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La sinusite: sintomi, diagnosi e cura

A cura di
Francesca
Caterini

La sinusite è una infiammazione, di tipo acuto o cronica, a carico della mucosa che riveste i seni paranasali. Quali sono i suoi sintomi? In che modo può essere trattata?

Che cos’è la sinusite?

Il termine sinusite indica una infiammazione a carico dei seni paranasali. Questi sono delle cavità presenti nelle ossa craniche ricomprese tra la radice del naso ed estese appena sotto e sopra gli occhi. I seni paranasali sono in comunicazione con il naso per mezzo degli osti, dei condotti grazie ai quali il muco secreto dalla mucosa arriva al naso. Proprio a causa della sinusite si verificano:

  • il restringimento degli osti
  • un aumento nella produzione di muco.

Il drenaggio del muco è pertanto ostacolato. Solitamente il seno paranasale più interessato in caso di sinusite è il mascellare.

Classificazione dei tipi di sinusite

In base ai sintomi e alla durata di questa infiammazione, si può parlare di sinusite:

  • acuta, quando l’infiammazione dura tra le 2 e le 3 settimane
  • subacuta, se dura fino ai 3 mesi
  • cronica, con durata superiore ai 3 mesi. Spesso l’infiammazione cronicizza per via di infezioni precedenti non curate in modo opportuno
  • ricorrente, quando nell’arco di un anno si verificano 2 o 3 episodi importanti.

Se il soggetto lamenta il naso chiuso, specie in assenza di raffreddore, si dà la possibilità di una rinite allergica. Si deve allora parlare di rinosinusite. È possibile classificare la sinusite anche in base alla causa dell’infiammazione. Si parla infatti di sinusite:

  • rinogena, quando l’ingresso dell’aria all’interno della cavità nasale è ridotto o bloccato. Il ristagno del muco, inoltre, può favore l’insorgenza e la proliferazione di microrganismi patogeni. In questo caso l’infezione si sovrappone all’infiammazione
  • odontogena, conseguenza di patologie dentali di natura infettiva, quando ad esempio un dente mascellare è interessato da ascesso.

Che cosa porta la sinusite?

L’infiammazione dei seni paranasali non deve essere confusa con il raffreddore, i cui sintomi possono essere starnuti, una consistente produzione di muco, il mal di testa e una diffusa sensazione di stanchezza.

I sintomi della sinusite possono essere:

Quest’ultima si caratterizza per la produzione di una secrezione nasale giallo-verdastra contenente pus. Nei bambini più piccoli si hanno sintomi quali tosse, che non presenta miglioramenti dopo 7 giorni, naso chiuso, rinorrea e una leggera febbre. Nei bambini più grandi sono inoltre presenti dolore ai denti, mal d’orecchie, gonfiore del viso e alitosi.

Dove fa male con la sinusite?

Il dolore è presente nel volto, e può interessare in modo diffuso la fronte, le zone sopra e sotto gli occhi oltre alla mascella.

Questi dolori possono accentuarsi quando il paziente effettua movimenti del capo, o quando viene esercitata una pressione sul viso.

Quali fattori possono causare questa infiammazione?

Questo tipo di infiammazione può comparire per una serie di cause anche molto diverse tra loro. L’eziologia dunque, ovvero lo studio delle cause, ha un valore diagnostico di estremo rilievo.

Le principali cause possono comunque essere:

  • Infezioni nella cavità nasale di natura batterica, virale o micotica, dovuta quindi all’azione di funghi. Non bisogna poi trascurare le infezioni dentarie, per le quali è buona norma una sana prevenzione, che interessano l’arcata superiore. In questo secondo caso si parla di sinusite mascellare
  • Eventi traumatici che hanno determinato la frattura delle ossa che delimitano i seni paranasali
  • Difetti anatomici quali una deviazione del setto nasale
  • Immunodeficienza, ovvero un abbassamento delle difese immunitarie
  • Condizioni mediche di particolare importanza e dal ventaglio molto ampio. Si va dai polipi nasali all’asma, oppure la fibrosi cistica e il reflusso gastroesofageo.

Come si fa a sapere se si ha la sinusite?

La diagnosi si basa, primariamente, sui sintomi riferiti dal paziente e sull’anamnesi. Viene quindi svolto un esame obiettivo che interessa il naso e le aree poste sopra i seni paranasali e la dentatura.

Gli esami strumentali previsti sono una radiografia dei seni nasali e dentale, una eventuale videoendoscopia nasale o una tomografia computerizzata (TC) che interessi il massiccio facciale. Esame colturale, del muco, con antibiogramma servono a conoscere in modo univoco l’agente infettivo.

Cosa fare per far passare la sinusite?

La sinusite non guarisce da sola. È necessario pertanto un trattamento adeguato. Il medico dispone di diversi rimedi farmacologici per risolvere questa infiammazione.
In assenza di particolari complicazioni, l’infiammazione dei seni può essere risolta attraverso la prescrizione e l’assunzione di antibiotici specifici quali l’amoxicillina clavulanato o la doxiciclina, per un massimo di 7 giorni.

La flogosi, ovvero il processo di infiammazione, richiede l’assunzione di antinfiammatori dai princìpi attivi quali paracetamolo o ibuprofene con una durata limitata nel tempo, per evitare effetti collaterali.

Non viene poi esclusa l’adozione di decongestionanti nasali, soprattutto nei casi di sinusite con muco. Sono farmaci da banco che possono contenere pseudoefedrina. In caso di fattori allergici, la prima scelta è l’assunzione di antistaminici.

Per alleviare i sintomi, è possibile adottare rimedi naturali quali il lavaggio nasale con soluzione salina, massaggiare le zone dolorose oppure ricorrere a cure termali.

Cosa succede se non si cura la sinusite?

Anche nel caso di forme con sintomi leggeri, come accade nelle sinusiti senza muco, è importante un trattamento adeguato al fine di evitare l’insorgere di complicazioni leggere, come la produzione di muco di colore giallo, e denso, dal naso o dalla gola, oppure stanchezza e un generale senso di nausea. In altre circostanze, le complicanze possono essere più severe.

Quando si ha a che vedere con i casi più importanti, le complicanze più frequenti di una sinusite possono coinvolgere l’occhio. In questo caso è necessario un intervento chirurgico per evitare danni irreversibili alle strutture dell’orbita, che possono portare alla cecità. Al riguardo, si parla di interessamento oculo-orbitario.

Possono verificarsi poi complicanze craniche e endocraniche, che interessano le superfici e le zone interne del cranio. Tra queste complicanze si ricordano le meningiti e gli ascessi celebrali. Inutile dire che ai primi sintomi di mal di testa, nel caso di sinusite persistente nel tempo, rivolgersi tempestivamente al medico sarebbe buona pratica. Un otorinolaringoiatra è la figura più indicata.

In ultima istanza, anche le orecchie possono essere interessate, poiché i tromboni di Eustachio, il condotto che collega naso a orecchio medio, possono risentire della infiammazione in corso.

Come dormire con la sinusite?

Per favorire il riposo notturno può essere utile una doccia calda, che può aiutare a liberare il naso chiuso, e infonde una condizione di relax utile all’addormentamento. Per ridurre la pressione sulle cavità nasali, si può dormire con la testa sollevata. È sufficiente usare un secondo cuscino sotto il capo.

Adottare un decongestionante nasale può contribuire ad un riposo efficace.