Esami Santagostino Lab
Prezzo al Santagostino: 2,58€
Referto pronto in 2 giorni lavorativi
Prezzo al Santagostino: 2,58€
Referto pronto in 2 giorni lavorativi
Le transaminasi, conosciute anche come amino-transferasi, sono enzimi cruciali per il metabolismo delle proteine. Sono enzimi che trasformano gli aminoacidi per fornire energia utilizzabile per l'organismo.
Questi enzimi sono presenti in vari tessuti del corpo umano, ma si concentrano in particolare nel fegato, nei muscoli scheletrici e nel cuore. Le transaminasi principali sono l'alanina aminotransferasi (ALT) e l'aspartato aminotransferasi (AST), che spesso vengono analizzate insieme per valutare la salute epatica.
Quando il fegato o altri tessuti (cuore, muscolo, rene) subiscono danni, ALT e AST vengono rilasciate nel sangue in quantità maggiori rispetto ai livelli normali. I valori sierici di questi enzimi rappresentano quindi un indicatore sensibile di danni cellulari e, per questo motivo, i medici ne monitorano le variazioni soprattutto per indagare la presenza di epatopatie o di patologie cardiache.
ALT è più specifica per il fegato, mentre AST si trova anche in quantità significative nel cuore e nei muscoli, rendendola utile anche per monitorare danni cardiaci e muscolari.
L’alanina aminotransferasi, indicata come ALT, è l’enzima intracellulare presente soprattutto nelle cellule del fegato. La sua funzione primaria consiste nel trasferire il gruppo amminico dall'alanina a un α-chetoacido, trasformando così l’alanina in acido piruvico e contribuendo alla produzione di energia.
Questo processo permette di sfruttare gli amminoacidi non solo per la costruzione di nuove proteine ma anche per il fabbisogno energetico dell’organismo, una funzione particolarmente importante durante il digiuno o l’attività fisica intensa.
Questo enzima, in condizioni normali, si trova a bassi livelli nel sangue (con leggere variazioni a seconda del laboratorio in cui si effettua l’analisi).
Quando le cellule epatiche sono danneggiate o stressate, come avviene in caso di epatite o in seguito a esposizione a sostanze tossiche per il fegato, l’ALT viene invece liberata nel flusso sanguigno in quantità maggiori.
Misurare i livelli di ALT nel sangue rappresenta un efficace metodo diagnostico, utile per monitorare patologie epatiche come epatiti, cirrosi e steatosi epatica, nonché per valutare gli effetti di farmaci epatotossici.
In alcuni casi, l’aumento di ALT può essere anche dovuto a traumi muscolari o a patologie cardiache, ma il suo impiego primario resta nella diagnosi e monitoraggio delle condizioni del fegato.
L’esame dell’alanina aminotransferasi (ALT) viene solitamente richiesto dal medico per valutare la salute del fegato, soprattutto in presenza di sintomi che suggeriscono un possibile danno epatico come l’ittero, dolori addominali, affaticamento persistente, nausea e urine scure.
L’analisi dell’ALT è utile anche come strumento di screening in persone a rischio di patologie del fegato. Chi ha una storia familiare di malattie epatiche, chi assume farmaci potenzialmente tossici per il fegato o chi ha calcoli in colecisti può beneficiare di controlli regolari dei livelli di ALT per individuare eventuali danni epatici ed effettuare i necessari approfondimenti.
Spesso il medico richiede di affiancare l’esame dell’ALT ad altre analisi per ottenere un quadro più completo dello stato di salute del fegato e per distinguere tra diversi tipi di danni epatici.
Un esame che va necessariamente associato è quello dell’aspartato aminotransferasi (AST), un enzima che si trova non solo nel fegato, ma anche nel cuore e nei muscoli. L’analisi del rapporto tra AST e ALT può infatti aiutare a individuare la fonte del danno.
Ad esempio, un valore di AST più elevato rispetto all’ALT può suggerire un problema cardiaco o muscolare, o un abuso alcolico, mentre un aumento più significativo di ALT è più specifico di un danno epatico soprattutto se causato da un’infezione virale.
Un altro enzima spesso valutato in associazione è la fosfatasi alcalina (ALP), che può fornire ulteriori indicazioni su problemi a livello di vie biliari, così come la gamma-glutamil transferasi (GGT), un enzima utile per individuare e caratterizzare l’origine della patologia epatica.
I valori di ALT, come per altri enzimi, possono variare in base a diversi fattori individuali, tra cui età e stile di vita, ma un aumento o una diminuzione significativa dei livelli può indicare condizioni specifiche.
ALT alta | ALT bassa |
|
|
Livelli molto alti, oltre 10-20 volte il limite normale, possono indicare danni epatici seri, come l’epatite acuta. Condizioni croniche come la cirrosi spesso mantengono l’ALT elevato, anche se a valori più bassi, così come l'abuso di alcol o una dieta non corretta.
Per valutare la gravità del danno epatico, è pertanto fondamentale valutare i livelli di ALT insieme ad altri parametri e considerare la storia clinica e lo stile di vita del paziente.
È indispensabile richiedere una valutazione specialistica epatologica nel caso di sintomi, persistenza di valori alti di ALT, alterazione concomitante di altri esami ematochimici.