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Agenesia dentale

A cura di
Massimo
Saita

L’agenesia dentale è una condizione che comporta la mancata formazione di uno o più denti da latte o permanenti. A cosa è dovuta? Quali conseguenze può avere? Come può essere risolta?

Cosa si intende per agenesia dentale?

Con il termine agenesia dentale si fa riferimento alla mancata formazione di uno o più denti decidui (da latte) o permanenti, dovuta a un difetto nel processo di sviluppo dentale.

Questa anomalia interessa circa il 5% della popolazione e un numero consistente di bambini (10%), con una prevalenza maggiore nelle donne rispetto agli uomini (rapporto di 3:2).

L’agenesia si differenzia dall’inclusione dentale, una condizione in cui il dente è presente ma non erompe completamente.

Tipologie di agenesia dentale

L'agenesia dentale può manifestarsi in varie forme:

  • agenesia multipla o oligodontia: si verifica quando il numero di denti non sviluppati varia da uno a sei, esclusi i denti del giudizio
  • agenesia parziale o ipodontia: equivale all'assenza di più di sei denti, esclusi i denti del giudizio
  • agenesia totale o anodontia: si tratta della condizione più estrema ed eccezionale, che comporta la mancanza di tutti i denti.

A seconda della localizzazione dei denti assenti si può distinguere inoltre tra:

  • agenesia anteriore
  • agenesia media
  • agenesia posteriore
  • agenesia combinata, se coinvolge denti situati in diversi settori dell’arcata dentale. 

Questa anomalia può interessare diversi denti, ma coinvolge più frequentemente (in ordine):

  • denti del giudizio (terzi molari superiori e inferiori)
  • secondi premolari inferiori
  • incisivi laterali superiori 
  • secondi premolari superiori
  • incisivi centrali superiori.

La manifestazione bilaterale dell’agenesia è più comune rispetto a quella unilaterale.

Perché non crescono i denti?

La mancata crescita dei denti nell’agenesia è dovuta a una mancata maturazione della gemma dentale durante i primi stadi del processo di dentizione.

Le cause specifiche di questo fenomeno, tuttavia, non sono state individuate con chiarezza e restano oggetto di studio. Le ipotesi eziologiche avanzate comprendono fattori sia genetici che ambientali.

L’ipotesi più accreditata sostiene che all’origine dell’anomalia dentale ci sia una predisposizione genetica-ereditaria. In molti casi, infatti, questa condizione è correlata alla trasmissione di alcuni specifici geni e, frequentemente, ad alcune alterazioni cromosomiche, come nel caso di:

Tuttavia, l’agenesia si riscontra anche in soggetti sani, non affetti da mutazioni genetiche o sindromi. L’insorgenza di questa anomalia dentale è stata ricondotta anche all’influenza di condizioni cliniche e ambientali quali:

  • deficit nutrizionali
  • squilibri ormonali
  • infezioni e patologie quali: rachitismo, sifilide, rosolia
  • traumi che comportano la distruzione del germe dentale
  • esposizione a sostanze tossiche durante i primi stadi della gravidanza
  • trattamenti medici o farmacologici assunti dalla madre durante la gravidanza.

Secondo un’ulteriore teoria, la comparsa dell’agenesia potrebbe essere spiegata da una prospettiva evoluzionistica: sarebbe l’evoluzione della specie umana a comportare la diminuzione progressiva del numero di denti, insieme alla restrizione dei diametri dello scheletro facciale. Questo spiegherebbe perché l’agenesia coinvolga spesso i denti del giudizio, collocati agli estremi delle due arcate, nella regione posteriore della bocca.

Cosa comporta la mancanza di denti?

L’agenesia può provocare molteplici conseguenze negative sull’equilibrio della bocca.

Non solo può compromettere l'estetica del sorriso, recando un possibile disagio psicologico e problemi di autostima alla persona che ne è affetta, ma può avere anche implicazioni più profonde, influenzando la corretta crescita dei denti adiacenti e alterando di conseguenza la funzionalità complessiva della bocca.

Questa anomalia può determinare infatti una serie di complicanze:

  • malocclusione
  • disturbi nella masticazione
  • problemi di fonazione e pronuncia.

Proprio per queste ragioni, la diagnosi e l'intervento tempestivi sono cruciali. La valutazione del caso clinico deve essere affidata a un odontoiatra che, dopo aver esaminato il caso durante una visita dentistica, richiederà una radiografia dentale (ortopanoramica) per accertare le condizioni del cavo orale e avviare il percorso terapeutico più appropriato.

Come si tratta l'agenesia dentale?

Il trattamento dell'agenesia dentale varia a seconda del numero di denti mancanti, dell’età del paziente e dalla sua specifica situazione orale, eventualmente associata a difetti occlusivi.

Una delle opzioni terapeutiche primarie prevede il ricorso all’ortodonzia, quindi l’utilizzo di apparecchi dentari in genere fissi che mirano a ripristinare l’allineamento dei denti, migliorando l'estetica del sorriso del paziente e la funzionalità della masticazione.

Un’alternativa all’apparecchio ortodontico può essere una protesi tradizionale, in sostituzione del dente mancante.

Un ulteriore rimedio per la correzione dell’agenesia può essere l’implantologia, ovvero l’inserimento di una radice dentale artificiale per riempire lo spazio vuoto causato dall'assenza dei denti, e recuperare così un corretto allineamento e distribuzione degli elementi dentali. Rispetto al trattamento ortodontico, questa metodica è generalmente più veloce, tuttavia necessita di una attenta analisi delle condizioni delle gengive e dell'intera bocca. In casi in cui si siano verificati spostamenti significativi dei denti, infatti, lo spazio disponibile per procedere con l'inserimento dell'impianto potrebbe risultare insufficiente.