano parti metalliche negli indumenti (come cinture o bottoni) che possano compromettere l’esame.
Successivamente il paziente viene fatto sdraiare su un lettino mobile che scorre all'interno del tubo del macchinario. È importante che il paziente rimanga immobile durante l'intera procedura per evitare che le immagini risultino sfocate.
Durante l’esame il paziente potrebbe avvertire rumori forti e ritmici prodotti dal macchinario. Per ridurre il disagio, vengono spesso forniti tappi per le orecchie o cuffie. Alcuni centri permettono anche di ascoltare musica durante la procedura per rendere l’esperienza più confortevole.
Se il paziente soffre di claustrofobia, è possibile discutere con il medico l’utilizzo di una risonanza magnetica aperta, che offre un ambiente meno angusto.
Al termine dell’esame, il paziente può riprendere immediatamente le sue attività quotidiane, salvo diverse indicazioni da parte del medico.
Le immagini ottenute vengono analizzate da un radiologo, che fornirà un referto dettagliato al medico curante per stabilire il percorso terapeutico più appropriato.
Quanto dura?
La durata della risonanza magnetica alla spalla può variare ma, generalmente, l'esame dura circa 30 minuti (fino a un'ora in situazioni particolari).
Nel caso di una risonanza magnetica con mezzo di contrasto, il tempo complessivo può aumentare leggermente per includere la fase di iniezione del gadolinio e il tempo necessario affinché il contrasto si distribuisca nel corpo.
È importante considerare che il tempo effettivo trascorso all'interno del macchinario potrebbe essere più breve, ma bisogna aggiungere il tempo di preparazione, che include la compilazione di moduli e la rimozione di oggetti metallici.
Come prepararsi a una risonanza magnetica alla spalla?
La preparazione per una risonanza magnetica alla spalla è relativamente semplice ma fondamentale per il buon esito dell'esame.
Come indicato in precedenza, il paziente deve indossare abiti privi di parti metalliche come bottoni, cerniere o ganci. È essenziale rimuovere tutti gli oggetti metallici, inclusi gioielli, orologi, occhiali e protesi dentarie mobili, poiché il metallo può interferire con il campo magnetico e compromettere le immagini.
Prima di entrare nella sala di risonanza magnetica, il paziente deve rispondere a un questionario per assicurarsi che non ci siano controindicazioni all'esame, come la presenza di pacemaker, protesi metalliche, neurostimolatori o altri dispositivi impiantati che potrebbero essere influenzati dal campo magnetico.
Per quanto riguarda l'alimentazione, non vi sono particolari restrizioni prima di una risonanza magnetica. Tuttavia, se è previsto l'uso di un mezzo di contrasto, potrebbe essere consigliato di non mangiare nelle due ore precedenti l'esame.
Chi non può effettuare la risonanza magnetica?
Sebbene la risonanza magnetica sia un esame sicuro e non invasivo, ci sono alcune condizioni che ne possono limitare l'esecuzione.
Una delle principali controindicazioni riguarda i portatori di pacemaker, defibrillatori interni, neurostimolatori o protesi metalliche, poiché il campo magnetico può interferire con il funzionamento di questi dispositivi.
Alle donne in gravidanza, in particolare durante il primo trimestre, si consiglia di non sottoporsi a una risonanza magnetica per evitare potenziali danni al feto (a meno che non sia assolutamente necessario per motivi medici urgenti).
Altri casi in cui l'esame può essere controindicato includono la presenza di schegge metalliche nel corpo, che potrebbero muoversi o riscaldarsi a causa del campo magnetico, e condizioni di allergia grave al mezzo di contrasto.
Anche chi ha tatuaggi molto estesi dovrebbe informare il medico, poiché alcuni inchiostri contengono metalli che potrebbero riscaldarsi durante l'esame.