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L'aorta dilatata o aneurisma aortico: cause e trattamento

A cura di
Gina
Biasillo

Per aorta dilatata, o aneurisma aortico, s’intende l'ingrandimento o dilatazione patologica delle pareti dell'aorta. Questa condizione è potenzialmente molto grave e può rendersi necessario un intervento chirurgico se vengono superate determinate dimensioni o se si profila il rischio di rottura.

Cosa significa avere l'aorta dilatata?

L'aorta dilatata, o più precisamente, l’aneurisma dell’aorta, è una condizione patologica in cui l'aorta, la principale arteria del corpo umano che trasporta il sangue ricco di ossigeno dal cuore al resto dell'organismo, si allarga (o si dilata) oltre le sue dimensioni normali.

Questo fenomeno può portare a complicanze gravi, come la dissecazione aortica o la rottura dell'aorta, entrambi eventi potenzialmente letali che richiedono diagnosi e intervento tempestivi.

La dilatazione dell’aorta può verificarsi in qualsiasi parte dell’arteria, ma è più frequente a livello dell'aorta ascendente, la parte di questo grosso vaso che si trova più vicino al cuore. Le cause dell'aneurisma aortico sono molteplici e includono fattori genetici, malattie connettivali, come la sindrome di Marfan, ipertensione arteriosa, aterosclerosi.

Aneurisma aortico

Quando l’ampliamento dell’aorta supera il 50% si parla di aneurisma aortico. Frequentemente i due termini si utilizzano come sinonimi. Tuttavia, l’aneurisma aortico è generalmente considerato più pericoloso per il maggiore rischio di rottura.

Possiamo affermare che il rischio di rottura è proporzionale all’ampiezza dell’aneurisma, ovvero della dilatazione.

Un quarto degli aneurismi aortici sono rappresentati dagli aneurismi all’aorta toracica (sopra al diaframma). È stato osservato che quando l’aneurisma all'aorta toracica raggiunge i 6 cm di diametro il rischio di rottura aumenta rapidamente. Solitamente gli aneurismi all’aorta non causano sintomi; alcuni pazienti accusano invece dolore alla schiena o al torace.

Tipi di aneurisma

Esistono vari tipi di aneurisma, in base alla posizione e alla forma. Tra i principali abbiamo gli aneurismi:

  • dell’aorta addominale
  • dell’aorta toracica
  • toraco-addominale
  • fusiforme (la dilatazione dell’aorta avviene in modo uniforme attorno a tutto il perimetro del vaso)
  • sacciforme (si manifesta come una protuberanza localizzata su un solo lato della parete dell’aorta).
Aneurisma aortico addominale
In questa immagine, la comparazione tra un'aorta normale (a sinistra) e un'aorta con aneurisma (a destra), in questo caso addominale, in cui si nota chiaramente la dilatazione.

Quali sono i sintomi di un aneurisma aortico?

Identificare i sintomi di un'aorta dilatata può essere complesso, poiché in molti casi la condizione rimane asintomatica fino a quando non si verifica una complicanza, come una dissecazione aortica o una rottura. Tuttavia, laddove presenti, i sintomi possono variare significativamente in base alla posizione e all'estensione della dilatazione stessa.

Le manifestazioni più comuni includono:

  • dolore toracico o alla schiena: il dolore è di solito a esordio improvviso, intenso e persistente, lancinante. Può essere un segnale di allarme che indica una complicazione grave, come la dissecazione aortica
  • dispnea (descritta dal paziente con difficoltà nella respirazione). È conseguenza della pressione o dislocazione esercitata dall’aorta dilatata a carico delle strutture adiacenti, in particolare strutture bronchiali, parte dell’apparato respiratorio
  • tosse: conseguente alla compressione della trachea o dei nervi che raggiungono trachea e bronchi
  • raucedine: conseguente alla pressione esercitata sul nervo laringeo ricorrente, che provvede all’innervazione della laringe, struttura fondamentale nella produzione della voce
  • difficoltà a deglutire: rara, dovuta a una pressione significativa esercitata sull'esofago
  • cardiopalmo, descritto dal paziente come percezione spiacevole o accelerata o irregolare del battito cardiaco.

È fondamentale sottolineare che l’assenza di sintomi non esclude la possibilità di avere una dilatazione aortica, soprattutto in fase iniziale. Molte persone scoprono la loro condizione attraverso esami diagnostici effettuati per altre ragioni.

Data la potenziale gravità delle complicanze associate all'aorta dilatata, la presenza di uno o più di questi sintomi, soprattutto se a esordio improvviso e/o di particolare intensità, richiede una valutazione medica immediata per escludere o confermare la diagnosi e, se necessario, iniziare il trattamento adeguato.

Quali sono le cause di una dilatazione aortica?

La dilatazione aortica può avere diverse cause, che possono essere congenite o acquisite. Tra le più comuni figurano:

  • patologie genetiche: molti casi di aorta dilatata sono legati a condizioni ereditarie che indeboliscono il tessuto connettivo, come la sindrome di Marfan e la sindrome di Ehlers-Danlos
  • ipertensione arteriosa: può aumentare lo stress sulle pareti dell'aorta, portando, nel medio e lungo termine, alla sua dilatazione 
  • aterosclerosi: l’accumulo di colesterolo e la conseguente formazione di placche, l’irrigidimento della parete stessa e la conseguente riduzione dell'elasticità determinano una maggiore fragilità della parete arteriosa, che di conseguenza può tendere a dilatarsi;
  • invecchiamento: con l'avanzare dell'età, il tessuto connettivo dell'aorta può indebolirsi e la fragilità della parete aumenta, con conseguente possibile tendenza alla dilatazione
  • traumi e lesioni: un impatto fisico diretto sulla zona toracica, come quello subito in un incidente automobilistico o durante attività fisiche estreme, può causare lesioni dirette all'aorta
  • infiammazioni: vasculiti o arteriti sono infiammazioni che interessano le pareti dei vasi sanguigni, e anche dell’aorta in particolare, che di conseguenza si irrigidisce, perde elasticità e diventa più fragile. In alcuni casi si determinano restringimenti o formazioni di trombi, in altri casi dilatazione dell’arteria stessa;
  • infezioni: si tratta di cause rare. Alcune malattie infettive, come, ad esempio, la sifilide, possono interessare la parete dell’aorta e causare lesioni o aumento della fragilità.

Cosa succede con l'aorta dilatata? Rischi e conseguenze

Un'aorta dilatata può comportare gravi conseguenze che richiedono immediato trattamento, per prevenire esiti potenzialmente fatali. La dilatazione dell'aorta, soprattutto se significativa o progressiva, può determinare una serie di problemi importanti, come:

  • dissecazione aortica: si verifica in presenza di una lacerazione nella parte più interna dell'aorta (l'intima), e di conseguenza il sangue si infiltra tra le pareti dell'arteria, separandole. Si tratta di una emergenza medica che richiede un trattamento immediato. In questo caso infatti può intervenire una rottura dell’aorta stessa. Oppure può risultare compromesso l’apporto di sangue ai vasi che dall’aorta si diramano, oppure si può una insufficienza della valvola aortica con conseguente possibile instaurarsi di una insufficienza cardiaca
  • rottura dell’aorta: è la più pericolosa tra le complicazioni, può portare a un emorragia interna massiva e spesso è fatale. Si verifica generalmente quando la dilatazione raggiunge dimensioni critiche e le pareti dell'aorta non sono più in grado di sostenere la pressione del sangue al loro interno
  • insufficienza aortica: si verifica nei casi in cui la radice dell'aorta (la parte dell'aorta più vicina al cuore) si dilata. Questa condizione può interferire con la funzione della valvola aortica, che diventa “incontinente”. Questo causa un flusso anomalo di sangue verso il ventricolo sinistro. La conseguenza può essere un’insufficienza cardiaca, una condizione in cui il cuore non è in grado di assicurare l’adeguato apporto di sangue e ossigeno ai vari organi
  • alterazioni del flusso sanguigno: soprattutto se la dilatazione aortica è significativa può verificarsi una riduzione del flusso sanguigno agli organi e ai tessuti vitali, il cui funzionamento può essere compromesso
  • sindrome da compressione: una dilatazione a livello dell’aorta toracica può esercitare pressione su strutture vicine, come l'esofago, la trachea o i nervi che li raggiungono, causando difficoltà respiratorie, deglutizione dolorosa (disfagia), tosse persistente o altri sintomi a seconda delle strutture coinvolte.
Aneurisma dell'aorta toracica
In questa immagine vediamo a sinistra un'aorta toracica normale, al centro con aneurisma e a destra la rottura dell'aorta, con conseguente emorragia, causata dall'eccessiva dilatazione. Si verifica in questo caso la più grave delle complicazioni.

Come si diagnostica l'aneurisma dell'aorta?

La dilatazione dell’aorta spesso si rileva durante un esame medico eseguito per un'altra ragione o durante controlli di routine, specialmente nei pazienti con noti fattori di rischio genetici o clinici.

La diagnosi è fondamentale per prevenire complicazioni potenzialmente letali come la dissecazione aortica o la rottura dell'aorta. Il processo diagnostico si avvale di diverse metodiche di imaging e valutazioni cliniche per identificare accuratamente l'estensione e la localizzazione della dilatazione e per comprendere le cause sottostanti. 

I principali strumenti diagnostici e le procedure utilizzate includono:

  • ecocardiografia: è una delle tecniche diagnostiche di più comune utilizzo; impiega gli ultrasuoni per studiare le strutture cardiache e l’aorta; in particolare, l'ecocardiogramma transtoracico può fornire informazioni dettagliate sulle dimensioni dell'aorta e sulla presenza di eventuali anomalie strutturali del cuore;
  • tomografia computerizzata del torace: è un esame radiologico che, attraverso l’impiego di raggi X fornisce immagini ad alta risoluzione dell'aorta e può fornire indicazioni circa la dimensione e la forma dell'aorta toracica
  • risonanza magnetica cardiaca (rmc) e dell'aorta (angio-rm): sono esami basati sulll’applicazione di un campo magnetico e sono particolarmente utili per valutare la struttura dell'aorta e le strutture del cuore
  • radiografia del torace: anche se meno specifica delle altre metodiche, può indicare indirettamente la dilatazione dell'aorta tramite la presenza di un contorno aortico allargato
  • angiografia: tradizionalmente utilizzata per visualizzare i vasi sanguigni, viene impiegata generalmente in un contesto interventistico o come complemento alla tc o alla rm, per ottenere dettagli più precisi sulla anatomia vascolare.

La raccolta di una dettagliata anamnesi familiare e personale, accompagnata da un esame fisico completo, è essenziale per guidare l'approccio diagnostico. Va valutata attentamente, inoltre, la presenza di fattori di rischio come:

  • ipertensione
  • abitudine al fumo
  • elevati valori di colesterolo nel sangue
  • diabete mellito
  • familiarità per patologie del tessuto connettivo
  • storia personale di malattie infiammatorie e/o aterosclerotiche.

Cosa fare in caso di aorta dilatata? Trattamenti e cure

Quando si è in presenza di un’aorta dilatata, è importante seguire una strategia medica che preveda il monitoraggio regolare della condizione, la gestione dello stile di vita e, in alcuni casi, un trattamento farmacologico o chirurgico. 

I pazienti con aorta dilatata dovrebbero essere monitorati attentamente dal proprio cardiologo, attraverso valutazioni periodiche che comprendano:

La tempistica dei controlli sono stabiliti in base alla dimensione dell'aorta e progressione della dilatazione. Al fine di una gestione attenta della condizione è importante, inoltre:

  • mantenere la pressione arteriosa entro un determinato range, per ridurre lo stress sulle pareti dell'aorta
  • evitare attività isometriche intense, come sollevamento pesi, che può aumentare lo stress sulla parete e il rischio conseguente di complicazioni
  • astenersi assolutamente dal fumo: il fumo, noto fattore di rischio cardiovascolare, aumenta il rischio di formazione di lesioni aterosclerotiche. La cessazione dell’abitudine al fumo è imperativa nel paziente portatore di aneurisma dell'aorta
  • seguire una dieta sana a basso contenuto di sale e grassi e praticare esercizio fisico aerobico moderato, per ridurre i livelli plasmatici di colesterolo e trigliceridi e ridurre il rischio di aumento dei valori di pressione arteriosa e di conseguenza migliorare lo stato di salute del sistema cardiovascolare.

Come si cura un aneurisma dell'aorta?

Laddove le misure di prevenzione legate allo stile di vita (dieta ed esercizio fisico aerobico) non siano sufficienti o laddove i valori di pressione arteriosa o di colesterolo/trigliceridi plasmatici siano superiori a determinati livelli e in rapporto al rischio cardiovascolare del singolo paziente, si ricorre all’impiego di farmaci per il controllo della pressione arteriosa o per ridurre i livelli di colesterolo e trigliceridi circolanti.

I farmaci impiegati per contrastare l'ipertensione e per ridurre il consumo di ossigeno da parte delle cellule del cuore, al fine di diminuire la pressione esercitata sulle pareti dell'aorta comprendono:

  • beta-bloccanti
  • antagonisti dei recettori dell’angiotensina II (ARB)
  • inibitori dell'enzima di conversione dell'angiotensina (ACE-inibitori).

I farmaci impiegati per ridurre i livelli di colesterolo e trigliceridi circolanti al fine di abbassare il rischio di formazione di placche aterosclerotiche nella parete delle arterie comprendono:

  • inibitori della HMG-CoA reduttasi, meglio note come statine
  • ezetimibe.

Intervento chirurgico: quando si opera l'aorta?

Il trattamento chirurgico per un'aorta dilatata può essere indicato quando:

  • la dilatazione raggiunge una dimensione critica che aumenta significativamente il rischio di dissecazione o rottura. Tipicamente quando la dilatazione è superiore ai 5 - 5,5 cm per l'aorta ascendente, ma questo valore può variare in base a fattori specifici come la patologia di base
  • la dilatazione è associata a disfunzione della valvola aortica
  • la dilatazione subisce un rapido incremento 
  • si manifestano i sintomi correlati 
  • la condizione si verifica in pazienti con condizioni genetiche che aumentano il rischio di dissecazione.

Il tipo di intervento chirurgico varia in base alla localizzazione e all'estensione della dilatazione. Le opzioni possono includere la riparazione dell'aorta o la sostituzione con un graft sintetico. In caso di problemi alla valvola aortica, può essere necessaria la sostituzione della valvola o, in alcune situazioni, un intervento di valvuloplastica.

L’indicazione chirurgica viene posta in sede di valutazione specialistica di chirurgia toracica, cardiaca o vascolare: a tali specialisti il paziente viene indirizzato dal cardiologo curante o dal medico curante.

Prevenzione

Fondamentale è ribadire il ruolo della prevenzione cardiovascolare. È importante eseguire periodicamente un prelievo per il controllo degli esami ematochimici per controllare:

Fondamentale, inoltre, sottoporsi periodicamente a visita cardiologica a partire da 40 anni (per gli uomini) o 45-50 anni (per le donne). Questi controlli consentono di individuare precocemente eventuali fattori di rischio cardiovascolare e di mettere in atto le strategie più opportune per contrastarli e per evitare che si verifichino eventi cardiovascolari, quali infarti, ictus o dilatazioni patologiche dell’aorta o anche di individuare precocemente condizioni patologiche da trattare.

Cosa non fare con un aneurisma all'aorta?

In presenza di un aneurisma aortico è fondamentale smettere di fumare e di assumere alcolici.

È bene anche evitare sforzi fisici intensi, come ad esempio il sollevamento pesi; al contrario, un’attività fisica leggera ma costante è consigliata (camminate, bicicletta, nuoto…). Dal punto di vista dell’alimentazione è bene seguire una dieta leggera e variegata, evitando grassi, cibi pesanti e processati

Quanto si vive con un aneurisma aortico?

Come abbiamo visto, l’aneurisma aortico può determinare numerose complicazioni, dunque ogni situazione deve essere valutata nella sua specificità. La rottura delle pareti dell’aorta è la conseguenza più pericolosa.

Nel caso in cui un aneurisma all’aorta toracica di grandi dimensioni non venga trattato, il tasso di sopravvivenza è di circa il 54% a 5 anni. Più grave l’aneurisma toraco-addominale (tasso di mortalità del 97%).

L'intervento consente invece di aumentare radicalmente la speranza di vita.