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Tumore colon retto, cause e prevenzione

A cura di
Andrea
Costantino

Il tumore del colon retto è una neoplasia che colpisce gli ultimi tratti dell’intestino e, nella maggior parte dei casi, è la conseguenza della trasformazione di un polipo intestinale adenomatoso

Che cos’è il tumore al colon retto?

Il carcinoma colorettale è una neoplasia che colpisce il colon e il retto, gli ultimi tratti dell'intestino. Come accade in tutte le forme tumorali, anche in questo caso la neoplasia è dovuta ad una crescita anomala e incontrollata delle cellule che costituiscono l’epitelio della mucosa che riveste la parte interna dell’intestino.

Secondo gli ultimi dati disponibili per il nostro Paese, il tumore del colon retto avrebbe un’incidenza di oltre 43.700 nuove diagnosi ogni anno, in misura maggiore tra la popolazione maschile (23420) rispetto a quella femminile (20.282).

La prevenzione, declinata soprattutto attraverso le attività di screening, tuttavia, stanno facendo abbassare l’incidenza di questa patologia in Italia sia tra gli uomini sia tra le donne.

Anche la mortalità starebbe registrando un calo significativo, pari ad un decremento di circa il 10% negli ultimi cinque anni, secondo i dati della Fondazione Airc per la ricerca sul cancro.

Quali sono le cause del tumore al colon retto?

Il tumore del colon retto può originare da diverse cause: nella maggior parte dei casi si tratta della conseguenza della trasformazione di un polipo intestinale adenomatoso. Nell'80% dei casi è sporadico, ma nel 20% insorge in pazienti con anamnesi familiare di adenocarcinoma colorettale. Altri fattori che possono aumentare il rischio sono le malattie infiammatorie croniche, come la colite ulcerosa e la malattia di Crohn con interessamento del colon. Questi pazienti sono infatti sottoposti ad endoscopie periodiche di sorveglianza.

Anche l'alimentazione può influire negativamente: è stato dimostrato da numerosi studi una dieta ricca di fibre alimentari riduce il rischio di sviluppo della neoplasia, mentre una dieta ricca di carne, grassi e carboidrati raffinati (tipica delle popolazioni occidentali) ne aumenta il rischio.

Quali sono i principali sintomi del tumore al colon retto?

Questa tipologia di tumore ha una crescita lenta. Spesso ci vuole molto tempo prima che appaiano dei sintomi, che si correlano al tipo di sede e all'estensione del tumore.

I sintomi più comuni sono:

Se il tumore occupa tutto il lume dell'intestino ci può essere un'ostruzione parziale o completa che si manifesta con forti dolori addominale crampiformi e distensione dell'addome, a volte con presenza anche di vomito.

In alcuni casi però i tumori diventano così grandi, pur senza occludere il lume intestinale, da essere palpabili dalla parete addominale prima della comparsa di altri sintomi. Nei casi di malattia avanzata con disseminazione a distanza i primi sintomi potrebbero essere causati dalle metastasi (comparsa di ittero, dolori ossei).

Come si fa la diagnosi del cancro del colon retto?

Il metodo migliore per diagnosticare il tumore colorettale è la colonscopia, un esame diagnostico che, tramite l'esplorazione delle pareti interne del colon, permette di individuare lesioni sospette ed eventualmente rimuovere nel corso della procedura lesioni polipoidi pre-tumorali o tumori molto piccoli.

Nel caso in cui l'esame istologico della lesione rimossa o che è stata campionata con biopsia sia un adenocarcinoma, si procede con indagini per stadiare la malattia che comprendono anche la tomografia assiale computerizzata con mezzo di contrasto (TC con mdc).

Come si fa prevenzione del tumore del colon retto?

L'arma più efficace per prevenire il tumore è lo screening, che parte dall'esame del sangue occulto nelle feci. Questo test dovrebbe essere eseguito con cadenza periodica (2 anni) dopo i 50 anni, qualora questo venisse positivo sarà necessario eseguire una colonscopia, esame più specifico.

Nel caso di casi in famiglia di adenocarcinoma colorettale, lo screening andrebbe praticato direttamente attraverso colonscopie con cadenze periodiche.

Quali sono i principali fattori di rischio?

Un certo tipo di regime alimentare, la predisposizione genetica, stili di vita scorretti: sono tutti fattori di rischio che possono favorire l’insorgere del tumore del colon retto. 

Per quanto riguarda la dieta, diverse evidenze scientifiche hanno rilevato che regimi alimentari ad alto contenuto di proteine e grassi animali e, allo stesso tempo, poveri di fibre, sarebbero associati ad una maggiore incidenza delle neoplasie che riguardano l’intestino.

Al contrario, sembrerebbero avere un ruolo di prevenzione le diete ricche di frutta, verdura e fibre.

Alimentazione scorretta e stili di vita inadeguati possono comportare anche condizioni come l’obesità e il sovrappeso che costituiscono altri fattori di rischio per il tumore del colon.

Un altro elemento da prendere in considerazione, come accade anche per altri tumori, è la predisposizione genetica. Ci possono essere maggiori probabilità di ammalarsi di cancro al colon nel caso in cui in famiglia siano presenti patologie ereditarie quali:

  • adenomatosi poliposa familiare
  • sindrome di Gardner
  • sindrome di Turcot
  • sindrome di Lynch, un carcinoma ereditario del colon-retto su base non poliposica. 

Sono tutte patologie, queste, dovute a specifiche anomalie genetiche di tipo ereditario che, a prescindere dal sesso della prole, possono essere trasmesse nel 50% dei casi. 

Un tumore del colon retto su dieci è associato a fattori di rischio determinati dalla predisposizione genetica.

Nei parenti di primo grado di un paziente con cancro dell’intestino, inoltre, la probabilità di ammalarsi di tumore del colon retto è due o tre volte superiore alla media.

Oltre alla predisposizione genetica, allo stile di vita e all’alimentazione, ci sono anche altri fattori che possono favorire l’insorgere del tumore del colon retto quali:

  • età (l’insorgere del tumore è più probabile tra le persone anziane)
  • fumo
  • sedentarietà
  • presenza di patologie infiammatorie croniche (morbo di Crohn)
  • storia clinica di polipi del colon

Come si cura il cancro al colon?

Il trattamento dipende dallo stadio in cui si trova il tumore e dalla presenza o meno di metastasi linfonodali o in altri organi. La terapia è chirurgica associata o meno a chemio e radioterapia

Nella maggior parte dei casi i trattamenti radio e chemioterapici precedono l’intervento allo scopo di prevenire eventuali recidive, ma anche per poter effettuare operazioni meno invasive. Lo scopo, ove possibile, è quello di evitare la stomia, ossia la realizzazione di un ano artificiale attraverso l’apertura sulla parete addominale dell’intestino.

Questo tipo di intervento non solo richiede un lungo percorso di riabilitazione sia fisica, ma anche psicologica dei pazienti che lo hanno subito.

La presenza di nuovi farmaci, in associazione ai classici chemioterapici, che agiscono bloccando direttamente molecole coinvolte nei meccanismi di crescita del tumore, ha permesso negli ultimi anni di allungare la sopravvivenza anche in alcuni casi di tumori in stadi avanzati.

In particolare, sono stati ottenuti risultati incoraggianti attraverso l’immunoterapia che si è avvalsa di inibitori in grado di agire sui checkpoint immunitari. Questa opzione è stata praticata sia da sola, sia in combinazione con gli altri trattamenti attualmente disponibili.

L’importanza di una corretta alimentazione per la prevenzione

Come abbiamo anticipato parlando dei fattori di rischio, anche un regime alimentare scorretto potrebbe favorire neoplasie, aumentando le probabilità che eventuali polipi del colon già presenti si sviluppino in forme tumorali maligne.

I cibi che, a tal proposito, andrebbero quindi evitati sono quelli ad alto contenuto di proteine e grassi animali. La trasformazione delle cellule in cellule cancerogene, invece, non sembra essere associata a regimi alimentari che prevedono grassi insaturi o vegetali.

Evidenze scientifiche hanno fatto emergere che, anzi, le fibre alimentari svolgerebbero un’azione protettiva sull’intestino, in particolare quelle che, come la crusca, non vengono digerite.

Nella popolazione vegetariana, secondo quanto scrive l’Airc, l’incidenza del tumore del colon retto sarebbe del 30% inferiore rispetto a chi segue altri regimi alimentari.

Ovviamente, la dieta non è la sola causa di un tumore come quello al colon retto, ma certamente, insieme ad altri fattori, può contribuire a prevenire o favorire l’insorgere della malattia.