Che cos’è la clamidia?
La clamidia è un'infezione causata dal batterio clamydia trachomatis che può essere trasmesso per via sessuale. Si tratta di una delle più diffuse infezioni sessualmente trasmesse e ha un’incidenza maggiore tra la popolazione femminile. Tuttavia, colpisce in maniera indifferente entrambi i sessi. L’infezione è particolarmente frequente intorno ai vent’anni di età, in coincidenza con l’inizio di una vita sessuale attiva.
Come si può prendere la clamidia?
Il batterio che causa la clamidia può essere trasmesso durante un rapporto sessuale non protetto o dalla madre al feto durante la gravidanza. Qualsiasi tipo di rapporto senza protezione, non solo quello vaginale, ma anche quello orale e anale, comporta un rischio di trasmissione.
Una donna positiva a questo patogeno può, quindi, contagiare anche il nascituro che, con una probabilità compresa tra il 30 e il 50%, può sviluppare congiuntivite o una polmonite nel 10-20% dei casi.
Quali sono i sintomi della clamidia?
Circa il 70-80% delle donne e circa il 50% degli uomini sviluppa una forma asintomatica. Quando sono presenti, le manifestazioni sintomatologiche dell'infezione variano a seconda che ne sia colpita una donna o un uomo.
Sintomi nella donna |
Sintomi nell'uomo |
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- Uretrite
- Sensazione di irritazione e prurito
- Secrezioni genitali
- Infiammazione, ingrossamento e dolore ai testicoli
- Ingrossamento dei linfonodi situati nella zona inguinale
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Ulteriori sintomi possono insorgere se l'infezione interessa altre parti del corpo:
- nel retto possono svilupparsi dolore, perdite anali mucose-purulente ed ematiche
- al livello della gola, sebbene di rado, può insorgere una faringite
- gli occhi, se entrano in contatto con fluidi corporei contaminati, possono presentare rossore, dolore e secrezioni, sintomi tipici della congiuntivite. In alcuni casi può svilupparsi un tracoma, un'infezione cronica dovuta al clamydia trachomatis.
Nella maggior parte dei casi, i sintomi sono transitori e di lieve entità. Le conseguenze dell'infezione, tuttavia, possono essere gravi.
Come sono le perdite della clamidia?
Tra i sintomi dell'infezione nella donna vi sono secrezioni vaginali mucose, di colore giallastro, e talvolta perdite ematiche.
Anche nell'uomo possono presentarsi secrezioni biancastre o acquose dal pene.
Nel caso di infezione rettale, le secrezioni anali sono muco-purolente.
Come si fa il test per la clamidia?
Come si fa a capire se si ha la clamidia? La diagnosi dell’infezione da clamidia si effettua con un test molecolare di laboratorio. I campioni da analizzare vengono raccolti con tamponi:
- orali
- endocervicali/uretrali
- vaginali
- rettali
Per confermare o escludere la presenza dell’infezione batterica possono essere analizzati anche campioni di urina. La sensibilità dei test molecolari, che si basano sull’amplificazione degli acidi nucleici, è superiore al 95% con una specificità del 98%.
Per confermare o escludere la presenza dell’infezione batterica possono essere analizzati anche campioni di urina. Sia all’uomo sia alla donna è consigliato, in caso di positività alla clamidia, effettuare anche un test per l’Hiv.
Cosa comporta la clamidia?
Come accennato, la clamidia, solitamente causa sintomi lievi e passeggeri, ma se non trattata correttamente e in maniera tempestiva può evolvere e comportare complicanze più severe.
Nella popolazione femminile, ad esempio, l’infezione da clamidia, se non curata, può arrivare a diffondersi fino all’utero, le tube di Falloppio e il peritoneo pelvico determinando una serie di condizioni cliniche quali:
- endometrite, infiammazione dell'endometrio
- parametrite, infiammazione del parametrio, il tessuto connettivo che riveste la regione inferiore uterina e la parte posteriore della cervice
- salpingite, infiammazione delle tube di Falloppio
- ooforite, infiammazione delle ovaie
- ascesso pelvico.
Tali condizioni patologiche possono causare, a loro volta, dolore, occlusione delle tube, aumentare il rischio di sterilità o di gravidanza extrauterina.
Nella popolazione maschile, invece, l’infezione può coinvolgere i testicoli e comportare dolore, febbre e, solo in rari casi, sterilità.
Nei casi più severi, specialmente nelle donne, può svilupparsi la sindrome di Reiter, un tipo di artrite sieronegativa caratterizzata da lesioni cutanee e infiammazioni di occhi e uretra. Questa condizione generalmente si risolve entro pochi mesi, tuttavia, in circa la metà dei casi, può comportare per diversi anni episodi di artrite ricorrenti, sia di breve che di lunga durata, e altre manifestazioni associate alla sindrome, che possono anche includere deformità e anchilosi.
Come accennato, in caso di infezione da clamidia, è consigliato anche un test dell’Hiv, in quanto i pazienti che hanno contratto questo batterio hanno probabilità maggiori di acquisire o trasmettere l’Aids rispetto a una persona non infetta.
Come si cura la clamidia?
Trattandosi un batterio, il trattamento per la clamidia si basa essenzialmente sulla terapia antibiotica che va seguita, mediamente, per circa due settimane. Se da una parte l’antibiotico è in grado di debellare il patogeno, dall’altra non può curare i danni già determinati dall’infezione.
Per tale ragione, il trattamento della clamidia passa in primo luogo dalla prevenzione e, in particolare, da una corretta educazione al sesso sicuro. L’uso del preservativo è fondamentale in questo senso, così come un’accurata igiene prima e dopo i rapporti sessuali. Il sesso protetto non dà garanzia di protezione al 100%, ma riduce fortemente il rischio di contrarre infezioni a trasmissione sessuale.