Cerca nel sito
Chiudi

Le carie nei bambini


Le carie sono un disturbo frequente nei bambini e colpiscono non solo i denti da latte ma anche quelli permanenti. Scopriamo come curarle e prevenirle.

Le carie nei bambini: un problema diffuso

La carie nei bambini è una patologia largamente comune. Rappresenta infatti la prima malattia cronica infantile nel mondo. In Italia, così come in altri paesi europei e americani, la sua incidenza ha registrato un calo negli ultimi decenni, ma continua a rappresentare un problema di salute di significativa portata.

Secondo quanto riportato dagli ultimi dati diffusi dalla Società italiana di odontoiatria infatile (SIOI), nel nostro paese la prevalenza di carie nei bambini cresce con l'aumentare dell'età. Riguarda:

  • il 3% dei bambini al di sotto i 2 anni di età
  • il 6% dei bambini al di sotto i 3 anni
  • circa il 15% dei bambini di 4-5 anni
  • oltre il 40% dei ragazzi di 12 anni.

Quali sono le cause delle carie nei bambini?

L'elevata indicidenza delle carie nei bambini può spiegarsi come l'effetto di diverse cause e fattori predisponenti:

  • proliferazione di microbi che si trovano nella bocca
  • scarsa igiene orale
  • elevato consumo di zuccheri
  • carenza di fluoro
  • conformazione anatomica che facilita l'accumularsi di detriti sulla supericie dei denti
  • caratteristiche individuali (come salivazione insufficiente o deficit congeniti dello smalto)
  • difese immunitarie basse
  • fattori ambientali (condizioni socioeconomiche, mancata regolarità dei controlli dentistici).

I batteri presenti nel cavo orale si aggregano ai residui di alimenti e alla saliva formando la placca, una patina giallastra che si sedimenta sui denti, specialmente nei angoli della bocca in cui la pulizia con spazzolino o filo interdentale è più difficoltosa. Questi microbi si nutrono degli zuccheri contenuti nei cibi,  producendo degli acidi che vanno a usurare lo smalto dei denti, creando delle cavità.

Come riconoscere una carie nei bambini?

La carie è una patologia che interessa i tessuti duri del dente. In principio intacca la superficie esterna del dente, ovvero lo smalto, ma può espandersi fino a interessare i tessuti più interni, la dentina e la polpa dentale.

Inizialmente il processo carioso si manifesta con un’alterazione delle caratteristiche fisiche e tattili del dente, che in corrispondenza della carie diventa più opaco e ruvido e cambia di colore, vertendo al bianco-giallastro o al bruno. Si tratta di modificazioni che in questa fase non si accompagnano a sensazioni dolorose.

In seguito, quando viene coinvolta la dentina, si presenta quella che viene definita sensibilità dentinale, un fastidio che si accompagna al consumo di alimenti e di bevande molto fredde o molto calde e all’inspirazione di aria fredda. Questa sensazione è temporanea: si interrompe una volta cessato il contatto con il freddo o il caldo.

Se la carie si estende in profondità e colpisce anche la polpa dentale, il dolore diventa più forte assumendo cibi o bibite freddi o caldi oppure alimenti dolci e si protrae per un tempo maggiore. In questa fase, se non si interviene, la carie evolve molto velocemente e arriva a interessare tutta la polpa dentale, provocandone l'infiammazione (pulpite). Il dolore in questo caso si fa molto intenso e pulsante.

Qualora l'infiammazione non venga fermata si può trasformare in un ascesso, un’infezione che causa la comparsa di gonfiore gengivale o di un piccolo rigonfiamento sulla gengiva a ridosso del dente colpito dal processo di carie. 

Sindrome da biberon o Early Childhood Caries (ECC)

Nei primi anni di vita del bambino può verificarsi la "sindrome da biberon" o Early Childhood Caries (ECC), ovvero "carie precoce dell'infanzia", una condizione clinica severa che può manifestarsi con:

  • l'insorgenza di macchie bianche sulla superficie liscia degli incisivi superiori e talvolta sui canini, già a 12-18 mesi. In un breve lasso di tempo, queste lesioni possono aggravarsi, portando alla distruzione dei denti da latte appena spuntati
  • con la comparsa di carie multiple sui denti decidui anteriori e posteriori nei bambini di età compresa tra i 4 e i 5 anni.

Cosa succede se si cariano i denti da latte?

I denti da latte, pur avendo la stessa struttura dei denti permanenti, hanno un diverso spessore dei tessuti duri e una diversa conformazione dei tessuti molli. Rispetto ai denti permanenti, infatti, i denti da latte hanno uno strato di smalto più sottile e meno resistente e un più sottile strato di dentina. La polpa contenuta all'interno della dentina è invece maggiore.

Per queste ragioni i processi cariosi che interessano un dente da latte evolvono molto più rapidamente rispetto a quelli che colpiscono un dente definitivo. A causa dello scarso strato di smalto, una carie non curata per tempo si estende ben presto alla polpa, dove può scatenare un’infezione. 

Come si cura la carie nei bambini

Un dente colpito da carie non può guarire da solo, per questo è fondamentale agire subito per arginare il problema. Anche i denti da latte cariati meritano di essere trattati tempestivamente. Spesso si è portati a pensare che possano essere trascurati in quanto destinati a cadere, ma non è così. Curando dei denti decidui colpiti da carie è possibile assicurare una regolare masticazione, arrestando fastidi e dolori, e consentire il normale sviluppo dei denti permanenti.

La cura delle carie nei bambini dipende dalla gravità del disturbo e da quale area del dente sia coinvolta, se circoscritta allo smalto o se estesa anche alla dentina e alla polpa. 

  • quando è interessato solo lo smalto, si procede ad asportare il tessuto cariato e si effettua un’otturazione, andando a ricostruire la porzione di dente danneggiata
  • se la carie si espande fino alla dentina e alla polpa dentale, si rende necessario eseguire una devitalizzazione oppure, in alcuni casi, un’estrazione del dente. Si tratta di operazioni più frequenti nel caso di denti da latte, a causa della loro maggiore fragilità.

Come bloccare la crescita delle carie nei bambini?

Tra i rimedi contro le carie nei bambini, lo strumento capace di fare la differenza è la prevenzione. Ecco alcuni accorgimenti da osservare per evitare l’insorgenza o l’evoluzione di carie:

  • abituare i bambini fin dai primi mesi di vita, prima dell’eruzione dei primi dentini, alla pulizia della bocca, detergendo con una garza inumidita le arcate dopo l’allattamento al seno o artificiale
  • dai sei mesi circa in poi, con l'eruzione dei primi denti decidui, introdurre la pratica quotidiana dell’igiene orale con lo spazzolino
  • ridurre il consumo di cibi e bibite zuccherati (biscotti, merendine, dolci, succhi di frutta, bevande gassate), di alimenti dalla consistenza appiccicosa (caramelle, gomme da masticare, torrone, canditi, ecc) che aderiscono ai denti e sono più difficili da rimuovere, e di cibi acidi (come per esempio aceto  succo di limone) che possono intaccare lo smalto
  • evitare di favorire il sonno dei bambini offrendo loro biberon con latte o camomilla zuccherata oppure il ciuccio con il miele. Si tratta di abitudini nocive che, assieme a una pulizia orale inadeguata, possono provocare la sindrome da biberon o ECC
  • dai 2-3 anni sottoporre i piccoli a regolari visite dal dentista per ricevere istruzioni sull’igiene dentale da adottare.

Per prevenire le carie nei bambini è possibile inoltre ricorrere ad alcune procedure:

  • sigillatura dei solchi, una metodica che consiste nell’applicazione di una resina sulla superficie dei denti con lo scopo di impedire ai microbi di attecchire su di essa
  • fluoroprofilassi: l’utilizzo di dentifrici al fluoro può essere molto efficace nel ridurre l’insorgenza di carie, ma deve essere valutato attentamente dal dentista e modulato per evitare eccessi (con rischio di fluorosi) o difetti nella somministrazione.